Daria M. e la situazione in Bielorussia – intervista
Oggi BUTAC pubblica qualcosa di diverso, nessuna sbufalata ma, grazie all’aiuto di due amici, siamo riusciti ad avere un’intervista con una ragazza bielorussa, che là vive e che ci ha raccontato il suo punto di vista su quanto sta accadendo nel suo Paese. BUTAC da anni cerca di fare un certo tipo d’informazione, sempre corredata da fonti. Su quanto avviene in Bielorussia purtroppo le fonti sono scarse pertanto riteniamo che quest’intervista sia importante da leggere, per quello che Daria vi sta per raccontare.
Ciao, di dove sei e cosa fai nella vita?
Sono Daria M. e sono di Minsk. Faccio al fotografa.
Dal 1994 la Bielorussia è governata da Lukashenko, considerato l’ultimo “dittatore” europeo secondo la definizione data da alcuni giornalisti internazionali. Ritieni che questa definizione sia corretta? Perché?
È un dittatore, non c’è nessun dubbio al riguardo, soprattutto ora che sta tenendo tutta la nazione sotto il timore di arresti indiscriminati, senza necessità di mandato o ancor meno di motivo. Non rispetta nessuno, ancor meno i suoi connazionali a cui dice che quella del COVID-19 è semplicemente una “psicosi”. Pubblicamente non si è mai detto dispiaciuto per coloro che sono venuti a mancare, anzi tratta il tema con sarcasmo e nel mentre nasconde i numeri reali delle morti. Questa gestione della crisi sanitaria è stato di fatto lo scatenante della straripante mobilitazione politica che non si era mai vista prima nel mio Paese.
Dopo una serie di cruenti arresti che hanno scioccato il mondo intero ha affermato che le “elezioni erano state una gran festa” mentre le manifestazioni (da lui sempre ridotte) erano sponsorizzate da Polonia, Repubblica Ceca e Olanda, o che solo vi partecipassero “disoccupati o drogati”.
Di fatto, Lukashenko è un “prodotto” della ex Unione Sovietica che ha una visione molto chiusa ed è capace di fare qualsiasi cosa per mantenere il potere.
Anche un giornalista italiano è stato arrestato nel corso delle proteste dopo le ultime elezioni, si trovava in Bielorussia per fare la cronaca di un evento sportivo, non collegato alle elezioni. È stato liberato solo grazie all’intercessione della nostra ambasciata. Sono molti i casi come il suo?
Sfortunatamente, per mantenere il potere, Lukashenko ha creato la polizia di stato. Le prigioni Bielorusse sono piene di persone assolutamente innocenti, includendo due oppositori candidati per le elezioni presidenziali. Siamo sconvolti dalle storie e dalle fotografie di ciò che sono capaci di fare a uomini, donne e bambini (ci sono molti detenuti che hanno 15 e 16 anni) in prigione. Si parla di vere e proprie torture.
Pensa che tra il 9 (giorno delle elezioni) e il 12 agosto approssimativamente 7000 persone sono state picchiate e arrestate durante le manifestazioni (e voglio sottolineare come queste sono state e continuano ad essere assolutamente pacifiche). Un sedicenne è stato portato alla prigione di Okrestina già in stato comatoso per le percosse ricevute (allego qui un link ad un articolo dove ne parlano in modo piú appropriato anche se le immagini sono autoesplicative, sebbene non siamo le piú cruente disponibili https://news.tut.by/society/696741.html?tg ).
81 persone risultano ad oggi ancora disperse.
Tu e la tua famiglia avete avuto problemi con l’attuale governo? Vi siete sentiti minacciati da come è governato il paese? Vi sono evidenti limitazioni delle libertà che vi sono concesse? Da osservatori esterni è difficile capire come si stia evolvendo la situazione nel paese, dal 1994 ad oggi le cose sembrano immobili, ma le proteste pubbliche sembrano essere aumentate. Come pensi possa evolversi la situazione?
Chiunque in Bielorussia ha subito in un modo o nell’altro le angherie della tirannia a partire dal fatto che non c’è una vera “libertà di espressione”. Sin dalla scuola, gli insegnanti ci dicevano che se fossimo stati visti in prossimità di una manifestazione o se dicevamo qualcosa su Lukashenko (anche in maniera non verificata) saremmo finiti sulla lista nera senza possibilità di andare all’università in Bielorussia e senza la possibilità di accedere a una posizione governativa. Sfortunatamente non sono solo minacce. In molti hanno perso diplomi, lauree e persino il lavoro solo per avere una propria opinione contraria a quella di Lukashenko.
Nel 2012 molte persone sono andate in strada semplicemente applaudendo, in segno di disaccordo col regime, senza proferire parola. Il risultato fu di approssimativamente 200 arresti. Arrestati per battere le mani. Quest’anno molte persone usano il clacson delle auto per supportare i manifestanti e a questo proposito hanno istituito una nuova regola che lo rende illegale per cui se suoni il clacson possono ritirarti la patente oltre che ovviamente darti una multa. Fortunatamente sono in troppi a suonare il clacson e questa ulteriore misura punitiva non sembra aver avuto l’effetto desiderato dai suoi ideatori.
Insomma, per questo dico che non c’è libertà d’espressione perché non è semplicemente quella di parola che manca, ma puoi essere arrestato anche non facendo praticamente nulla.
