Csollany e gli avvelenatori di pozzi
Qualche piccola precisazione
Nei giorni scorsi ci era stato segnalato un articolo apparso sul blog di Gianluigi Paragone, uno dei tanti che meritano un po’ di verifica dei fatti. Titolava Paragone:
Muore di Covid 2 settimane dopo il vaccino: addio all’ex campione olimpico di ginnastica
Ma è una bufala, o meglio è vero che il campione olimpico Csollany è morto, ed è vero che era vaccinato, ma Paragone – che dovrebbe essere giornalista oltre che senatore d’Italia (ogni volta che lo penso muoio un pochino) e dovrebbe essere capace di verificare le notizie prima di pubblicarle sul suo sito – riprendendo una nota pagina di antivaccinisti, riporta sul suo blog:
Il famosissimo ginnasta ungherese Szilveszter Csollány, storico rivale di Yuri Chechi, è morto lunedì 24 gennaio a 51 anni. Aveva contratto il covid ad inizio dicembre, due settimane dopo aver ricevuto il vaccino. Scrive Eventi Avversi: “Medaglia d’oro agli anelli alle olimpiadi di Sidney 2000 e medaglia d’argento dietro al campione italiano Yuri Chechi ad Atlanta 1996, Csollány era stato ricoverato ad inizio dicembre ma la situazione è precipitata nel corso delle ultime settimane dato che, come sottolineato da diversi media ungheresi, Csollany era stato assistito attraverso un ventilatore polmonare”.
La notizia che Csollany è morto è vera, quello che è falso è il titolo del Paragone, come potete evincere dal testo pubblicato qui sopra.
Csollany per mesi si è rifiutato di vaccinarsi, pubblicando battute sui suoi profili social:
A fine novembre 2021 il campione ha accettato di farsi vaccinare per poter continuare a lavorare come coach, purtroppo troppo tardi. Infatti a inizio dicembre, poco tempo dopo il vaccino, troppo poco tempo dopo il vaccino per aver già sviluppato gli anticorpi necessari a contrastare l’infezione da Sars-Cov-2, Csollany si è ammalato ed è finito in ospedale, da cui non è più uscito. Il 24 gennaio (circa due mesi, non due settimane, dopo aver ricevuto una dose di vaccino) è morto.
Io fatico a comprendere come si possa avvelenare il pozzo come fa Paragone, come sia possibile che nessuno dei suoi follower si svegli e gli faccia presente l’errore. Ma ormai ho rinunciato a capire chi si fa cullare dalle bufale e dalla disinformazione, è evidente che abbiamo una forma mentis talmente diversa che non potremo mai comunicare in maniera proficua.
Solo la scuola potrebbe porre rimedio a questo immane problema, ma dal numero di “dipendenti del MIUR” che regolarmente incontro nel corso dei nostri fact-checking e che scopro essere follower di questo o quest’altro avvelenatore di pozzi mi fa pensare che non ce ne sia alcuna voglia.
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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