La pianta bullizzata a scuola

Amici della piante c’è da ribellarsi, dei soggetti decisamente disturbati hanno deciso di fare un brutto esperimento. A quanto ci raccontano svariate testate due piante sono state messe dentro a dei recipienti e sono state portate in una scuola, dove quotidianamente una delle due subiva assalti verbali e veniva bullizzata mentre l’altra veniva coccolata. La pianta che ha subito il bullismo ne è uscita distrutta, povera creatura.

A parte gli scherzi, l’esperimento c’è stato per davvero, anche se appare lampante che siamo di fronte a una meravigliosa strategia pubblicitaria.

I colpevoli sono gli esperti marketing di Ikea, negli Emirati Arabi Uniti. Il Corriere della Sera ce lo racconta così:

Sono state prese due piante identiche: i bambini dovevano prendersi cura della prima e maltrattare la seconda con insulti e parole sgarbate. Per il resto, acqua, luce e fertilizzante, le due piantine sono state trattate allo stesso modo. Dopo 30 giorni i risultati erano sorprendenti: la prima verde e rigogliosa, malata e con foglie secche l’altra. L’esperimento è stato ideato dall’Ikea di Dubai per risvegliare la coscienza dei più giovani sulla violenza verbale e fisica ed è terminato il 4 maggio, in occasione della Giornata contro il bullismo.

Curioso che tutte le testate che hanno parlato della storia abbiano omesso il piccolo particolare che si tratta di una campagna pubblicitaria ideata da Ogilvy per IKEA. Una sana tonnellata di pubblicità gratuita con una spesa minima, questi sì che sono geni della pubblicità.

Tra i tanti che me l’hanno segnalata però la domanda è comunque la stessa, può essere che l’esperimento si sia svolto comunque in maniera corretta? No, ovviamente, non c’è nessuna “pianta di controllo”, nessun modo di verificare se le due piante abbiano ricevuto la stessa luce, la stessa acqua. Quello che ho trovato però rende l’esperimento decisamente interessante. Vediamo di capirci: dire cose cattive o buone alla pianta non cambia minimamente i fattori in gioco, la pianta non capisce quello che diciamo. Gli esperimenti di Masaru Emoto sono sciocchezze che lasciano il tempo che trovano. Ma è curioso che Mythbuster avesse provato a capire se fosse vero che le piante hanno una qualche reazione al suono, e il risultato è abbastanza sorprendente. Avevano preparato tre serre, una silenziosa, una con suoni amorevoli e una dove invece venivano trattate male. Sessanta giorni di questo trattamento hanno dimostrato (anche se l’esperimento andrebbe rifatto in condizioni ottimali) che le piante nella serra silenziosa erano cresciute di meno che quelle nelle altre due serre. Questo porta a pensare che la pianta senta il suono e che questo possa influire sulla sua crescita.

Non posso ovviamente dirvi come siano andate realmente le cose nella scuola di Dubai, l’idea di mostrare agli alunni che il bullismo fa male resta ottima. Il sistema scelto a mio avviso è più pubblicitario che altro.

In attesa che un pool serio di scienziati decida di ripetere l’esperimento in maniera più controllata…

maicolengel at butac punto it
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