La strana dieta del dottor Lemme

LEMME

Come tutti gli anni, con l’avvicinarsi della bella stagione e delle vacanze ci si guarda allo specchio notando come l’inverno ci abbia lasciato sgradevoli rotolini (o rotoloni) di grasso qua e là, e che l’aspetto da Omino Michelin non era colpa del giaccone o del piumino.

L’imperativo diventa: DIETA!

I più accorti si rivolgono a un dietologo o a un nutrizionista che, dopo accurati esami, traccia uno schema alimentare da seguire per perdere gli odiati chili di troppo, con la speranza di non riprenderli più, magari abbinandolo con del faticoso sforzo fisico e, in generale, uno stile di vita più sano.

Purtroppo non tutti hanno voglia di farlo ed ecco spuntare come funghi le diete miracolose: non c’è una rivista o sito web che non pubblichi la “dieta della minestra”, la “dieta dei divi di Hollywood”, la “dieta dell’età della Pietra” e così via. Si tratta generalmente di regimi che controllano le calorie, tagliano grassi e carboidrati dando preferenza a proteine, frutta e verdura, niente di nuovo in sostanza.

Da qualche tempo, invece, ha molta risonanza la dieta del dottor Lemme, grazie anche alle ospitate televisive in programmi del calibro scientifico di Pomeriggio 5 e La Vita in Diretta, che lo hanno reso un volto noto anche a chi prima non lo aveva mai sentito nominare.

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Il dottor Alberico Lemme, farmacista di Desio, in seguito ad un percorso di approfondimenti svolto tra il 1990 ed il 2000 ha inventato un metodo “innovativo” di interpretare l’alimentazione.

Visitando il suo sgargiante sito si possono subito notare alcune cose un po’ particolari.

Il dottor Lemme non parla di dieta, ma di “Accademia di Filosofia Alimentare”; infatti i pazienti vengono chiamati cadetti, oltre a prendersi il poco simpatico appellativo di “ciccioni”. Recentemente su NextQuotidiano è apparso un video, trasmesso in TV da Domenica Live e girato con telecamera nascosta, in cui il dottore, oltre a umiliare la sua segretaria davanti ai pazienti, fa candidamente affermazioni del tipo: “Le donne sono bugiarde e non si può credere a quello che dicono”. Francamente questo atteggiamento ci ha dato non poco fastidio: anche ammettendo che la scena con la segretaria fosse preparata in anticipo, i modi del dottore ci hanno ricordato certi osti di qualche decennio fa, che non si peritavano di trattare a parolacce gli avventori, riscuotendo inspiegabilmente un successo straordinario.

Bisogna inoltre notare che, spesso, chi è obeso è anche una persona psicologicamente fragile, e un trattamento così duro e anche irrisorio (Lemme definisce “ciccione di m…” chi è sovrappeso) può contribuire a lungo andare all’instaurarsi di gravi disturbi alimentari quali anoressia e bulimia.

Ma sul sito possiamo trovare lodi sperticate al dottor Lemme. Lodi che provengono da… beh, lui stesso:

Ora vi sfido a dirmi se secondo voi non ho inventato un sistema unico e geniale. So che state pensando: “Che palle questo dr.Lemme, che continua a dirsi quanto è Genio” e “Si è bevuto il cervello, è matto oltre che arrogante e indisponente, col cacchio che io entro per fare il suo quiz” e via dicendo. Bene, sapete come la penso: io non mi credo un genio, io sono un genio. Sono l’unico genio della storia che sa di esserlo.

Ma andiamo avanti. Dato che di diete ce ne intendiamo poco abbiamo chiesto il parere di un’amica, biologa nutrizionista, e lei ci ha gentilmente indirizzato su vari siti che trattano un po’ più approfonditamente di questo innovativo regime alimentare.

