Le fonti della disinformazione – Biolab in Ucraina

Una narrazione senza alcuna prova che viene portata avanti da così tanto tempo che per qualcuno è diventata realtà

Ci è stato segnalato un articolo apparso sul blog di Marco Tosatti, blog che abbiamo trattato più volte qui su BUTAC, e su cui onestamente non ci viene da dire altro. Ma l’articolo in realtà non è altro che un copia e incolla da un’altra fonte, ovvero il canale Telegram Idee&Azione, che ha a sua volta tradotto un articolo da un’altra fonte ancora, un giornalista brasiliano che si occupa di BRICS.

Ma partiamo dal gruppo Telegram di Idee&Azione, si tratta del canale ufficiale del Movimento Internazionale Eurasiatista in Italia. Canale che porta avanti narrazioni filorusse fin da prima dello scoppio della guerra in Ucraina. E guarda caso basta entrare su uno dei gruppi social che porta quel nome per trovare come prima immagine la faccia di Aleksandr Dugin, filosofo dell’era putiniana.

Idee&Azione ha tra i suoi principali portavoce un soggetto, italiano, che nella sua bio riporta di essere consulente di un’associazione che mi suonava di già sentito, la WABT, World Academy of Biomedical Sciences and Technologies. A voi dice nulla? La trovate citata nella pagina Wikipedia del dottor Giulio Tarro:

Tarro dichiara di essere anche presidente, dal 2007, di una Commissione sulle biotecnologie della virosfera alla World Academy of Biomedical Technologies [pagina che nonostante il link in rosso non esiste su Wikipedia Italia, NDR], ente dell’UNESCO;[24][36] tale ente non risulta però esistere in seno all’UNESCO e lo stesso Ente ha dichiarato di non avere alcuna correlazione con la sua figura;[20] esiste invece un’associazione denominata WABT – Human Health Medicine e di cui Tarro risulta capo delegazione in Italia.

Curioso che un filorusso si definisca consulente di un’associazione (che in realtà è altro) che è a sua volta collegata a un medico italiano noto per aver contribuito alla disinformazione medica durante la pandemia, e che anch’egli abbia usato la stessa sigla WABT per darsi un tono.

Sarebbe interessante che qualche giornalista italiano dotato di copertura legale e spese pagate si occupasse in maniera più approfondita di questi collegamenti. Sarebbe bello che qualcuno prima o poi si mettesse ad unire i puntini. Ma pare evidente che nel panorama giornalistico italiano siano pochissimi interessati a fare questo lavoro di approfondimento.

Ma torniamo a noi. L’articolo sui biolaboratori in Ucraina non è farina del sacco di Idee&Azione, loro si sono solo occupati di tradurlo, la fonte originale è Lucas Leiroz, giornalista di Rio De Janiero, corrispondente per RT e Sputnik News. Non proprio colui che definirei un giornalista super partes.

Il suo articolo non fa altro che riportare cose che ci siamo già occupati di analizzare in precedenza, i famosi “biolab ucraini”. Vi riportiamo dal nostro precedente fact-checking:

  • La Russia continua ad accusare gli Stati Uniti di aver finanziato ricerche in laboratori segreti in Ucraina per sviluppare virus che possono essere trasmessi attraverso puntare di zanzare. Confermato: è una accusa realmente mossa dalla Russia per tramite del generale Kirillov, capo delle forze di protezione contro minacce radioattive, chimiche e batteriologiche.

  • L’esistenza di questi laboratori non è mai stata dimostrata. Si tratta di una notizia diffusa dal governo russo attraverso i media di Stato (in particolare attraverso l’agenzia Tass). Nessun giornale non russo ha confermato la notizia.

E le cose sono ancora così oggi: due anni dopo il nostro primo fact-checking sulla materia non è stata portata una singola prova dell’esistenza di questi biolaboratori in cui si starebbero studiando virus militari e quant’altro. Chi scrive di questa materia e non specifica che non ha alcuna prova in mano, se non le parole delle agenzie di stampa russe, sta facendo malinformazione. Omette dettagli non esattamente marginali che possano inquadrare la vicenda nella maniera corretta.

Questo modo di fare è a nostro avviso molto grave, e per questo insistiamo che sarebbe davvero il caso che qualcuno si occupasse di fare chiarezza sui collegamenti tra questi vari gruppi di informazione, politica, medicina e non solo.

maicolengel at butac punto it

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