L’emendamento sulla caccia e la disinformazione

In tanti ci state segnalando un articolo apparso sul sito di RaiNews, dal titolo:

Caccia a cinghiali in città: ci sarebbe un incidente, uomo vivo per miracolo

Il titolo collega due cose: la caccia ai cinghiali e un cacciatore che in un paese in provincia di Roma avrebbe sparato dalla finestra di casa, colpendo un’automobile.

La notizia viene raccontata così da RaiNews (grassetto nostro):

A distanza di pochi giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, “nella quale è stato inserito un articolo che consentirà ai cacciatori di sparare sempre e ovunque, anche nei parchi e nei centri urbani, già si è registrato il primo incidente in città, a Fonte Nuova nella provincia di Roma, dove un cacciatore ha sparato dalla finestra di casa con il proprio fucile da caccia colpendo il finestrino di un’autovettura in transito, conducente salvo per miracolo”. Così una nota del Partito Animalista Europeo- PAE. L’episodio risalirebbe a martedì. Il 70enne che ha sparato avrebbe detto che il colpo è partito accidentalmente mentre maneggiava l’arma.

Quindi la fonte della notizia secondo la RAI è il Partito Animalista Europeo, ovvero il principale organo d’informazione italiana riporta un comunicato stampa di un partito politico, usando virgolettati dello stesso, senza verificare, aggiungere o chiarire nulla sui fatti raccontati.

La notizia, sia chiaro, non è falsa, ma non ha nulla a che fare con la caccia ai cinghiali o con l’emendamento presente nella Legge di Bilancio. Dare a intendere diversamente è fare politica se si è un partito, malinformare se si è una testata giornalistica. Difatti riporta il Corriere della Sera, edizione di Roma:

Tragedia sfiorata a Fonte Nuova dove un uomo di 70 anni è stato denunciato dai carabinieri che gli hanno sequestrato non solo il fucile da caccia ma anche altre tre armi da fuoco detenute regolarmente. “Stavo pulendo l’arma quando mi è partito un colpo per sbaglio”, si è giustificato l’uomo interrogato dai carabinieri che lo hanno subito rintracciato a casa della figlia, in via Selva dei Cavalieri. Illeso l’automobilista, un indiano di 55 anni, che stava guidando lungo la strada quando all’improvviso è stato investito dai vetri dei finestrini anteriori entrambi esplosi nello stesso momento.

Come siano andati i fatti lo sa solo il settantenne, nelle altre narrazioni della storia si riportano altre versioni, dove non si sostiene che stesse pulendo il fucile ma solo armeggiando. Come qui su Adnkronos:

Sul posto i militari di Mentana e Monterotondo, appurato che si trattava di colpo d’arma da fuoco, hanno avviato le indagini individuando poco dopo la casa dalla quale era stato esploso il proiettile. Lì hanno trovato un 70enne italiano che, davanti ai carabinieri ha ammesso le proprie responsabilità spiegando di aver sparato accidentalmente mentre armeggiava col suo fucile da caccia alla finestra.

L’unica cosa che vorremmo fosse chiara è che la vicenda non ha nulla a che vedere con l’emendamento alla Legge di Bilancio, emendamento che potete leggere qui, e che come immaginerete non prevede che dalla sua approvazione la gente possa sparare per strada, come invece sembrano dare a intendere i membri del PAE. Come riporta l’emendamento:

Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per la tutela della biodiversità, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche e per la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Qualora i metodi di controllo impiegati si rivelino inefficaci, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono autorizzare, sentito l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, piani di controllo numerico mediante abbattimento o cattura. Le attività di controllo di cui al presente comma non costituiscono attività venatoria.

I piani di cui al secondo periodo del comma 2 sono attuati dai cacciatori iscritti negli ambiti territoriali di caccia o nei comprensori alpini delle aree interessate, previa frequenza di corsi di formazione autorizzati dagli organi competenti a livello regionale o della provincia autonoma e sono coordinati dagli agenti dei corpi di polizia regionale o provinciale.

Vi pare che a Fonte Nuova la Regione Lazio abbia emesso un’ordinanza in tal senso? Ad oggi no. Risulta che il settantenne avesse seguito corsi di formazione per cacciare come richiesto? No.

Quindi collegare, come fatto dal PAE, l’emendamento a quanto avvenuto è un errore giornalistico che porta acqua al mulino di quello che di fatto, come dicevamo, è un partito politico. Che uno dei principali organi d’informazione del Paese caschi nel trucchetto è un dispiacere.

Sia chiaro, non abbiamo approfondito la questione emendamento sulla caccia, non era questo lo scopo del nostro fact-checking. BUTAC da sempre è contrario a un uso indiscriminato delle armi e alla politica all’americana su chi possa possederne una.

redazione at butac punto it

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