Tanto per cominciare, il dr. Lemme dice che “per dimagrire bisogna mangiare” e rinunciare quindi alle diete troppo povere. Questo non è sbagliato: i regimi eccessivamente restrittivi possono causare un rallentamento del metabolismo basale. Altra cosa giusta è quella di rispettare l’orario dei pasti e soprattutto di fare un’abbondante colazione (che noi italiani, invece, generalmente trascuriamo) dato che la mattina è proprio il momento della giornata in cui il cibo viene assimilato meglio.

La dieta Lemme si divide in due fasi: la fase di dimagrimento e quella di mantenimento.

Nella prima, che dura un mese, si possono mangiare pochi alimenti, quasi esclusivamente proteici tranne la pasta (cotta senza sale e condita con olio e peperoncino, chissà che buona) in quantità a piacere, fino addirittura a dieci chili. Durante questa fase i risultati sono straordinari: Flavio Briatore avrebbe perso 17 kg in un mese, Simona Tagli addirittura 24.

Ecco un menu tipo per questa prima fase:
1 GIORNO
Colazione: tacchino + caffè
Pranzo: filetto di manzo + caffè
Cena: pesce spada + caffè
2 GIORNO
Colazione: tacchino + caffè
Pranzo: filetto di manzo + caffè
Cena: pesce spada + caffè
3 GIORNO
Colazione: pasta olio e peperoncino + caffè
Pranzo: petto di pollo + caffè
Cena: sogliola + caffè

Si nota l’assoluta assenza di frutta e verdura; il dottor Lemme sostiene infatti che tali alimenti facciano ingrassare, specialmente i pomodori, anzi, secondo lui la Dieta Mediterranea è il regime alimentare più ingrassante che esista.

Segue quindi la seconda fase, della durata di tre mesi, in cui vengono gradatamente reinseriti alcuni cibi.

Il dottor Lemme, inoltre, si lancia in affermazioni piuttosto discutibili sull’inutilità dell’esercizio fisico, sulla frutta che nutrirebbe i tumori, sulla chemioterapia che non servirebbe a nulla, e così via.

Il fatto che si dimagrisca così rapidamente dipende sostanzialmente da due fattori: primo, abolendo il sale la ritenzione idrica diminuisce e ci si “sgonfia”, secondo una dieta così restrittiva (perché si ha un bel dire che le quantità sono a piacere, chiunque si stufa di ingurgitare carne e pesce senza sale e senza un minimo di contorno) fa perdere rapidamente ogni interesse per il cibo, senza contare che un carico di proteine del genere, oltre a essere pericoloso per il fegato e i reni, fa sì che la gran parte delle calorie ingerite vengano usate dall’organismo per la digestione.

Come tutte le diete “lampo”, anche la dieta Lemme non risolve praticamente nulla: fa perdere chili, questo sì, ma una volta raggiunto il tanto desiderato peso forma, quanti sono quelli che continuano ad alimentarsi in maniera così strampalata? Il rischio è che si instauri il famigerato “effetto carestia”: il corpo, ricevendo una quantità di nutrienti molto inferiore a quella abituale, si difende rallentando il metabolismo e accumulando più grasso che può, esattamente lo stesso meccanismo per cui animali come gli orsi riescono a sopravvivere tutto l’inverno senza mangiare praticamente nulla. Non è raro il caso che una persona, dopo una rigida dieta, riprenda non soltanto i chili persi ma anche qualcuno in più.

L’unico modo per dimagrire veramente e non riprendere peso sarebbe cambiare il proprio stile di vita, come indica anche la parola “dieta” che deriva infatti dal greco δίαιτα, dìaita, modo di vivere.

Adottare un regime alimentare sano ed equilibrato, facendosi aiutare da un medico, con una giusta dose di esercizio fisico, ci farà sicuramente vivere una vita più sana e felice di tante diete strambe propagandate dal VIP di turno.

Lady Cocca

Un ringraziamento alla dottoressa Stefania Maffei, biologa nutrizionista, per la sua gentilezza e i link forniti.

Fonti:
Wikipedia

Mypersonaltrainer

dietistaroma.com

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