La Verità e la tecnocensura sanitaria

Una scarsissima alfabetizzazione digitale porta a inquinare il pozzo invece che informare

maicolengel butac 23 Giu 2023
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Ci avete segnalato un articolo firmato da una nostra vecchia conoscenza, Patrizia Floder Reitter, pubblicato ormai qualche settimana fa su La Verità, dal titolo:

L’Oms intasca 370 milioni per appaltare a Google la tecnocensura sanitaria

L’Italia è un Paese di persone di una certa età, e lo dimostriamo proprio con titoli come questo, che dimostrano chiaramente che chi ha scritto l’articolo non ha idea di come funzioni internet e cosa faccia esattamente Google.

Bastava cercare proprio su Google dettagli di questo accordo sulla “tecnocensura” per capire che Patrizia Floder Reitter sta inquinando il pozzo, probabilmente per scarsa conoscenza del mezzo digitale.

To help WHO connect as many people as possible with authoritative information, Google.org awarded the organization more than $320 million in donated Google Search advertising via Ad Grants. This has been Google’s largest Ad Grants donation to a single organization.

WHO has shifted how it uses Google.org Ad Grants to public health topics beyond COVID-19, such as Mpox, mental health, flu, Ebola, and natural disasters. As a result, the organization served over 28 million public service announcements in six languages, resulting in over 2.7 million visits to their website.

Today we are announcing that for 2023, Google.org is providing another $50M in Ad Grants to support WHO in continuing their impactful work in public health.

Che tradotto:

Per aiutare l’OMS a mettere in contatto il maggior numero possibile di persone con informazioni autorevoli, Google.org ha assegnato all’organizzazione oltre 320 milioni di dollari in pubblicità sulla rete di ricerca di Google tramite Ad Grants. Questa è stata la più grande donazione Ad Grants di Google a una singola organizzazione.

L’OMS ha spostato il modo in cui utilizza Google.org Ad Grants su argomenti di salute pubblica oltre a COVID-19, come Mpox, salute mentale, influenza, Ebola e disastri naturali. Di conseguenza, l’organizzazione ha pubblicato oltre 28 milioni di annunci di servizio pubblico in sei lingue, con oltre 2,7 milioni di visite al proprio sito web.

Oggi annunciamo che per il 2023 Google.org stanzia altri 50 milioni di dollari in Ad Grants per sostenere l’OMS nel continuare il suo lavoro di grande impatto nella sanità pubblica.

Cercando di spiegarlo a persone dalla scarsissima alfabetizzazione digitale come Floder Reitter, significa che Google ha donato all’OMS 370 milioni di di dollari in pubblicità, ovvero hanno dato la possibilità all’Organizzazione di pubblicizzare sulle piattaforme dove funziona la pubblicità Google i propri contenuti, gratis, fino a una soglia di 370 milioni di dollari. Come può un modo per dare più risalto ai contenuti ritenuti importanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità essere una censura? Si tratta semplicemente di dare evidenza ai contenuti approvati dalla comunità medica internazionale (l’OMS), non di nasconderne altri.

Certo, per chi crede a un complotto che vede l’OMS come il cattivo questo accordo sicuramente non piace, ma sostenere che si tratti di “tecnocensura sanitaria” significa proprio non aver compreso il punto. Andrebbe tutto bene se la signora Reitter fosse una delle tante utenti della rete, diverso se è una giornalista professionista, con dei doveri deontologici, che scrive su un quotidiano a diffusione nazionale.

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