Apartheid all’asilo in Sud Africa?

APARTHEID

Sta arrivando sul web italiano una notizia che ha ormai dieci giorni, e che riguarda il Sud Africa.

Pre-school under fire for ‘separating’ black toddler from white classmates

Maestra d’asilo sotto tiro per aver separato una bimba di colore dai compagni bianchi

Sui social network ho già visto indignati d’ogni genere lamentarsi, gridare allo scandalo, anche se onestamente a me la fotografia non aveva fatto molto effetto non sapendo se ci fosse una storia dietro, non vedevo nulla di così tragico, a meno che non volessi fare l’estremista del politically correct, e come vi ho già detto ieri, gli estremismi generano sempre mostri.
E difatti sul web circolano due storie, che partono dalla stessa identica foto, ma che raccontano due verità diverse. Noi non siamo in Sud Africa, non abbiamo una redazione che possa verificare quale delle due sia quella corretta, quindi per fare un buon servizio ci limitiamo a riportarle entrambe.
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Che magari possano servire ai tanti che condividono sull’onda emotiva, magari per rendersi conto che non sempre la prima che si trova è la versione più aderete alla realtà dei fatti, a volte neppure la seconda. Ovvio che ognuna delle due versioni ha qualcuno che giurerà che è quella corretta, ma dopo avervele raccontate entrambe vorrei fare una piccola considerazione con voi.

La versione della zia

Una mamma riceve dalla scuola una foto dove si vede sua figlia e i suoi compagni di classe seduti a due tavoli all’esterno della scuola, sua figlia è ad un tavolo da sola, tutti gli altri sono insieme. Sua figlia è l’unica bambina di colore della foto. La zia della bimba usa i social network per diffondere la foto come esempio di razzismo, la storia arriva fino ai giornali e a un dirigente scolastico del distretto, dirigente di colore molto impegnato contro la lotta al razzismo. Lo stesso dirigente si reca sul luogo e dichiara a un giornale:
I am here at the school with the principal. All kids are white taught by white teachers. Blacks are just maids here! Disgusting
Sul suo profilo Twitter qualcuno dissente dalla sua affermazione, qualcun’altro concorda, ma i toni sembrano più pacati, a chi gli chiede se abbia veramente usato il termine “disgusting” che viene usato su The Edge:
but you called those white teachers and white children at the crèche DISGUSTING, now how disgusting and racist is that!?
lui risponde:
 The act of excluding a black child from others as well as having only black maids and white teachers.
e ancora:
Racists can insult me as they wish but my commitment for a non racial, equal and quality education for all our children remains unshakeable
Sembra molto sulla difensiva, ma non nega di avere usato il termine disgusting, termine che probabilmente userei anche io se vedessi un’insegnante fare discriminazione tra i propri alunni, qualsiasi essa sia.
Ma è importante andare a vedere anche l’altra versione.

La versione della scuola

Muller said her class is normally made up of 10 children. On Wednesday two children were absent, leaving them with eight.

The children were scheduled to have a party so she called all of the children out of the classroom and asked them out to the patio to sit on the table. “A table can only seat six children,” Muller said. While the rest of the children walked straight to the table the black girl and another girl walked to the playground instead.
After Muller placed six of the eight children at the six-seater table, she asked the assistant to bring the two girls from the playground and they were placed at different tables.
As she was about to take the photo, the other little girl started crying and the teacher asked the assistant to pick her up. “The picture was taken at that very moment,” Muller said.

Che non vi traduco, ma riassumo: la classe normalmente è di dieci alunni, quel giorno due erano assenti, i tavoli all’esterno sono da sei bambini a tavolo. C’era una festicciola, e così la maestra ha chiamato tutti i bimbi, sei sono accorsi a prendere i muffin e a sedersi al tavolo mentre due bimbe sono andate nel cortile a giocare. Quando è arrivato il momento di scattare la fotografia la maestra ha chiesto a un’assistente di prendere anche le due che stavano giocando in cortile, e farle sedere a tavola, una si siede e si prende il muffin, l’altra si mette a piangere (forse voleva ancora giocare) e così l’assistente la prende in braccio. La bimba che non si è messa a piangere così rimane da sola al tavolo.

È la verità? Sono davvero andati così i fatti? La versione della famiglia non ha delle spiegazioni per la foto, hanno solo la foto e la loro interpretazione dei fatti. È vero che c’è il responsabile scolastico scandalizzato, ma senza altre fonti. Quindi purtroppo le versioni restano queste due, con in più il racconto (riportato però solo da alcune testate) di quanto le maestre dell’istituto abbiano tentato di scusarsi sia con la famiglia che con il dirigente senza però che nessuno abbia dato loro ascolto.

Quello che mi è piaciuto di più però è la conclusione dell’articolo su 2oceansvibe:

It’s really hard to form an opinion about such a topic when there is one voice missing from the conversation. So I would like to ask the preschool currently under fire a few questions:

  1. How many children of colour attend your school?

  2. How many people of colour work at your school and what are their roles?

  3. Why was the toddler sitting alone?

  4. Why did the toddler not have a cupcake? (in realtà guardando bene la foto il cupcake c’è, senza però la glassa, perché a detta degli insegnanti era stata tolta visto che alla bimba non piace)

  5. Why was the photo taken and sent to the mother of the toddler? Did every child in the photograph receive a picture?

Purtroppo alle domande la scuola ha risposto solo in parte, quindi rimarremo col dubbio se si tratta di un caso di sensazionalismo spinto o se davvero in Sud Africa abbiamo ancora insegnanti che applicano criteri diversi ai propri alunni in base al colore della pelle.

Quale delle due storie sia quella corretta non posso dirvelo. Fin qui i fatti, quanto segue invece è solo un mio appunto personale. Ma è la domanda che mi è sorta spontanea appena ho letto la versione numero uno, quella che gridava al razzismo.

La foto è stata inviata dalla scuola alle famiglie di tutti i bambini, sono foto che mostrano le attività che si svolgono a scuola. Ma voi foste una maestra che discrimina i bimbi, mandereste ai genitori, tra cui quelli del bimbo discriminato, una foto dove lo si mostra da solo in un angolo? In una nazione dove fino a pochi anni fa vigeva l’apartheid?

Non ho una risposta a questa domanda, e siccome non ho certezze non posso condividere una storia oppure l’altra come se fossero verità accertate.

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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