Lo svezzamento dei vitelli

maicolengel butac 9 Mag 2017
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Sono un onnivoro, ma anche io ho a cuore la salute degli animali. Vedere una foto come questa è sicuramente qualcosa che a prima vista mi colpisce, ma sono troppo razionale per condividerla indignato senza prima averla verificata in maniera più approfondita. La prima cosa che scopro è che la foto è vera, non è manipolata, ci sono ancora posti dove lo strumento che è posto sul muso dell’animale, in cuoio e punte di ferro, viene usato.

Si tratta di una cinghia che abbraccia il muso in maniera che quando il vitello cerca di attaccarsi alle mammelle della mamma questa infastidita dalle punte lo allontani; è usata nella fase di svezzamento, da sempre, anche se oggi è stata modificata al punto di essere molto meno invasiva e truculenta alla vista, quasi un po’ punk, nella sua foggia stile piercing.

Il termine tecnico è anella o cavezza antisucchio, e se la cercate troverete video in cui raccontano il suo utilizzo in maniera tragica, perché sono molti più i siti che diffondono informazioni al riguardo in maniera allarmistica, sostenendo che sia qualcosa di orrendo e contronatura. La domanda che mi sorge spontanea è: ma questi signori hanno mai fatto figli? Perché lo svezzamento è qualcosa che facciamo ai nostri figli regolarmente, chi prima chi dopo ma tutte le mamme prima o poi fanno staccare i figli dal seno e in un modo o nell’altro li abituano a mangiare altro, lo stesso si fa con le mucche e i vitelli.

Esiste una bellissima wikihow, che con testo e disegni spiega tutti i sistemi di svezzamento, compresa l’anella antisucchio. Quella vite che vedete da un lato dell’anella serve per evitare di fare materialmente un piercing al vitello, girandola si stringe la parte aperta fino a che non è fissata in posizione, evitando stress all’animale. I sistemi di svezzamento sono vari, e tutti includono il minor stress possibile per l’animale. Sia chiaro, wikihow ci spiega anche che lo svezzamento naturale è sicuramente quello in assoluto crea meno stress al vitellino:

Lo svezzamento naturale rimane in ogni caso il metodo in assoluto meno stressante rispetto a qualsiasi altro procedimento che richieda l’intervento dell’uomo. Il vitello è in grado di mantenere un gruppo familiare e di essere inserito nella mandria, godendo dei vantaggi sociali e della protezione del gruppo rispetto all’eventualità di essere spostato all’improvviso in un ambiente non familiare e di essere alimentato a mangime e foraggio insilato e doversela cavare da solo.

In quel caso sarà la mucca stessa ad allontanare il vitello quando decide che è l’ora di dire basta, di solito poco prima di partorire un altro vitello. Come spiega wikihow:

Per la vacca può essere difficoltoso recuperare le condizioni fisiche utili allo svezzamento. La vacca necessita inoltre di sospendere l’allattamento tra un parto e l’altro.

Ma quello naturale resta ovviamente lo svezzamento meno stressante. È interessante però leggere anche come funziona lo svezzamento con anella, perché solo informandosi si può comprendere se sia per davvero un sistema “inumano” o solo un aiuto alla natura.

Perché l’anello rimanga fissato al naso del vitello sarà sufficiente manipolare le estremità dell’anello stesso, oppure stringere quanto basta la vite al centro dell’anello nel caso della piastra o dell’anello antisucchio. Questi tipi di anello sono a solo uso temporaneo, a differenza degli anelli da naso per tori, e andranno rimossi dopo appena una o due settimane.

La vacca allontanerà il vitello se quest’ultimo cercherà di avvicinarsi a causa delle punte sull’anello antisucchio che le pungeranno le mammelle. L’anello antisucchio non impedisce al vitello di pascolare, di cibarsi all’alimentatore creep o di abbeverarsi, né gli impedisce di rimanere comunque vicino alla madre.

Dopo una o due settimane il latte della vacca è esaurito e il vitello non sente più l’esigenza di allattare.

Da quanto ho capito gli allevamenti con grandi spazi a disposizione propendono per l’allevamento tradizionale con minimo stress, chi sceglie l’anella è chi ha pochi spazi a disposizione per separare i vitelli dalle mamme, ma cerca comunque accorgimenti tali da causare meno stress possibile all’animale.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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