Chiellini e l’anatema di magia nera

...ma che cazzo state a dì?

Il calcio non m’interessa particolarmente, in generale ho smesso di fare il tifoso sportivo quando mi sono reso conto che nel Paese in cui vivo troppe cose sono fatte con lo stesso spirito con cui si tifa una squadra sportiva. Pertanto, per cercare di dare un buon esempio ai miei figli, ho scelto di tenere fuori dalla porta di casa certi estremismi da tipico tifoso.

Nelle scorse settimane anche io, come molti di voi, ho guardato le partite dell’Italia agli Europei di calcio, partite che hanno dato grandi soddisfazioni ai tifosi italiani.

Io da amante dello spirito critico, ci sono rimasto però un po’ male quando su alcune testate ho letto una vicenda che non conoscevo affatto. Il 13 luglio titolava Fanpage:

Spunta il terribile labiale di Chiellini prima dell’errore di Saka: è un anatema di magia nera

Allora, la prima cosa da chiedersi è: Fanpage ma che cazzo stai a dì? Perché, nel caso Chiellini abbia pronunciato qualcosa, siamo di fronte a pura superstizione basata su leggende urbane, non magia nera.

La “magia nera” è “la capacità di un mago di utilizzare e controllare a proprio vantaggio un potere nefasto, maligno, o comunque di origine soprannaturale”. Con quel titolo Fanpage in teoria fa intendere che Chiellini è un mago capace di evocare il maligno…

Per riassumere la storia di Kiricocho: si tratterebbe di un tifoso dell’Estudiantes, una squadra argentina che perdeva spesso, la leggenda narra che Carlos Bilardo, l’allenatore della squadra, lo avesse mandato a iettare altre squadre durante il campionato. Tutte le squadre che Kiricocho è andato a iettare in quel campionato persero contro l’Estudiantes. A oggi del fantomatico tifoso iettatore non si sa altro, al punto che molti sono quasi sicuri sia tutta un’invenzione creata apposta per chi necessita di riti scaramantici per incanalare le proprie energie. Ma non ho scritto quest’articolo per parlare di Kiricocho, anche se nessuno mi convincerà mai che una persona possa portare iella.

Lo so, sono un immane rompicoglioni, ma in un Paese dove le cronache riportano che ogni anno spendiamo circa 8 miliardi di euro in maghi e fattucchiere, mi piacerebbe che perlomeno i giornalisti imparassero a vivere nel ventunesimo secolo.

La magia non esiste, bianca, nera, tricolore. La magia non esiste. Lo so che non dovrebbe essere BUTAC a spiegarlo, e so anche che tanto quei 13 milioni di italiani che ogni anno spendono gli 8 miliardi di cui sopra non si convinceranno di quanto dico. Ed è proprio per questo che vorrei che le testate giornalistiche smettessero di parlarne, specie in toni così ab mentula canis.

Non possiamo evitare le superstizioni degli sportivi come non possiamo evitare quelle di chi lavora nello spettacolo. Sono tutte sciocchezze, ma così radicate nella testa di certuni che sappiamo bene che non smetteranno di crederci. Chiellini ne è un esempio perfetto.

Purtroppo finché i giornalisti per primi non impareranno a trattare l’argomento col giusto peso saremo sempre tra i Paesi al mondo in cui maghi e fattucchiere saranno in grado di vivere alla grande. Lo capite vero che se sono corretti i dati, più di una persona su sei nel nostro Paese crede a questa fuffa? Lo capite che un dato del genere è gravissimo? E che 8 miliardi per 13 milioni di persone significano 615 euro a cranio all’anno di spesa? Si stima che ogni italiano spenda in media circa 480 euro all’anno in farmaci. Questi spendono quasi 150 euro in più per farsi leggere le carte, togliere il malocchio.

Poi è ovvio che si parla di miracolo quando uno va in ospedale, viene operato di qualcosa di grave e si salva. Si parla di miracolo perché si deve sminuire la professionalità tecnica del medico. Si parla di magia nera quando invece si dovrebbe parlare di fortuna o sfortuna, o ancora abilità… come nel caso del portiere che para o non para il rigore.

Ma tanto tra oroscopi, biodinamica fuffa e titoli come quello di Fanpage ce ne vorrà prima che veniamo fuori da questa pessima deriva. Spiegherò ai miei figli che il tifo è estremista, ma che imparare a leggere i tarocchi può essere un ottimo sistema per trovarsi un lavoro sicuro per i prossimi cent’anni.

No, non c’è davvero null’altro da aggiungere.

maicolengel at butac punto it

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