Rob Roos, Janine Small e le ammissioni di Pfizer

Omettere parte della risposta è disinformare

Ci avete segnalato un video di Matteo Gracis – che, ricordiamo, ci ha denunciato per diffamazione per aver inserito la sua pagina Telegram in Black List – che a sua volta cita un tweet di Rob Roos, europarlamentare olandese. Gracis è indignato da quello che Roos racconta nel suo tweet, per cui è di quanto narrato da Roos che parliamo oggi.

Il tweet, tradotto in italiano, dice:

In un’audizione a tema COVID, un direttore di #Pfizer ammette: il #vaccino non è mai stato testato per la prevenzione del contagio. “Vaccinarsi per gli altri” è sempre stata una bugia. L’unico scopo del passaporto #COVID: costringere le persone a vaccinarsi. Il mondo ha bisogno di sapere. Condividi questo video!

I toni sono gli stessi identici degli indignati di casa nostra, Roos, come Gracis, parla alle migliaia (no, non milioni) di persone confuse dalla pandemia e spaventate da misure restrittive come il green pass. L’invito finale alla condivisione è come un “buongiornissimo caffè”, perfetto esempio di come politici e influencer come Roos e Gracis diffondono il loro verbo.

Roos nel suo tweet condivide un video in cui possiamo sentire la sua domanda durante l’audizione di Pfizer presso il Parlamento europeo, e parte della risposta del funzionario di Pfizer che era presente all’audizione.

Roos, dopo aver lamentato l’assenza di un altro direttore Pfizer, Bourla, che ha indignato alcuni europarlamentari a causa della vicenda degli SMS scambiati con Ursula Von Der Leyen, chiede:

So a question then for you Ms Small, where I would like a clear answer please so there are no misunderstandings: was the Pfizer COVID vaccine tested on stopping the transmission of the virus before it entered the market? If not please say it clearly if yes are you willing to share the data with this committee? And I really want straight answer yes or no and I’m looking forward to it, thank you very much.

La risposta non è immediata, anche se nel video condiviso da Roos può sembrare lo sia, prima ci sono le domande di altri europarlamentari, poi finalmente Ms Small risponde:

…Regarding the question around “did we know about stopping immunization before it entered the market”? No! This… you know we had to really move at the speed of science to really understand what is taking place in the market…

Nel video di Roos, convenientemente, la risposta finisce lì, ma Ms. Small non si è limitata a quanto Roos riporta, infatti la sua risposta è proseguita così:

…and from that point of view we had to do everything at risk. I think … Dr Bourla, even though he’s not here, would turn around and say to you himself: if not us then who? Dr Bourla actually felt the importance of what was going on in the world and therefore as a result of that we actually spent two billion dollars at risk of self-funded money from Pfizer to be able to manufacture as it…. Well, first of all, research develop and manufacture at risk to be able to make sure that we were in a position to be able to help with the pandemic. And I think that’s why I feel very good when a recent paper from the Imperial College stated that in the first year of the rollout of vaccines we saved four million people. So from that point of view I feel that actually we were there when the world needed us to be able to make sure that we were able to help people around the world with vaccination as well as now oral treatment.
I would hate to imagine what situation we would be in in the world right now if companies like us did not take those risks, did not do clinical research and developments at scale in order to make sure that we could have a vaccine that we could roll out to the world. So I really… I understand your frustrations, I really do, but I also hope at some point somewhere you also do appreciate what pharmaceutical companies have done in order to be able to roll out and deliver vaccines at such speed and scale.

La prima cosa che vorrei sottolineare è che omettere la maggior parte della risposta data dalla dirigente Pfizer è un modo per disinformare, e piuttosto grave. Un po’ come voler dare intendere che Janine Small non ritenesse importante dare una risposta più completa e argomentata. Risposta che vi traduciamo integralmente nella parte omessa da Roos (e anche da Gracis, ovviamente), nel caso che a qualcuno dei suoi follower interessasse informarsi in maniera più completa:

…e da quel punto di vista dovevamo fare tutto a rischio. Penso… Il dottor Bourla, anche se non è qui, si girerebbe e ti direbbe lui stesso: se non noi allora chi? Il dottor Bourla ha effettivamente sentito l’importanza di ciò che stava accadendo nel mondo e quindi, di conseguenza, abbiamo effettivamente speso due miliardi di dollari a rischio, denaro autofinanziato da Pfizer per essere in grado di produrre in questo modo … Bene, prima di tutto (andavano fatte) ricerca, sviluppo e produzione, a (nostro) rischio, per essere in grado di garantire che fossimo in grado di poter aiutare con la pandemia. E penso che sia per questo che mi sono sentita molto bene quando un recente documento dell’Imperial College ha affermato che nel primo anno di lancio dei vaccini abbiamo salvato quattro milioni di persone. Quindi, da quel punto di vista, sento che in realtà eravamo lì (a disposizione) quando il mondo aveva bisogno di noi, per poter aiutare le persone in tutto il mondo con la vaccinazione, e ora con il trattamento orale. Odierei immaginare in quale situazione ci troveremmo nel mondo in questo momento se le aziende come noi non si assumessero quei rischi, se non facessero ricerche e sviluppi clinici su larga scala per assicurarsi di poter avere un vaccino da poter dare al mondo. Quindi capisco davvero… capisco le tue frustrazioni, lo capisco davvero, ma spero anche che a un certo punto da qualche parte tu apprezzi anche ciò che le aziende farmaceutiche hanno fatto per essere in grado di lanciare e fornire vaccini a tale velocità e scala.

