Il professor Frajese e le vaccinazioni anti-Covid

Un fact-checking dell'ultima conferenza antivaccinista al Senato

In tanti durante il weekend ci avete segnalato un video che arriva da un evento che si è tenuto in un’aula del Senato. Come sempre i video che arrivano da location del genere vengono visti dal pubblico finale come testimonianze certe delle informazioni che vengono diffuse durante l’evento stesso. Perché pochi sanno che qualsiasi gruppo parlamentare può chiedere l’uso di quelle aule e farci la conferenza che cacchio gli pare. Per capirci, se qualcuno la chiede per sostenere la tesi che sulla Luna non ci siamo mai andati o che Draghi è un rettiliano gliela danno comunque, perché siamo la Repubblica delle banane e nessuno ha ancora corretto questa stortura.

Il video in questione dura circa un quarto d’ora e riporta parte di un evento del 16 giugno 2021. A parlare, nell’estratto che sta circolando, è il professor Giovanni Vanni Frajese, che in questi 14 minuti risponde alla domanda se sia sicuro vaccinare i bambini contro il Sars-Cov-2. Ovviamente il video è stato trasmesso, oltre che sui social, sulle varie fogne dell’infodemia che tutti conosciamo, per non parlare delle miriadi di pagine di disinformazione sistematica che girano sui social. Tutte in mano a cialtroni che spacciano ognuno la propria merda. Ovviamente nella Repubblica delle banane fare i nomi di questi cialtroni significa querela certa, per cui vi toccherà trovarli a voi.

La domanda la pone lo stesso professore:

È sicuro al 100% vaccinare i bambini per il Sars-Cov-2 con questi tipi di vaccinazione?

Sono anni che qui su BUTAC parliamo tra le altre cose anche di scienza, e sono anni che spieghiamo che la percentuale del 100% in campo scientifico non si può usare; che scelga di usarla un professore di materie scientifiche mi sorprende. Capiamoci, si può dire che il 100% non esista in campo scientifico. La scienza è un processo in divenire, nulla può essere al 100% sicuro. Ed è su questo che giocano tutte le sentenze sui danni da vaccino (e fanno soldi tutti gli avvocati che le cavalcano). Faccio un esempio per assurdo: voi non potete essere certi al 100% che mangiando al ristorante non avrete una reazione allergica, perché non siete sicuri al 100% di essere già entrati in contatto con tutti gli ingredienti e materiali che il cuoco ha usato nel piatto che avete ordinato. Quindi un professore che si occupa di scienza e sceglie di usare quella percentuale, di suo mette già a disagio.

Ma procediamo oltre…

Il professor Frajese, dopo averci detto che quel che ha trovato sui vaccini contro la Sars-Cov-2 “non l’ha tranquillizzato per niente” (a questo professore piacciono gli assolutismi, cosa che di solito gli scienziati scrupolosi rifuggono, curioso), specifica che è un endocrinologo e che quindi guarda il corpo umano “nella sua interezza” a differenza di chi studia nel dettaglio. Questo per lui è un vantaggio nei confronti appunto degli scienziati che studiano il dettaglio. Frajese spiega che i vaccini a mRNA e a DNA sono una classe di vaccini completamente nuova. Sia chiaro, si tratta di innovazioni relativamente molto recenti. Ma non sono completamente nuovi, già nel 2018 uscì uno studio pubblicato su Nature dove si parlava dei vaccini a mRNA sviluppati fino a quel momento, quindi la tecnologia è sì nuova, ma non così nuova che non sia stata studiata prima della pandemia.

Sempre per minare la fiducia nel vaccino Frajese ci riporta uno schema di aprile 2020 dove si parlava del tempo che ci sarebbe voluto per sviluppare un vaccino per la COVID-19. Frajese estrapola un grafico e lo mostra ai suoi ascoltatori, un grafico che dice che per avere un vaccino contro il Sars-Cov-2 ci sarebbero voluti 18 mesi. Quanto viene mostrato non è uno studio scientifico, ma l’opinione di un giornalista del New York Times che ad aprile 2020 faceva alcune previsioni appunto sui tempi di sviluppo per un nuovo vaccino. E difatti si trova nella sezione Opinioni del NYT. L’articolo però fin dall’inizio spiegava che:

Normally, researchers need years to secure funding, get approvals and study results piece by piece. But these are not normal times. There are already at least 254 therapies and 95 vaccines related to Covid-19 being explored.

