La Verità e le mascherine

E gli articoli da leggere fino in fondo!

Il 25 agosto 2022 sul giornale La Verità è apparso un articolo che titolava:

Svarione dei medici sulle mascherine “Servono? Boh. Però voi mettetele”

Articolo che comincia con questa intro:

Il sito Web gestito dall’Ordine ammette: non ci sono evidenze sull’utilità dei bavagli. Per difenderli allora, s’appiglia alla “buona educazione”. E alla faccia dei miliardi buttati, conclude: “Sono misure a basso costo”

L’autore dell’articolo è Daniele Capezzone, che riporta malamente il sunto di un articolo apparso su Dottore ma è vero che?, sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri. Già usare le parole “il sito Web gestito dall’Ordine” dimostra di avere scarsa conoscenza di cosa sia la FNOMCeO e di come funzionino gli Ordini dei Medici (OMCeO) in Italia. L’articolo a cui Capezzone fa riferimento lo trovate qui, ed è vero che comincia così:

La risposta onesta e veloce a questa domanda è “non lo sappiamo”. Non sappiamo se proteggere il viso con una mascherina protegga dal contagio e, se sì, in quale misura.

Il problema è che l’articolo non finisce lì come piacerebbe ai tanti che si fidano degli screenshot di tre righe che abbiamo visto circolare in lungo e in largo sui social, e spiega per filo e per segno le cose, che ovviamente non si limitano a una scrollata di spalle appigliandosi alla buona educazione. La prima cosa che vorrei sottolineare e che ritengo importante è che i dati presenti nelle immagini riprese da La Verità hanno come fonte tra gli altri la Società Italiana di Medicina Ambientale, gli stessi che pre-pandemia andavano in giro in Italia a terrorizzare i cittadini sul 5G (e precedentemente sul 4G, e così via). Se si parla di medicina e si vogliono usare fonti super partes in Italia occorre rivolgersi all‘Istituto Superiore di Sanità, non a una delle tante associazioni private che hanno ovviamente a cuore anche i proprio interessi oltre che la salute del cittadino.

Dottore ma è vero che?, il sito a cui fa riferimento Capezzone, è un progetto a cui abbiamo partecipato anche noi e di cui andiamo orgogliosi. Si tratta di un sito web dove si cerca di rispondere in maniera semplice e diretta alle domande di medicina dei lettori. Cercando di contrastare la costante disinformazione che circola online, anche grazie a testate come La Verità che scelgono di dare parola a chiunque abbia qualcosa da dire, poco importa se abbia o meno le evidenze dalla sua parte.

L’articolo su Dottore ma è vero che? spiega, con assoluta trasparenza, una sola cosa, ovvero che ad oggi non sono stati prodotti studi di buona qualità che verifichino l’efficacia delle mascherine nel contenimento della pandemia. Che non significa che non sappiamo se servono, significa che non è ancora stato studiato, nella maniera corretta, l’impatto reale che possono aver avuto in questo specifico caso, ovvero l’emergenza pandemica da COVID-19.

Mi spiego meglio. Che le mascherine – se utilizzate nella maniera corretta – servano per contenere emergenze sanitarie di vario tipo è un dato di fatto. Il problema, come spiegavamo anche qui su BUTAC già dal 2020, è che usare la mascherina male equivale a non usarla, o peggio porta a comportamenti di altro genere troppo disinvolti, convinti che già avendo la mascherina in volto saremo protetti da tutto. Tutte cose spiegate già nel 2020, ed è proprio per questo che servono studi, fatti bene, che possano determinare come sono state usate le mascherine, e che benefici siano riuscite a portare e dove. Perché basta una parte di popolazione che le usa nella maniera scorretta per vanificare ogni sforzo. Ad esempio se la indosso sotto al naso e poi la tocco per togliermela, senza poi lavarmi le mani con il disinfettante.

Guarda caso l’articolo su Dottore ma è vero che? riporta:

In una situazione del genere, le parti politiche dovrebbero essere estremamente attente ai messaggi riguardanti i comportamenti sanitari [9] perché potrebbero influenzare le opinioni dei cittadini inducendoli a essere meno scrupolosi nel proteggersi dal contagio.

Capezzone sta facendo esattamente questo: influenza i suoi lettori a essere meno scrupolosi nel proteggersi dal contagio, come del resto ha costantemente fatto la redazione del giornale per cui scrive fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria.  Sempre dall’articolo su DMEVC:

Anche per questo è importante che le istituzioni e gli enti che lavorano nella sanità pubblica forniscano messaggi chiari e orientati a un principio di precauzione. Come ha osservato il medico e ricercatore John Ioannidis, il rischio di essere disorientati è molto alto: “Vado a un congresso medico e nelle sessioni scientifiche sono obbligatorie le mascherine anche quando le persone si siedono tranquillamente a cinque metri di distanza l’una dall’altra, ma le mascherine non sono più obbligatorie al banco delle iscrizioni dove ognuno ha 50 persone nel raggio di 5 metri” [10].

La protezione del viso dovrebbe continuare a essere uno dei modi con i quali ridurre le probabilità di contagio. Ovviamente, insieme a un prudente distanziamento fisico con altre persone, con il frequente lavaggio accurato delle mani e nella ventilazione degli ambienti chiusi [11].

E ci tengo a riportare cosa diceva a giugno 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (in linea con quanto spiegato da FNOMCeO e ISS a inizio pandemia) sulle mascherine:

…the use of a mask alone is insufficient to provide an adequate level of protection or source control, and other personal and community level measures should also be adopted to suppress transmission of respiratory viruses.

Whether or not masks are used, compliance with hand hygiene, physical distancing and other infection prevention and control (IPC) measures are critical to prevent human-tohuman transmission of COVID-19

Ovvero:

L’uso di una mascherina da solo non è sufficiente a fornire un livello adeguato di protezione o controllo dei focolai e dovrebbero essere adottate anche altre misure a livello personale e comunitario per sopprimere la trasmissione dei virus respiratori.

Indipendentemente dal fatto che vengano utilizzate o meno le mascherine, rispettare le norme per l’igiene delle mani, il distanziamento sociale e altre misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) sono mezzi fondamentali per prevenire la trasmissione da umano a umano di COVID-19.

Sia mai che Capezzone o qualcuno dei suoi colleghi provi per l’ennesima volta a sostenere che OMS e ISS sostenessero che le mascherine fossero la panacea di ogni male. Sono i giornalisti i colpevoli di queste credenze, giornalisti che hanno dato spazio a medici poco aggiornati, e non appunto a rappresentanti delle istituzioni sanitarie, che esistono anche per gestire al meglio situazioni come questa. Giornalisti che hanno lasciato per mesi la parola ai prezzemolini della pandemia, lasciando che dicessero svariate inesattezze, anche gravi, in merito. Ma le linee guida non le scrivevano gli intervistati che oggi sognano un posto da Ministro, no, le linee guida le scrivevano quelli di cui non sentivate parlare, perché erano al lavoro.

maicolengel at butac punto it

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