La risposta completa è molto chiara, e onesta: la Pfizer, così come le altre aziende che hanno studiato COVID-19 e hanno ricercato possibili cure o trattamenti preventivi, l’hanno fatto da subito. Nel momento stesso in cui ci si è resi conto di essere di fronte a una pandemia loro stavano già studiando possibili cure. E lo stavano facendo a loro rischio, investendo soldi che venivano dal loro patrimonio aziendale. Come ben sa chi fa ricerca sono molto più gli studi che portano a risultati negativi – ma che costano comunque denaro per arrivarci – che quelli che portano a risultati positivi. Pfizer, come le altre case farmaceutiche, ha tentato di fare il meglio possibile nel minor tempo possibile, per arrivare appunto a quello che  è il vaccino finora usato.

Questo significa che sono dei santi e che non sono guidati comunque da necessità economiche di profitto? Assolutamente no, nessuno sta dicendo questo, ma bisogna accettare che una cosa non esclude l’altra, che il fatto che qualcuno guadagni dalla produzione e dalla vendita di un farmaco non significa automaticamente che il farmaco non funzioni, sia dannoso o qualsiasi altra conclusione suggeriscano contenuti come quelli condivisi da Roos o da Gracis. Il mondo è complesso, niente è mai tutto bianco o tutto nero, e imparare a gestire e comprendere questa complessità è il primo passo per non farsi dominare dalla paura, che la maggior parte delle volte nasce proprio dal fatto che non comprendiamo quello che ci sta succedendo intorno, magari perché è qualcosa di nuovo, qualcosa che non si è mai verificato prima, proprio come una pandemia. Se riusciremo a rimanere razionali e a non farci dominare dalla paura saremo anche in grado di non cadere nei tranelli della disinformazione, mentre chi dalla disinformazione ci guadagna ha tutto l’interesse a stuzzicarla, quella paura, incurante del fatto che potrebbe rovinare la vita a noi e a quelli che ci circondano.

Il vaccino impedisce il contagio?

Che non fosse stato studiato se il vaccino avrebbe portato immunità sterilizzante era chiaro ed evidente fin dall’inizio, come hanno spiegato tutti così tante volte che ormai l’argomento è venuto a noia, e come spiegavamo anche noi su BUTAC fin da marzo 2021.

Proprio per questo mi ha dato molto fastidio leggere titoli come questo, pubblicato da Mauro di Gregorio su Virgilio Notizie:

Vaccini Covid, Pfizer ammette: “Non abbiamo fatto test per fermare i contagi, nessuno ce l’ha chiesto”

Titolo che dà a intendere che sia stato puntato il dito su un qualche torto di Pfizer, a cui Janine Small avrebbe risposto difendendosi come una bimbetta trovata senza i compiti per il giorno dopo. Ma Janine Small non ha mai detto che “nessuno gliel’ha chiesto”, come avete potuto leggere qui sopra.

Già nel 2020 la Pfizer spiegava chiaramente di non sapere se il vaccino avrebbe potuto prevenire completamente l’infezione. Quello che avevano cercato di fare era un vaccino che riducesse la possibilità di contrarre la malattia in forma grave, non di contagiarsi.

Per poter arrivare a verificare quell’immunità, Pfizer e le altre case farmaceutiche avrebbero dovuto prolungare i tempi di sviluppo del vaccino – che comunque forniva già una protezione ritenuta importante – con relativo aumento della mortalità nel 2021.

Che sia chiaro, questo non significa che il vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer sia stato immesso nel mercato saltando la fase di test. Ne abbiamo parlato svariate volte e lo potete verificare qui: il vaccino è passato attraverso le regolari tre fasi di sperimentazione clinica. Chiunque non spieghi questo è un cialtrone.

Concludendo

Questo modo di comunicare le cose, omettendo, sottintendendo, manipolando i fatti è parte del problema information disorder, negli Stati Uniti persone come Alex Jones, che diffondono da anni gravi bugie per il proprio guadagno, oggi vengono condannate a pagare risarcimenti multimilionari alle vittime della loro disinformazione. Perché non vedo succedere la stessa cosa nel nostro Paese? L’unico che forse finora ci ha rimesso qualche euro (poca roba) è il guru delle scie chimiche Rosario Marcianò, quando verrà il turno di tutti gli altri? Tra expat e non c’è da rimpinguare le casse statali…

maicolengel at butac punto it

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