Questo il 30 aprile 2020.

Lo stesso Stuart A. Thompson, autore dell’articolo, inoltre spiegava che:

…we already have a head start on the first phase of vaccine development: research. The outbreaks of SARS and MERS, which are also caused by coronaviruses, spurred lots of research. SARS and SARS-CoV-2, the virus that causes Covid-19, are roughly 80 percent identical, and both use so-called spike proteins to grab onto a specific receptor found on cells in human lungs. This helps explain how scientists developed a test for Covid-19 so quickly.

Frajese omette completamente altre parti dell’articolo stesso, dove ad esempio Thompson spiegava che i ricercatori ad Oxford avevano già anticipato che se i trial fatti tra luglio e agosto fossero andati bene avrebbero avuto disponibile un vaccino per settembre, e così è stato. Certo che è sorprendente la velocità con cui si è arrivati ad avere questi vaccini. Ma già ad aprile 2020 alcune case farmaceutiche, grazie alle ricerche fatte su precedenti virus, avevano spiegato che c’era la possibilità di un boost nella ricerca di vaccini funzionanti. Perché omettere tutto questo? Purtroppo il dubbio che mi viene è che raccontare questi dati non avrebbe contribuito all’atmosfera di paura che Frajese voleva trasmettere alla platea. La scelta di cosa raccontare dell’articolo di aprile 2020, infatti, la dice lunga sull’atmosfera che Frajese vuole creare e dare in pasto al pubblico.

L’università di Oxford ha pubblicato a novembre 2020 un video che spiega il perché e percome si è stati così veloci, senza saltare passaggi come invece sostiene Frajese. Il video da Oxford dura molto meno della “lezioncina” dell’endocrinologo, suggerisco di vederlo e magari farlo vedere agli amici titubanti sui vaccini.

Frajese poi ci dice che per l’EMA non ci sono delle linee guida per i vaccini a mRNA in quanto troppo nuovi, e ci mostra uno screenshot da quello che dovrebbe essere un documento di linee guida per i vaccini non a mRNA. C’è un solo problema: il testo scelto da Frajese risale al 2010, sono linee guida che a oggi hanno subito modifiche ed estensioni, per trovare quel testo difatti ci ho messo un po’. Esistono specifiche indicazioni per l’approvazione dei vaccini contro COVID-19, le trovate qui pubblicate a novembre 2020. E in quelle linee guida, quando si parla di sicurezza dei vaccini, si viene rimandati a un testo del 2018, non del 2010. Perché il professor Frajese faccia cenno solo a quello del 2010 non mi è chiaro.

Poi sorvola sulla mortalità per il poco tempo a disposizione, fa un minuscolo cenno alla miocardite, che secondo questo documento della CDC colpisce principalmente proprio la fascia di giovani a cui sta facendo riferimento Frajese, ed è vero, e proprio questo dicono i dati del CDC, i casi riscontrati sono più di quelli che ci si aspettava. Quello che però va chiarito è che si tratta comunque di una reazione rara. Su oltre 2 milioni di dosi somministrate tra i 12 e i 17 anni ci sono stati 81 casi di mio-/pericardite. Non proprio tantissimi. E la miocardite, come potete verificare facilmente col vostro medico, nella maggior parte dei pazienti si risolve senza determinare conseguenze permanenti. I casi più gravi possono richiedere l’ospedalizzazione. Ma sono appunto solo i casi più gravi.

Ma aspettate, perché qui abbiamo una perla non da poco, vi ricordate cosa ha detto il professore all’inizio? La sua domanda era:

È sicuro al 100% vaccinare i bambini per il Sars-Cov-2 con questi tipi di vaccinazione?