Non c’è neanche il supporto basico sanitario e questo è stato confermato anche nell’esperienza del Coronavirus. Mio padre ha avuto il coronavirus come confermato dalle analisi in ospedale (che ha dovuto pagare) ma non ha ricevuto alcuna cura al riguardo e con l’autoquarantena, fortunatamente si è ripreso stando a casa. Negli ospedali infatti non permisero l’ospedalizzazione di piú di un certo numero di pazienti. Le persone raccolsero denaro donando mascherine e altro materiale protettivo per gli stessi dottori che non ne avevano. Lo zio di una mia amico anche è stato contagiato ma non è stato fortunato, non gli permisero di fare il test PCR e lo rimandarono a casa con la diagnosi di polmonite. Tornó a casa in bus. Il giorno dopo si sentí male e morí nel viaggio in ambulanza mentre tornava in ospedale. Causa ufficiale della morte? Insufficienza renale, sebbene non avesse mai avuto problemi ai reni prima. False diagnosi, minacce al personale sanitario e ragioni di morte scorrette sono classiche nel regime. Per esempio, notizie ufficiali dicono che il 25enne arrestato il 10 agosto e “trasferito al luogo dove avrebbe dovuto servire la sua sentenza” dove è morto il 12 agosto. Causa ufficiale della morte: overdose di stupefacenti. Poco credibile, no?
In piú c’è da considerare che l’economia è grandemente dipendente dallo stato nel senso che le maggiori imprese sono statali, i maggiori contratti per aziende private sono statali, lo Stato è il maggiore datore di lavoro sia in modo diretto che indiretto e fuori dalle città grandi la dipendenza è pressoché assoluta.
Personalmente spero che ci siano nuove elezioni senza il coinvolgimento di Lukashenko. Nei 26 anni in cui è stato al potere il Paese è crollato in problemi economici sempre piú gravi, soprattutto da quando il finanziamento dello stato dalla Russia non è lo stesso che c’era prima e poco dopo la caduta della USSR. Credo che non tutto sia risolvibile all’istante ma qualche cambiamento significativo è possibile sin da subito. Alcuni cambiamenti sono di fatto inevitabili, speriamo solo che sia per il meglio.
Lukashenko cambió la costituzione dopo aver preso il potere e consolidato nelle sue mani. Ha reso possibile la rielezione del presidente senza limiti di mandato e si diede l’intero potere smantellando di fatto il parlamento. Con le nuove elezioni una delle maggiori richieste è quella di riportare in vigore la costituzione del 1994 anche come meccanismo di salvaguardia: se facciamo un errore, almeno potremo cambiare la persona al comando nelle seguenti elezioni come hanno fatto i nostri vicini in Ucraina dopo aver scelto Poroshenko. Come vedete, il concetto dell’alternanza politica per noi è una cosa mai provata.
Da blogger m’interessa sapere che tipo di informazione arriva in Bielorussia, da che testate prendete le news. Esistono forme di censura che limitano le vostre possibilità d’informarvi?
Durante la pandemia sanitaria in corso la Bielorussia è stato uno dei paesi europei con il più alto numero di contagiati rispetto alla popolazione, secondo la stampa internazionale questo è avvenuto anche per colpa delle dichiarazioni di Lukashenko che ha sminuito il pericolo del virus. Puoi confermare la cosa? Hai esempi di come la comunicazione di Lukashenko sia stata fuorviante?
Ci informiamo prevalentemente online. Solo recentemente grandi piattaforme online di informazione Bielorusse hanno iniziato a parlare piú liberamente. Prima c’era solo la piattaforma di opposizione gestita da Bielorussi dall’estero come ad esempio NEXTA (dalla Polonia). La TV Bielorussa invece ancora non da informazione affidabile. Nei primi 7 giorni di manifestazioni non c’è stata nemmeno menzione.
Un esempio nel video di ieri, giorno in cui piú di 500.000 bielorussi erano in strada in tutte le città del Paese, la manifestazione piú grande della nostra storia, in cui la TV di Stato mostrava registrazione di concerti posteriori, che allego.
Come mai vediamo i manifestanti con una bandiera diversa da quella tipicamente Bielorussa, rossa e verde con il ricamo?
Ci sono molte versioni riguardo alla provenienza della bandiera bianco-rossa-bianca. Alcuni storici dicono che era già usata ai tempi del Gran Ducato di Lituania da alcuni gruppi Bielorussi. La bandiera fu certamente usata dai Bielorussi dopo la rivoluzione di Febbraio in Russia. Nel 1918, fu la bandiera ufficiale della Repubblica Democratica Bielorussia sebbene fu un’esperienza di soli pochi mesi.
Dopo la caduta della USSR (1991) questa bandiera bianco-rossa-bianca divenne la bandiera ufficiale della Bielorussia nuovamente. Tuttavia, quando Lukashenko salí al potere nel 1994 ha iniziato a cambiare la costituzione e nei primi cinque anni della sua presidenza, rese il Bielorusso una lingua secondaria al Russo, sciolse il Parlamento, cancelló la regola per cui un Presidente puó essere eletto solo due volte e cambiò la bandiera con quella conosciuta al giorno d’oggi come bandiera ufficiale della Bielorussia. Lukashenko ha sempre considerate l’identità nazionale Bielorussa come una minaccia. Da allora, la bandiera bianco-rossa-bianca è il simbolo di tutti coloro che sono contro il regime di Lukashenko e i cambiamenti da lui apportati alla Costituzione degli anni 90.
Non credo di poter aggiungere altro alle parole di Daria, spero che vi aiutino a farvi un’idea su cosa sta succedendo non così lontano da noi.
La redazione di BUTAC
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