Tredicesima e clickbait

Addio alla tredicesima per questi italiani...? Siamo andati a verificare

Su alcuni di quei siti web che campano di clickbait – nati apposta per dare notizie di poco conto ma con titoli che generano traffico – è apparsa questa notizia, qui col titolo usato da Fidelity House (FH):

PURTROPPO È UFFICIALE. ADDIO TREDICESIMA PER QUESTI ITALIANI

L’articolo su FH è di quelli che mostrano la loro anima clickbait alla perfezione: per poter leggere tutto il testo difatti non basta aprire l’articolo, occorre anche cliccare su pagina successiva, dove verrà spiegato a chi non spetta la tredicesima quest’anno (e dove verrà conteggiato un secondo clic, guadagnando quindi il doppio in termini di introiti pubblicitari).

Rullo di tamburi, una volta cliccato e aperta la seconda pagina dell’articolo:

Da quest’anno non riceveranno la tredicesima pesante coloro che beneficiano di indennità di frequenza e dell’accompagnamento.

Quel “da quest’anno” è importante, perché è la dimostrazione che chi ha scritto l’articolo dei fatti se ne infischia. La tredicesima per coloro che beneficiano di indennità di frequenza e dell’accompagnamento non è prevista da tempo.

Qui potete leggere un articolo del 2018 su La Legge per tutti dove spiegano che la tredicesima per l’appunto non è prevista per chi ha l’accompagnamento:

Per chi percepisce l’accompagno, purtroppo, non è previsto il diritto alla tredicesima o ad ulteriori mensilità aggiuntive, come la quattordicesima, indipendentemente dal reddito posseduto.

E qui un articolo che spiega come neppure chi ha l’indennità di frequenza ne abbia diritto, dal 2008. Nel caso di chi riceve l’indennità di frequenza esisteva una sentenza della Cassazione (la N. 13985) che sosteneva ne avesse diritto, ma è stata annullata dalla sentenza 16329 del 2008 e da successive (fra le altre, Cass. ord. n. 3585 del 2012n. 5716n. 5553 e n. 5409 del 2010n. 8163, n. 8167, n. 7310, n. 4409 e n. 1842 del 2009). Sostenere nel 2022 che si tratti di una novità è prendere in giro i propri lettori.

Fidelity House, per chi non lo sapesse, funziona come il vecchio TzeTze della Casaleggio Associati, ovvero gli articoli sono inviati dai lettori e, come spiegato sul sito stesso:

Più i tuoi contenuti saranno coinvolgenti, più punti Fi riceverai: un modo davvero strepitoso per ottenere tanti premi e concedersi qualche sfizio.

Quindi chi invia gli articoli è spinto, dal sistema stesso, a farli in maniera più clickbait possibile, visto che a più visualizzazioni corrisponde un premio maggiore. Questo modo di fare informazione è profondamente sbagliato, se dopo che gli articoli sono stati inviati non c’è un filtro che li verifica prima della pubblicazione. Avere ancora siti che funzionano così nel 2022, dopo sei anni che si parla di information disorder, significa non aver nessuna voglia di risolvere il problema, e anzi scegliere consciamente di fare parte non della soluzione ma del problema stesso.

Purtroppo siti come Fidelity House hanno largo seguito tra chi non ha gli strumenti per saper distinguere il vero dal falso, il manipolato dal genuino.

maicolengel at butac punto it

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