Asintomatico significa malato occulto?
In tanti ci state segnalando uno screenshot che riporta queste parole:
“Credete che «positivo asintomatico» significhi «malato occulto». Sbagliate.
Ogni giorno ne troviamo di più?
Dovreste esultare, vuol dire che il Covid19 è diventato banale, ci siamo adattati, abbiamo sviluppato l’immunità di gregge, il virus sta finendo.
Ma se il vostro livello intellettuale non vi fa capire tutto ciò allora basta chiamare tutto questo «nuovi contagi», e ci si può costruire sopra qualsiasi regime, qualsiasi truffa, qualsiasi mercato miliardario, qualsiasi sistema antidemocratico, qualsiasi crimine contro l’umanità.
Voi applaudirete, sempre”.
Nello screenshot si attribuiscono queste parole a “Matteo Bassetti, Immunologo di Genova”.
In realtà cercando le stesse parole in giro non risulta le abbia dette Bassetti, il quale si è espresso in altri termini sulla vicenda. Secondo alcuni post, il testo qui sopra sarebbe opera di Patrizia Stabile, blogger meridionalista (e decisamente negazionista sulla pandemia vista la sua bacheca social) ma non ho trovato lo stesso testo sulla sua bacheca quindi non posso esser sicuro al 100% sia suo. La condivide così la pagina Masaniello il 19 ottobre:
Guarda caso a fianco di un post col faccione di Bassetti.
E cercando la stessa frase la trovo riportata (in parte) sulla bacheca Twitter de il Sofista (che se non erro è un profilo scritto a più mani che diffonde banalità varie, acchiappaclick e pillole di negazionismo/pseudoscienza/antigoverno) il 10 ottobre.
Credete che «positivo asintomatico» significhi «malato occulto».
Ma significa «persona su cui il #virus non ha forza di generare malattia».
Ogni giorno ne troviamo di più?
Dovreste esultare, vuol dire che il #Covid19 è diventato banale.
È finito tutto.
Ma se non capite un cazzo..— Il Sofista (@intuslegens) October 10, 2020
Ma a parte il chiarire che quel testo non esce dalla bocca di Bassetti, la cosa che trovo importante è chiarire che si tratta di affermazioni sbagliate.
Persino Bassetti stesso a giugno faceva una sua personale categorizzazione degli asintomatici, come riporta Genova24:
– gli asintomatici che resteranno tali e che sono portatori sani del virus; questi dovrebbero avere una bassa carica virale e quindi bassa probabilità di contagiare
– La seconda categoria è quella degli asintomatici che nel giro di qualche giorno svilupperanno poi i sintomi, i cosiddetti pre-sintomatici ovvero quelli nella fase di incubazione, e questi presenterebbero invece una più alta carica virale con una conseguente maggiore probabilità di essere contagiosi
– la terza categoria è quella dei paucisintomatici, ovvero soggetti che presentano sintomi lievissimi e che possono passare inosservati, con una carica virale ancora diversa probabilmente più elevata
– la quarta categoria è quella dei “non più sintomatici” quelli che sono guariti e che dopo due tamponi negativi tornano ad avere positività. Ebbene questi hanno probabilmente carica virale bassissima o addirittura nulla e non sono in grado di trasmettere l’infezione.
Quindi Bassetti non ha mai detto che gli asintomatici non sono contagiosi, ma al massimo che la prima categoria lo è poco, avendo bassa carica virale. Che è più o meno quello che sostiene tutta la comunità scientifica (eccetto qualche finto candidato al Nobel, lesso e in pensione da un po’). Gli asintomatici non sono il 95% dei contagiati, ma come spiegava Facta qualche giorno fa:
Una minoranza significativa dei positivi, circa il 20 per cento, non sviluppa sintomi durante tutto il decorso dell’infezione ed è quindi asintomatico a tutti gli effetti.
Quindi tra i positivi al contagio circa l’80% rientra nelle altre tre categorie, due su tre sono contagiose… che la terza non lo sia lo sostiene Bassetti. Ma al momento non è ancora provato dalla scienza. Se ne parlava a maggio della possibilità che chi si reinfettasse non fosse contagioso, sulla base di studi in Sud Corea. Ma nel corso dei mesi non ci sono state evoluzioni che possano darci la certezza che chi si reinfetta possa anche non essere contagioso. Ne parlava TIME a fine agosto 2020:
It’s also not clear whether the man was contagious during his second brush with coronavirus. The amount of virus in his system suggested he could pass it to others, but there’s no evidence as to whether he did.
That’s an important question, Iwasaki says. If reinfected patients are contagious even if they’re asymptomatic, herd immunity—the point at which enough of a population is immune to a disease to slow its spread—would be difficult to achieve without a vaccine.
La stessa cosa la troviamo riportata sul sito del MIT dal Dipartimento di medicina, scritta il 5 ottobre 2020:
Unfortunately, we still do not know what kind of immunity a person has after recovering from COVID-19 or how long that immunity might last. And even if someone is, at least temporarily, immune to reinfection, we do not know for sure that they would be unable to pass the disease to someone else.
Traduco l’ultima frase:
Non sappiamo con certezza se un individuo ricontagiato possa essere in grado di passare la malattia a qualcun altro.
Far girare lo screenshot attribuito a Bassetti o a Patrizia Stabile o a il Sofista è sciocco. Perché sulla base di nulla si cerca di convincere gli altri di qualcosa che, se risultasse fasullo, può essere grave e pericoloso. Fossi follower di uno che condivide questa roba, seguissi le sue indicazioni e mi ammalassi, onestamente mi verrebbe voglia di fare causa a chi mi ha turlupinato, a voi noi?
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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