Il bambino che confessa il falso attacco chimico

maicolengel butac 20 Apr 2018
article-post

Sta girando su tantissime testate un video che mostra un bambino che ammette che l’attacco di Douma fosse una messa in scena. La notizia parte da svariati siti russi, ripresa da Twitter e da tutte le testate che appoggiano il governo di Assad. In poche ore me l’avete segnalata in tanti. Ma come sempre c’è un problema.

Fidarsi o meno?

Credo di avervi spiegato questa cosa davvero tante volte. Da zone di guerra come Siria o Israele le notizie che arrivano sono sempre di parte. Non ci sono vere testate indipendenti che possano fare chiarezza, ognuno riporta una narrativa che è quella che più si avvicina a quanto gradisce la propria controparte.

Anche qui il concetto è lo stesso. Abbiamo un bimbo, che sostiene insieme ai familiari una storia. Il bimbo sembra assodato che sia lo stesso che si vede brevemente in un filmato che sarebbe stato diffuso dai media occidentali per dimostrare l’attacco.

Ma davvero i media occidentali hanno preso quel video e l’hanno diffuso sicuri di quanto facevano? A me non sembra, cerco sulla BBC:

Come si può leggere la didascalia sotto al video riporta:

Unverified video shows children being treated after the alleged gas attack

che tradotto:

Video non verificato mostra bambini trattati dopo il supposto attacco gas

Ovvero, la BBC ha riportato il video, ma spiegando fin da subito che non hanno la più pallida di chi l’abbia realizzato e di quanto sia vero o meno. Per avvelenare il pozzo si usano tutte le tecniche possibili.  Nel video vediamo chiaramente un logo, che rimanda a una pagina Facebook, Douma Revolution, che sembra gestita da civili ribelli: ma lo sarà davvero? Cosa abbiamo in mano di verificabile per sostenere una tesi piuttosto che un’altra?

Quanti casi abbiamo trattato dove le cose non erano come sembravano? Quanti casi ci sono stati di accuse da parte di una fazione che si sono rivelate in realtà montature da parte dell’altra, per poi sostenere che raccontassero bugie? Davvero volete fidarvi di queste narrative? Qualcuno mi dirà beh, ma allora di chi ci dobbiamo fidare? Di BUTAC? No ovviamente, non potendo certificare notizie da quelle zone anche io sono come voi, in balia di questa massa d’informazioni che ci raggiunge.

L’impossibilità di fare verifiche dovrebbe farvi capire che condividere qualsivoglia storytelling è sbagliato. Non è importante da chi arrivi, ma è importante come viene diffuso. I più seri (come nel caso della BBC) spiegano che non hanno fonti dirette e che quindi quanto riportano sono ipotesi e supposizioni. Chiunque diffonda sostenendo di avere la verità in mano purtroppo a mio avviso sta mentendo, poco conta per che fazione faccia il tifo.

Purtroppo non posso aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un  caffè!

Posizioni degli eserciti, zone d’interesse, confini che vengono “reinterpretati”. Le mappe sembrano essere diventate un’ossessione per il Cremlino. Questa paranoia, come già spiegato da Open, si è trasformata in un vero e proprio tentativo di censura da parte delle autorità moscovite nei confronti di un sito web italiano. All’inizio di novembre 2025, infatti, l’autorità russa […]

Beatrice | 16 dic 2025

Riprendiamo qui la trattazione della Rivoluzione Ungherese del 1956 iniziata nel precedente articolo, e in particolare di come essa venne riportata da alcune testate italiane. La foto in copertina è stata scattata da Erich Lessing. Potete trovare altre sue foto in questo articolo. Nella prima parte ci siamo soffermati su ciascuna delle fonti prese in […]

RC | 16 dic 2025

Un nostro lettore ci ha inviato una segnalazione che crediamo importante da trattare. Poco conta quanti leggeranno quanto segue, il tema è di quelli di attualità urgente. La segnalazione che ci è arrivata: La disinformazione è una brutta bestia si sa, ma quando ciò a volte la realtà è anche peggio per cui su certe […]

RC | 12 dic 2025

Il Natale è il momento in cui l’emozione si impenna e il portafoglio si apre, spesso con la stessa leggerezza. In tanti di noi questo periodo porta con sé un desiderio quasi viscerale di fare del bene, di restituire qualcosa o di dare un senso più profondo a quel turbinio di luci e shopping che ci […]

Beatrice | 10 dic 2025