L’acqua per il cane

USA&GETTACANI

Durante il week-end questa storiella l’avete segnalata in tantissimi, pur essendo già stata trattata su svariati siti, inclusi i colleghi di Bufale.net. Per completezza, noi di BUTAC la includiamo nel nostro articolo, che ormai conta più di 1800 articoli su bufale e corretta informazione.

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Tutto incomincia con una denuncia social riportata da tantissime testate on- e offline:

Tempi di crisi, poca sensibilità verso gli animali o una burla? Difficile dirlo, rimane il fatto che un bar a Treviso avrebbe fatto pagare un po’ d’acqua che due clienti hanno chiesto per il loro cane. Almeno questo è quanto emerge da uno scontrino che riporta la dicitura “Acqua cane” per 30 centesimi e che, pubblicato su Facebook, è diventato subito virale scatenando la rabbia e l’indignazione di chi ama i quattrozampe. La scena sarebbe accaduta nel centralissimo bar «Signore e Signori» in piazza a Treviso, quando due persone si sono sedute per bersi uno spritz e un’acqua e menta. Dato il caldo, i due hanno pensato di chiedere un po’ d’acqua per il loro cagnolino dando per scontato che nulla avrebbero dovuto. Ma al momento del conto quella ciotola d’acqua è stata 30 centesimi, un prezzo marginale, ma davvero qualcosa di insolito visto che normalmente gli esercizi la forniscono con un sorriso e magari anche una carezza al quattrozampe.

La stessa storia ha fatto capolino su alcuni blog stranieri.

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La spiegazione era molto più semplice: nessuno ha fatto pagare l’acqua 0,30 centesimi, perché era il costo della ciotola usa-e-getta usata per servirla. Perché scandalizzarsi?

Se il bar fosse stato uno di quelli da caffè al banco e poco più, uno si sarebbe aspettato una ciotola d’acqua e una carezza al cane, nulla di più. Ma fermatevi un secondo e controlliamo bene.

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Questo è il bar in questione. 40 tavolini da 4 all’aperto, tra portico e piazza – non so quanti all’interno. Quante ciotole dovrebbe prevedere di poter servire in contemporanea? Ovvio che sia molto più semplice e veloce averne di pronte, magari da non dover lavare insieme a tazzine di caffè e bicchieri, da non dover tenere impilate vicino a krapfen e brioches.

I tanti che hanno gridato allo scandalo avrebbero potuto informarsi chiamando direttamente il bar, prima di denigrare così un locale. È la dimostrazione che la logica acchiappaclick prevale anche sulla carta stampata.

Il fatto che gli articoli diffusi abbiano generato un quantitativo di commenti diffamatori e minacce di vario tipo nei confronti dei titolari del bar, dimostra quanto la disinformazione e lo pseudogiornalismo possano fare male. Conto che perlomeno le testate più serie provvedano quanto prima a pubblicare una smentita della cosa, in nome di un’etica che sembra svanita.

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Fuori dal mio negozio e anche in quelli vicini d’estate tengo sempre una ciotola d’acqua per i cani. È un abitudine che non mi costa nulla e diffonde sorrisi ai proprietari dei cani.

È una sola ciotola, se ne dovessi avere una per ogni cane che passa probabilmente lascerei stare. Un bar con tavolini deve scegliere fra l’avere una singola ciotola all’entrata o dotarsi di ciotole monouso, come hanno fatto al bar Signore & Signori di Treviso. Non trovo nulla di sbagliato nella loro scelta, e non trovo che quei 30 centesimi siano scandalosi.

maicolengel at butac.it