La famiglia Timmons e il morbillo

Riportiamo una storia raccontata dal NYT su cosa succede quando una famiglia non vaccinata incontra il virus del morbillo

Oggi vi raccontiamo la storia di Kiley Timmons, un chiropratico americano residente in Texas. Kiley risiede e lavora a Brownfield, una cittadina di circa 8500 abitanti nel Texas occidentale, e la sua clinica è un punto di riferimento per la comunità locale. All’inizio della primavera ha accusato i primi sintomi di quello che scoprirà essere, a metà aprile, morbillo.

Quest’articolo è stato ispirato da un reportage del New York Times che narra la storia della famiglia di Kiley Timmons e il morbillo. Abbiamo pensato di fare cosa utile nel riportare in italiano una storia che difficilmente troverà spazio sui quotidiani italiani, più abituati al clickbait e i facili like sulle morti improvvise.

La breakthrough infection

Kiley era vaccinato contro il morbillo; il suo caso, secondo i medici, è il classico caso di “breakthrough infection“, ovvero di infezione nonostante il vaccino (ne abbiamo parlato riguardo a COVID-19 a questo link). Cosa rara ma possibile, specialmente in caso di esposizione intensa e prolungata o se il sistema immunitario è compromesso. E Kiley ha una clinica che è appunto un punto di riferimento per la sua comunità, comunità che ha svariati pazienti mennoniti.

Chi sono i mennoniti?

SI tratta di un gruppo religioso cristiano protestante, nato nel XVI secolo durante la Riforma Protestante in Europa. Il loro nome viene da Meno Simons, un pastore olandese che ne fu uno dei fondatori. La maggioranza dei mennoniti oggi vive nelle Americhe, in Africa e Asia, solitamente in comunità un po’ isolate. Alcuni di loro sono molto tradizionalisti: vivono senza elettricità, si spostano su carrozze trainate da cavalli e rifiutano gran parte delle moderne tecnologie. Queste comunità più tradizionaliste sono scettiche nei confronti della medicina moderna, e per questo motivo in quelle comunità non si fa uso di vaccini. La clinica di Kiley Timmons serve una di queste comunità, e Kiley è stato a contatto prolungato con soggetti che non sapevano di essere già contagiati dal morbillo.

La famiglia di Kiley

Kiley non è mennonita ma, per scelta personale, lui e la moglie hanno deciso di non vaccinare i quattro figli. I motivi dietro questa scelta erano legati alla convinzione che il morbillo non fosse un reale pericolo, e che quindi il rapporto rischio-beneficio nel vaccinare i figli sarebbe stato totalmente sbilanciato dalla parte del rischio, ovvero la possibilità di sviluppare una delle famose “reazioni avverse gravi” di cui si sente tanto parlare, rispetto al beneficio di proteggerli da una malattia secondo loro completamente eradicata. Nello studio di Kiley, racconta il New York Times, è appeso un cartello che recita:

The doctor of the future will give no medicine.

Ovvero:

Il dottore del futuro non ci darà medicine.

Citazione spesso attribuita a Edison – anche senza alcuna prova che lui l’abbia mai detta – e che viene usata spesso da chi ha un approccio scettico verso la medicina convenzionale.

L’intera famiglia di Kinley è finita in ospedale, a causa di febbre alta, convulsioni, difficoltà respiratorie e polmoniti. Nel frattempo l’epidemia ha raggiunto in poco tempo oltre 1200 casi coinvolgendo oltre trenta contee, con tre morti confermate. Il contagio si è diffuso sul territorio grazie a piccole comunità di non vaccinati, in Texas occidentale in particolare quelle mennonite.

I quattro figli di Timmons in ospedale sono stati molto male: Arden (9 anni) ha avuto febbre per quasi due settimane, anche oltre i 40,5 °C, polmonite, ed è dovuto stare sotto ossigeno. Garner (12 anni) ha avuto vari episodi di vomito, epistassi, disidratazione causata dal vomito di cui sopra, insomma uno stato di grande sofferenza durato anche per lui svariate settimane. Hudson e Tucker (gemelli, 14 anni) hanno avuto rispettivamente un crollo della saturazione, a cui ha fatto seguito un semicollasso, che ha portato alla necessità di un ricovero urgente; e febbre a 39,5°, letargia profonda, bisogno di fluidi endovena.

Tutti i figli, dopo essere stati dimessi, continuano ad accusare dolori muscolari e cefalee a grappolo oltre a una probabile depressione immunitaria post-morbillo (condizione in cui il sistema immunitario è così indebolito da non riuscire a far fronte ad altre infezioni).

La medicina alternativa e le “cure”

La famiglia Timmons, durante e dopo la malattia, è stata seguita per un buon pezzo dal dottor Ben Edwards, medico molto noto nella zona, fautore della cosiddetta medicina funzionale o integrativa. Edwards per anni è stato un normale medico di famiglia, fino al 2011, quando ha avuto quella che lui stesso chiama “rivelazione divina“, che lo ha spinto ad abbandonare la medicina per abbracciare un approccio basato su spiritualità e nutrizione con l’uso di integratori e rimedi naturali. Ha fondato la sua clinica Veritas Medical dove non accetta assicurazioni sanitarie ma segue la strada del “cash only”, quindi i pazienti devono pagare di tasca propria al momento della visita. Edwards ha un podcast dove critica abbondantemente vaccini e medicina preventiva. Durante l’epidemia in Texas sostiene di aver trattato oltre trecento pazienti colpiti dal morbillo usando olio di fegato di merluzzo e Vitamina A; anche lui ha contratto il morbillo ma ha continuato a visitare pazienti, diventando probabilmente a sua volta veicolo di contagio.

Invece di essere redarguito, Edwards ha ricevuto il plauso di Robert Kennedy Jr per il suo operato. Proprio grazie anche al suo operato, nel frattempo, l’epidemia di morbillo è riuscita a raggiungere anche il North Dakota, dove scuole intere si sono trovate a gestire decine di studenti non vaccinati.

Concludendo

La storia della famiglia Timmons dovrebbe servirci da monito: non è solo il racconto di un’infezione evitabile, ma un esempio concreto di quanto possano essere gravi le scelte sanitarie non basate sulle evidenze scientifiche. I dati parlano chiaro: il morbillo, malattia che negli Stati Uniti era stata ufficialmente considerata debellata nel 2000, è tornato, se non riusciranno a tenerlo sotto controllo entro qualche mese non verrà più considerato eradicato nel Paese, e questo solo per colpa del calo delle coperture vaccinali dovuto ai ciarlatani che in questi anni hanno disinformato sull’argomento.

Ciarlatani che, come ben sappiamo, non operano solo negli Stati Uniti…

maicolengel at butac punto it

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