Indennizzi, risarcimenti e pseudogiornalismo

Cerchiamo di fare chiarezza per l'ennesima volta sulla differenza tra "risarcimento" e "indennizzo" (e in quali casi sono previsti)

La malinformazione è subdola, perché difficile da riconoscere, e diffusa un po’ ovunque. Tra le segnalazioni che ci inviate una molto recente riguarda una notizia apparsa su alcuni quotidiani molisani e riportata sul blog Il Paragone, dal titolo:

Muore dopo il vaccino anti Covid. Dimostrato il nesso, arriva il risarcimento. Ma non finisce qui…

La parola che ci interessa nell’articolo fimato da Paolo Cagnoni è quel “risarcimento“, ma andiamo per piccoli passi.

I fatti

Per verificare i fatti siamo andati a cercare la stessa notizia sui quotidiani locali. Ve li riportiamo tramite le parole apparse su il Quotidiano del Molise:

…poco più di due anni fa, un uomo di 70 anni residente in un paese del Basso Molise si reca in uno dei centri vaccinali della regione per sottoporsi alla somministrazione del vaccino. Passano alcuni giorni e accusa malori che richiedono il ricovero in ospedale. Ne passano altri venti e muore.

I familiari pertanto si rivolgono a due avvocati, sempre secondo il Quotidiano del Molise:

Viene eseguita l’autopsia e al termine dei tempi tecnici si apprende che il decesso poteva essere riconducibile alle conseguenze della somministrazione del vaccino anti Covid e il nesso causale fu dimostrato.

I due legali attivano, presso il Ministero della Salute, la procedura per la richiesta di indennizzo. 

Abbiamo messo in grassetto due parti del testo perché sono quelle su cui i giornalisti, quelli seri, dovrebbero fare attenzione. Su Il Paragone la parola indennizzo veniva accuratamente evitata, e come vedete dal titolo si parlava di risarcimento.

Cerchiamo di fare chiarezza. Se fosse stato dimostrato senza ombra di dubbio un nesso causale tra vaccino e decesso i parenti del deceduto avrebbero diritto a un risarcimento; senza una prova del genere al massimo possono richiedere un indennizzo. Secondo i quotidiani locali i parenti hanno avuto un indennizzo, quindi il nesso causale senza ombra di dubbio non è stato realmente dimostrato.

Spiegavamo anni fa:

Questi chiedono un indennizzo, l’indennizzo sono alcune decine di migliaia di euro. Non chiedono un risarcimento, perché un risarcimento vuol dire andare in un contraddittorio – perché lo capite anche voi, se uno ha un figlio che è diventato autistico a causa della vaccinazione, il danno è da 4-5 milioni di euro, non decine di migliaia – però questi cosa sanno? Che se vanno in un giudizio reale, dove chiedono un risarcimento, perdono. Mentre la modalità dell’indennizzo, dove queste cause vengono affrontate davanti ad un Giudice del lavoro, che applica una legge che dice – Si può escludere in maniera del tutto certa, al mille per mille che la causa non sia stata il vaccino?

E ancora:

La situazione è la stessa da anni: legali e periti, del tipo che negli Stati Uniti viene definito “ambulance chaser” (inseguitori di ambulanze), avvicinano parenti di persone che hanno avuto quelle che ritengono essere reazioni avverse ai vaccini e li accompagnano in questi percorsi di richiesta di denaro allo Stato. Il perché non chiedano cifre milionarie di risarcimento ma solo indennizzi da poche decine di migliaia di euro è spiegato poco sopra.

… La sentenza di indennizzo infatti non si basa come abbiamo detto su un’analisi con contraddittorio, ma su una perizia che dice che “non può essere dimostrato al 100% che non sia stato il vaccino” che non è dimostrazione di correlazione ma solo di impossibilità a negare la stessa.

Quindi vista la cifra esigua siamo sicuri che il termine giusto sia indennizzo, che non sia stato trovato un nesso causale e che siamo di fronte all’ennesimo caso di malinformazione, con l’aggiunta di bufale, visto che il titolo de Il Paragone è falso (nessun risarcimento è stato dato) e che il nesso causale non è stato dimostrato, altrimenti sarebbe stato chiesto appunto un risarcimento, che è molto superiore ai denari di cui si sta parlando.

Questa è corretta informazione.

redazione at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.

BUTAC vi aspetta anche su Telegram con il canale con tutti gli aggiornamenti e il gruppo di discussione, segnalazione e quattro chiacchiere con la nostra community.