Un’unica bara sui camion di Bergamo…

Noi ci siamo posti una domanda, perché una bara a camion quando ne potevano andare due, tre? Cosa voleva portare alla popolazione quell’immagine?
Questa frase, riportata da PressKit il 21 novembre 2024, è attribuita a Antonio Porto, membro di uno dei tanti sindacati minori della Polizia di Stato. La prima cosa che vorremmo chiarire, nuovamente, è che esistono svariate organizzazioni sindacali di polizia; quella con più iscritti è il SIULP, con circa 26mila membri, seguita dal SAP con circa 17mila, seguono Federazione COISP-MOSAP con circa 12mila insieme a Federazione FSP-ES-LS–CONSAP-M.P., ed infine SILP CGIL che ne ha circa 8mila. In Italia ci sono oltre 200mila agenti, OSA ne rappresenta una minuscola parte. Quanti esattamente non lo sappiamo, visto che si guardano bene dal pubblicare il numero dei loro iscritti.
Dare voce a un soggetto che non rappresenta la maggioranza degli agenti di polizia del Paese è curioso, soprattutto su un tema che invece riguardava e riguarda tutti noi. E invece il senatore Borghi e la Commissione hanno trovato sensato intervistare il portavoce di un sindacato nato proprio sull’onda della pandemia. Ma basta vedere i toni usati da Porto (grassetto nostro):
Ecco perché nasce nel 2020 l’associazione Operatori Sicurezza Associate, OSA Italia, che è qui a fianco a me e poi successivamente nasce Osa Polizia, proprio perché noi ci siamo subito resi conto che qualcosa non stava andando bene e penso che i fatti lo hanno dimostrato con gli altissimi contagi che venivano di giorno in giorno e abbiamo percepito anche quello poi di portare all’inoculazione di un Siero di cui già si parlava e di cui noi oggi, come detto, non riportiamo tutto oggi perché poi speriamo di essere sentiti su questo tema successivamente quando la Commissione se ne occupa.
Ripeto, quanto sopra viene dal resoconto di una seduta della Commissione COVID-19 del nostro governo, una commissione il cui scopo principale dovrebbe essere fare chiarezza su eventuali errori di gestione commessi durante la pandemia. Vi riportiamo anche parte della risposta del senatore Borghi alle parole di Porto:
Da parte delle forze dell’ordine ci sono stati dei trasferimenti di informazioni, l’irragionevolezza di determinate disposizioni che venivano impartite. Trovavano da parte delle forze dell’ordine una trasmissione ufficiale nei confronti del Ministero dell’Interno per denunciare la perplessità in ordine a cose che apparivano in tutta evidenza illogiche, oppure si considerava che in quel momento, dato che nessuno sapeva di che diamine si stesse parlando, anche quelle cose erano giustificate o meno, dato che poi ovviamente voi avevate il contatto con la gente, perché queste persone, che magari, non so, i vecchietti che andavano per strada col cane finto, ci ricordiamo situazioni che se uno dovesse andare a riguardarle, veramente adesso pensa che è una popolazione che è impazzita.
Non crediamo sia necessario commentare queste parole: se a parlare di vecchietti che portavano in giro il cane finto fosse un qualsiasi cittadino lo classificheremo come negazionista, come complottista, ma a pronunciarle è un senatore in carica, pagato dalle tasse di tutti, e che dovrebbe rappresentare tutta la popolazione.
Ma vogliamo tornare alla prima dichiarazione, quella sui camion con una sola bara, quella con cui PressKit ha ritenuto sensato dare il titolo al proprio articolo:
Bergamo: i camion dell’esercito portavano una sola bara e testa. La rivelazione in Commissione Covid. “Cosa voleva portare alla popolazione quell’immagine?”, Osa Polizia
Basta fare un salto indietro nel tempo per scoprire che Porta sta disinformando, i camion non trasportavano una sola bara a testa, ma 65 bare in tutto, e non c’è nulla che possa essere definito “rivelazione”. Infatti era già stato tutto abbondantemente spiegato nel 2020, ad esempio leggiamo su L’Avvenire del 19 marzo 2020:
Trenta camion dell’esercito in ordinata fila percorrono lentamente il percorso che va dal cimitero al casello dell’autostrada.
Trasportano 65 bare che Bergamo non può più seppellire, che non riesce più nemmeno a cremare. I militari le scorteranno a Modena e Bologna, poi le ceneri torneranno dai loro cari.
Il perché su ogni camion vi fossero solo due o tre bare è spiegato sì dalle misure di sicurezza imposte in un momento in cui del Coronavirus si sapeva ancora poco o niente, e non c’erano vaccini (non sieri, scelta di termini fatta a sproposito da Porto), ma anche dal semplice buon senso: non sappiamo se qualcuno abbia davvero pensato che nei camion fossero ammassate le bare, visto che il numero trasportato è stato reso pubblico fin dall’inizio. Dovremmo essere noi, forse, a chiederci quale sia l’immagine che vuole dare alla popolazione chi cade dal pero adesso, di fronte a una commissione d’inchiesta, come se usare dei camion delle forze armate non fosse la soluzione più semplice per lo spostamento di decine di bare e non bastasse un pizzico di spirito critico per rendersene conto.
Dare a intendere cose che non sono di fronte a una commissione d’inchiesta è grave, avere un senatore, pagato dalle tasse di tutti, che non corregge e anzi insiste sullo stesso tema lo è ancora di più.
Non crediamo sia necessario aggiungere altro, non fosse un link a Open e all’articolo firmato dal collega David Puente che affronta la stessa questione con altri riferimenti, ma arrivando alle stesse nostre conclusioni: Porta ha detto una bufala.
redazione at butac punto it
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