Il Tempo, l’India e la disinformazione

Un aggiornamento sul numero di decessi nella popolazione indiana

Quante volte durante l’emergenza sanitaria ci avete segnalato articoli de Il Tempo, articoli che ritenevate avessero la necessità di un qualche tipo di verifica? Verifiche che abbiamo regolarmente fatto e che purtroppo hanno dimostrato un bias decisamente forte nella redazione del quotidiano romano.

Oggi trattiamo un articolo che risale al 20 dicembre 2021, dal titolo:

Il miracolo dell’India: per gli esperti ha raggiunto l’immunità di gregge

Articolo che non riporta cose inesatte, ma che le riporta con toni errati e senza prendere in considerazione dati che sono riportati in maniera abbastanza chiara da testate indiane, come The Hindu Times. Ma partiamo dall’inizio. È vero, in India la pandemia sembra fare meno paura di prima, sembra fare meno paura perché secondo gli esperti quasi tutta la popolazione è entrata in contatto con il virus rendendo in parte immuni dall’aggravarsi della malattia i tanti che ne sono già guariti una prima volta.

In India i dati ufficiali riportano che ci sono stati “solo” 480mila morti a causa di Covid-19, quello che però Il Tempo omette di dire è che in India, durante la pandemia, si è registrato un numero di morti in eccesso quasi sei volte superiore al numero dei morti per Covid-19. Quindi, ufficialmente, ci sono 480mila persone che sono state testate e sono morte da malate di Covid-19. Ma come spiegava già a settembre 2021 The Hindu Times:

I “decessi in eccesso” registrati durante il periodo della pandemia sono stati 5,8 volte il bilancio delle vittime ufficiale di COVID-19 in 11 Stati indiani/territori dell’Unione messi insieme, i cui dati del Sistema di registrazione civile (CRS) sono stati consultati da The Hindu. Il fattore di sottostima di 5,8 è stato il più alto tra le nazioni con il maggior numero di decessi registrati a causa del virus.

Ma c’è di peggio: esiste uno studio pubblicato su Lancet Infectious Disease il 22 dicembre 2021 che limita l’osservazione a una sola regione, il Chennai, dove la mortalità in eccesso è stata più del 40%. I morti previsti nel periodo tra marzo 2020 e giugno 2021 sono stati quasi 26mila in più del previsto. Quindi, per capirci, si calcola che i 480mila morti che l’India riporta come stima ufficiale dei morti da Covid possa essere sei volte inferiore il numero di morti reali causati dalla pandemia nel Paese. Numeri che fanno venire i brividi, numeri che Il Tempo (ma anche altre testate tra cui anche AGI – lo ammetto, ci sono rimasto male) omette completamente. Numeri (e studi) che invece vanno menzionati proprio per evitare l’errore di convincerci che l’immunità di gregge fosse una strada percorribile nel contesto dei sistemi sanitari a cui siamo abituati.

A questo bisogna aggiungere il dato apparso in preprint su MedRxiv nello studio intitolato:

Estimates of pandemic excess mortality in India based on civil registration data

Lo studio analizza i dati sulla mortalità in 12 Stati indiani, dove rileva un aumento del 18% in media durante il periodo aprile 2020-maggio 2021, paragonando il numero a quello del 2019. Secondo gli autori dello studio, se la media fosse la stessa anche nelle regioni per cui ancora non c’erano dati, l’eccesso di mortalità sarebbe da considerare al livello dei quasi 3 milioni di morti in più rispetto al normale.

Tutte cose che, senza essere esperti, avevamo già provato a spiegare in articoli precedenti ad oggi. Riportavamo ad aprile 2021, trattando quel grande giornalista indipendente che è Matteo Gracis:

…è ormai conclamato che i numeri riportati (come chiunque dotato di sufficiente spirito critico dovrebbe capire da solo) non sono i numeri reali, ma largamente sottostimati. In India vive quasi un miliardo e mezzo di persone, solo chi sta nelle grandi città ha un accesso alle strutture sanitarie che raccolgono questo tipo di dati, tutti gli altri vivono in situazioni principalmente rurali dove un morto è un morto, va cremato in fretta, poco importa di cosa sia morto, non esiste nemmeno per sbaglio pensare di fare esami autoptici o altre investigazioni su cause della morte.

O a marzo 2021, sbufalando Fabio Duranti di Radio Radio:

Come riportano molti di quelli che studiano la situazione indiana, i dati dall’India riguardano principalmente i grandi centri abitati, senza tenere conto delle immense zone senza strutture sanitarie dove il virus ha circolato del tutto indisturbato per mesi. Dopo aver saturato quelle aree non monitorate, il virus ha raggiunto i centri abitati in prossimità delle strutture sanitarie e solo a quel punto è potuto cominciare un migliore tracciamento della situazione dei contagi. Senza però che la situazione cambiasse: i numeri che vediamo in Italia sono quelli basati su tutta la popolazione, i numeri che vediamo arrivare dall’India sono quelli che si basano esclusivamente sulla parte di tracciamento possibile con un numero di medici irrisorio in confronto a una popolazione immensa.

Oltretutto anche in India sta arrivando la variante Omicron, e curiosamente il Paese che ha sconfitto la pandemia con l’immunità di gregge cosa sta pensando di fare per evitare la variante, o comunque ridurne l’impatto sulla popolazione? Titola il New York Times:

Titola ANSA:

Covid: India, a gennaio vaccini dai 15 anni e dose booster

Non credo di dover aggiungere altro, mi domando che credibilità possa ancora avere Il Tempo e perché nessuno sia ancora intervenuto in maniera istituzionale a far presente quanta disinformazione viene spacciata quotidianamente.

maicolengel at butac punto it

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