Mario Giordano e le cardiopatie congenite

...strumentalizzate per fare propaganda antivaccinista in TV

Pochissime righe per mostrare a tutti, per l’ennesima volta, il modus operandi di Mario Giordano. Partiamo da questa clip pubblicata sul profilo Twitter di Fuori dal Coro il 21 febbraio 2023:

 

Meno di cinquanta secondi di dialogo tra Mario Giordano, giornalista, e la mamma di un ragazzo morto l’anno scorso, già intervistata la settimana prima dalla stessa trasmissione tramite la giornalista Raffaella Regoli; di quel servizio abbiamo già parlato. Stanno parlando del certificato dell’autopsia che è stata fatta sul ragazzo e della causa di morte dichiarata nel documento, tutte cose che qui su BUTAC abbiamo spiegato non più tardi di una settimana fa:

Giordano: Non parla di ingrossamento del cuore ma parla di…
Mamma: Parla di edema polmonare acuto.
Giordano: …di edema polmonare, che è un’altra cosa.
Mamma: E il patologo con cui ho parlato, perché io sono andata a parlare, perché dovevo capire delle cose, mi ha detto che mio figlio anche con i farmaci non sarebbe guarito, aveva talmente il cuore compromesso che aveva bisogno addirittura di un trapianto.
Giordano: E allora perché poi scrivono sull’autopsia edema… scrivono un’altra cosa?
Mamma: Sulla scheda ISTAT non lo so, io ho bisogno di sapere di cosa è morto mio figlio.
Giordano: E ancora oggi non sa di cosa è morto?
Mamma: No, io non mi do pace sulla morte di mio figlio, non mi do pace. Non mi do pace, era il mio unico figlio, io non mi do pace direttore. Non mi do pace, mi devono dare delle risposte.

La clip finisce qui, e non serve fare tante analisi per chiarire i fatti, come avevamo già spiegato nel precedente articolo:

…non siamo di fronte a due cause di morte diverse. Dall’esame autoptico è stato rilevato che il deceduto era affetto da una patologia che non è la causa della morte, si può campare con l’ipertrofia arrivando anche ad avere una vita praticamente normale una volta trattata la malattia e tenuta sotto controllo. L’autopsia ha rilevato questa condizione, e l’esame ha potuto mostrare che la causa del decesso era appunto un edema polmonare.

In qualsiasi trasmissione seria, con giornalisti degni di questo titolo, sarebbe subito stata fatta chiarezza, ancora meglio farlo con l’aiuto di un medico – magari non sospeso o radiato. Chiarendo ai telespettatori a casa il legame che esiste tra l’edema polmonare e la cardiopatia di cui soffriva il ragazzo deceduto.

Giordano non lo fa.

Giordano, direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell’informazione Mediaset, di chiarire le cose se ne infischia, perché questo trasformerebbe quel momento toccante in un inutile siparietto. A Giordano serve istillare il dubbio nel suo pubblico, perché è su quei dubbi che si basa il suo successo. Sappiamo bene che questi articoli che scriviamo difficilmente verranno letti dal suo pubblico, l’unico motivo per cui li scriviamo è perché contiamo che prima o poi lui o uno dei giornalisti della redazione ci denunci, per poter dimostrare in sede legale quanto affermiamo.

La mamma purtroppo è solo l’ennesima vittima di questo carrozzone mediatico che se ne infischia completamente di metterla in piazza dandole spazio per una denuncia assolutamente inutile. Non ci sono, purtroppo, misteri nella morte di suo figlio, quanto documentato è solo dimostrazione che aveva una cardiopatia, probabilmente molto grave, che non è dipesa dal vaccino fatto pochi giorni prima e non era mai stata diagnosticata fino a quel tragico momento.

Sia chiaro, la colpa non è da attribuirsi solo a Mediaset, come abbiamo visto nelle ultime tre settimane poco conta quale sia l’editore. La disinformazione televisiva viene diffusa a piene mani da tutti, perché è su quella che si fanno i grandi ascolti. D’altronde lo stesso Giordano, in risposta alle critiche che gli erano arrivate da Enrico Mentana, aveva replicato:

Caro Enrico Mentana, che tu, dopo aver ospitato nelle tue trasmissioni i complottisti dell’11 settembre e i fan della cura Di Bella, oggi ti faccia bello perorando l’esclusione dalle tv dei no vax, ci sta perché i tempi cambiano, i programmi pure e ricredersi è lecito.

Definire chi segue le teorie bislacche sull’11 settembre “complottisti”, e paragonare la loro partecipazione a Matrix a quella dei novax da lui invitati a Fuori dal Coro, è segno che lui sa benissimo che si tratta di fuffa al quadrato, ma sa anche bene (come Mentana prima di lui) che con quella si fanno grandi numeri.

Il giornalismo che piace a me è quello dove chi invita i complottisti viene punito da bassi ascolti e relegato a fare televendite a base di pentole in acciaio inox.

Lasciatemi sognare, uffa!

maicolengel at butac punto it

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