I bombardamenti su Donetsk e la propaganda

I disinformatori seminano dubbi... tranne quando le notizie arrivano da agenzie di stampa dei governi che gli piacciono, allora sono buone a prescindere.

No, quanto segue non è una sbufalata, non può esserlo, capirete perché tra poco, ma spero che non passerete oltre perché BUTAC, da anni, tenta non solo di fare fact-checking ma anche di condividere la passione per l’analisi critica dei fatti (e di come vengono raccontati).

Ci avete segnalato un post sulla bacheca di uno dei tanti sovranisti italiani filo putiniani, lo chiameremo Pippo per comodità, ma non è importante il suo nome: è semplicemente uno delle migliaia di profili che negli ultimi 100 giorni (ma anche prima) si sono messi a fare uno spudorato tifo per Putin e la Russia, con qualsiasi mezzo.

Pippo condivide un post che recita:

Voglio ricordare come era la situazione 2 giorni prima dell intervento della Russia in ucraina…

E al post allega l’immagine di Televideo RAI che vedete qui sotto:

Per chi facesse fatica a leggere il post questa è la trascrizione:

Bombardamenti di forze Kiev su Donetsk

Le truppe ucraine hanno continuato a bombardare per tutta la notte con armi pesanti il territorio dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Le truppe ucraine avrebbero aperto il fuoco con mortai in aree abitate. Il bombardamento ha preso di mira Donetsk e altyre città. La milizia popolare di Lugansk riferisce di due civili uccisi e 5 edifici distrutti a Pionerskoye. da parte sua, Kiev accusa il nemico di usare armi proibite dagli accordi di Minsk e di aver violato la tregua. 40mila i profughi fuggiti dal Donbass e giunti nella regione russa di Rostov.

Fonte della notizia? Televideo non lo spiega, ma basta cercare in rete per trovarla velocemente. Tutta la parte sui bombardamenti viene dalla TASS, l’agenzia di stampa ufficiale del Cremlino. Non c’è un singolo cronista super partes ad aver verificato i fatti, si tratta di una velina di stampa, esattamente come la seconda parte del testo dove si racconta che il governo ucraino abbia accusato i russi di aver usato armi vietate dai trattati. O prendiamo per buone entrambe le notizie, accettando da un lato che Kyiv bombardasse quello che teoricamente è ancora suo territorio, contro un nemico che non rispetta i trattati e usa armi vietate, oppure accettiamo che si tratta di propaganda e che la notizia data così fa pena.

Purtroppo, specie in Italia, il fatto che esista la propaganda russa e che siano anni che diffonde fango tramite agenzie di stampa e soggetti vari è stata negata fino a pochissimo tempo fa e derubricata nel migliore dei casi a paranoia di chi cercava di portare alla luce il problema, e di rimando anche agenzie di stampa nostrane ne hanno diffuso a piene mani, senza specificare a sufficienza che quanto riportavano era la voce di una singola campana, e non informazione verificata sul campo da loro stessi o da loro collaboratori.

Anche gli articoli che vediamo circolare e che ci raccontano delle indagini del COPASIR sulla disinformazione di stampo russo nel nostro Paese sono zoppi, zoppi perché si basano solo su quanto emerge da un’analisi sui grandi disinformatori (anche se a noi continua a piacere la definizione agenti del Cremlino in disguise) ma a preparare il terreno a quanto vediamo in queste settimane sono soggetti che si nascondono dietro a blog che BUTAC ha imparato a conoscere da anni. Un esempio concreto il blog Il Grande Inganno, registrato nel 2020 in forma anonima, blog che guarda caso è tra i principali condivisori dell’immagine tratta dal Televideo RAI.

Notizie come quella su Televideo erano chiaramente lanciate in rete per giustificare quanto sarebbe avvenuto di lì a poco, basta pensare al discorso della vittoria che era stato diffuso in rete pochi giorni dopo che l’esercito russo aveva invaso il territorio ucraino (ma di questo parleremo un’altra volta). In un Paese normale un blog come il Grande Inganno sarebbe costantemente sanzionato per procurato allarme e diffamazione contro gli organi statali, in Italia invece sono almeno due anni che senza colpo ferire sono liberi di raccontare ogni tipo di balla, consci che nessuno gliene chiederà conto. E non parliamo dei cari autori di siti come ByoBlu o Radio Radio.

Non credo di poter aggiungere altro, i più intelligenti avranno capito perché non si tratta di un fact-checking.

Se volete approfondire la questione della propaganda russa consigliamo l’ottimo e agile saggio di Marta Ottaviani Brigate Russe. La guerra occulta del Cremlino tra troll e hacker (uscito in tempi quasi non sospetti – a inizio febbraio – e rapidamente aggiornato dopo l’invasione dell’Ucraina), Misure attive. Storia segreta della disinformazione di Thomas Rid e i due volumi di Peter Pomerantsev Questa non è propaganda: Avventure nella guerra contro la realtà e Niente è vero, tutto è possibile: Avventure nella Russia moderna.

maicolengel at butac punto it

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