Ora siamo circa al minuto 8 del video e Frajese riporta:

Ho sentito colleghi anche pediatri dire che il vaccino ha un’efficacia del 100%! Allora al collega che ha detto al 100% gli ricordo che in medicina il 100% non esiste e neanche in scienza. Quindi consiglierei prima di fare alcune esternazioni troppo sicure di andarsi a leggere i paper…

Perdonatemi, ma allora perché il professore ha iniziato la sua relazione con una domanda che riportava proprio quella percentuale? Il 100% in medicina e in scienza non esiste, fare una domanda come quella d’apertura era un errore, come è un errore se davvero dei medici o dei pediatri hanno sostenuto quanto riporta Frajese. Sia chiaro, è vero che svariate testate hanno ripreso e usato la percentuale del 100% riportata dai grafici che mostravano la riduzione del rischio relativo (RRR). Frajese ci fa presente che esiste un secondo indice su cui basarsi, indice di cui (secondo lui) nessuno parla mai, ovvero la riduzione del rischio assoluto (ARR). Frajese dice queste cose al Senato il 16 giugno. Il 21 maggio parlavamo di ARR su BUTAC, lo stesso faceva Bufale.net il 24 maggio. Il fatto che sia noi che i colleghi ne parlassimo significa che altri l’avevano fatto, quindi è una bugia sostenere che nessuno citasse l’ARR. Frajese in pratica sta spiegando che l’ARR per gli adolescenti è basso e quindi non andrebbero vaccinati. Ma non è quanto riporta lo studio che lui ha citato.

Curioso che i dati che riporta Frajese siano proprio quelli da noi trattati un mese fa, curioso perché all’epoca quei dati venivano sfruttati da sedicenti salvatori del popolo che oggi stanno spingendo per fare class action contro il governo. Sedicenti salvatori del popolo che sulla base dei dati riportati vogliono che i cittadini paghino una piccola cifra per portare il governo sul banco degli imputati. Alla fine, scava scava, dietro a tanti salvatori del popolo troviamo sempre qualche legale. Curioso, non trovate? Sia chiaro, il numero che cita Frajese è corretto, ma persino la formula per valutare l’efficacia dei vaccini non prevede la valutazione del ARR, bensì solo del RRR. Ma anche questo il professore evita di spiegarlo.

Frajese a questo punti riporta i dati di una delle appendici dello studio sul vaccino Pfizer, spiegando che c’è stato un caso di reazione avversa allo stesso in un soggetto tra i 12 e i 15 anni, che è risultato avere un rischio elevato. È vero che l’appendice allo studio riporta questo singolo caso, senza addentrarsi nei dettagli. Ma a quanto pare, pur essendoci stato un rischio elevato, non c’è stato alcun decesso. E lo studio nelle sue conclusioni riporta:

… non ci sono stati eventi avversi gravi correlati al vaccino e pochi eventi avversi gravi complessivi…

Non lo so, sono arrivato a 12 minuti di relazione e continuo a non capire perché si permetta che questo genere di conferenze venga fatto nei locali del Senato, con conseguente confusione dei cittadini che credono che si tratti di materiale approvato dal Parlamento. Il fatto che dopo anni che certi cialtroni sfruttano questo sistema siamo ancora qui mi dimostra che i governi che si succedono non hanno alcun interesse a cambiare le regole. Forse perché fa comodo a tutti poterle sfruttare. Un esecutivo serio avrebbe già cambiato le norme che regolano la correttezza e l’eventuale pericolosità delle informazioni che possono essere riportate in aule istituzionali. Ma questo paese probabilmente non ha mai visto governi seri*.

Sì, lo so, ci sarebbe altro da aggiungere all’analisi delle affermazioni di Frajese. Ma siamo onesti, nessuno cambierà idea per quanto ho riportato io. Chi segue BUTAC non ha bisogno di quello che scrivo, chi non ci segue è convinto che siamo pagati dal governo. Quando invece nessuno ci paga per le ore perse per scrivere fino a qui. Non vedo perché perdere altro tempo.

Pertanto non ho intenzione di aggiungere altro.

La redazione di BUTAC

*ricordatevi questa frase la prossima volta che vorrete attaccare un’etichetta politica a BUTAC, siete voi quelli faziosi, non noi.

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