La medicina funzionale

Un excursus su questa pratica, considerata una pseudomedicina per la mancanza di prove solide a sostegno del suo valore terapeutico

Qualche giorno fa ci è arrivata voce di un soggetto, ex medico, che sarebbe passato a miglior vita. Soggetto di cui svariati anni fa parlammo qui su BUTAC. Ma oggi non è di lui che vogliamo parlare. Nel cercare quanti ancora spacciassero ancora le sue idee (criminali) siamo incappati in altro soggetto, ex medico anche lui, che vende rimedi di vario genere online.

No, non vi daremo indicazioni di nomi o link, abbiamo ben chiaro quanto questi soggetti reagiscano ad articoli che li menzionano con attacchi ad personam e denunce da cui poi siamo costretti a difenderci, nonostante la visibilità che gli diamo vada a loro vantaggio, un ulteriore motivo per non nominare questi “professionisti”. Abbiamo quindi scelto di trattare una materia, la medicina funzionale, che questi soggetti usano nei loro CV e di cui curiosamente in Italia, eccetto che sui loro siti, si parla pochissimo. Al punto che nemmeno esiste una pagina di Wikipedia che riporti quanto già viene detto in quelle esistenti in altre lingue.

La medicina funzionale

La medicina funzionale è una forma di medicina alternativa che comprende metodi e trattamenti non provati e anzi confutati dalla comunità scientifica internazionale. I suoi sostenitori affermano che si concentri sulle cause profonde delle malattie, basate sulle interazioni tra l’ambiente e i sistemi gastrointestinale, endocrino e immunitario, per sviluppare piani di trattamento individualizzati. Tuttavia, è stata descritta come pseudoscienza e ciarlataneria.

In Italia esistono ambulatori medici che la praticano sostenendo sia:

…una branca della medicina che mira al ripristino delle normali, fisiologiche funzioni dell’organismo ponendo particolare attenzione ai fattori che si ritiene o si sospetti siano all’origine di processi patologici. Tale metodologia permette di intervenire prima dell’insorgere della malattia o di ridurne le conseguenze.

Frase che dice tutto e niente, che è esattamente lo scopo che si voleva raggiungere. Sul sito ufficiale dell’Istituto di Medicina Funzionale sono riportate affermazioni come:

Biochemical individuality describes the importance of individual variations in metabolic function that derive from genetic and environmental differences among individuals.

Che tradotta:

L’individualità biochimica descrive l’importanza delle variazioni individuali nella funzione metabolica che derivano da differenze genetiche e ambientali tra gli individui.

Ma come spiegava già nel 2009 Wallace Sampson su Science Based Medicine:

L’“Individualità biochimica” è un termine ingannevole. È stata inventata dal dottor Roger Williams dell’U. Texas 50 anni fa per giustificare la somministrazione di dosi massicce di vitamine e altri integratori per una “salute ottimale”.

E difatti i sostenitori della medicina funzionale sostengono anche l’importanza degli integratori, che vi propongono a ogni visita, e che vi vendono nei loro negozi online. Sempre secondo Science Based Medicine la medicina funzionale è, nelle parole di David Gorski, una “professione che utilizza la scienza” piuttosto che basarsi su di essa.

As for being a “science-using” profession”, functional uses science the same way a drunk uses a lamp post – not for illumination, but for support.

Ovvero la medicina funzionale, secondo Gorski, usa la scienza nella stessa maniera in cui un ubriaco usa un palo della luce: per sostenersi, non per fare luce. Abbiamo trovato questa descrizione decisamente illuminante (pun intended).

La medicina funzionale spesso la troviamo associata al sostegno di pratiche come l’omeopatia, l’air guitar della medicina, di cui qui su BUTAC abbiamo parlato spesso e volentieri.

Ad oggi non esistono prove basate su evidenze scientifiche che la medicina funzionale porti ai risultati che promette, eppure in Paesi come il nostro viene spacciata da tantissimi ambulatori come una branca della medicina, senza mai evidenziare come non esistano studi che ne dimostrino l’efficacia. In compenso genera un giro d’affari importante per i soggetti che la praticano, soggetti che, come dicevamo all’inizio, abbiamo visto condividere anche le teorie di un medico radiato (e condannato per omicidio colposo e truffa) come Tullio Simoncini.

Sarebbe bello che sui motori di ricerca, cercando medicina funzionale, non uscissero solo articoli a favore ma anche qualche spunto critico. E invece, come un tempo con l’antivaccinismo, se cerchiamo “medicina funzionale” i link che sostengono la sua efficacia surclassano alla grande ogni pensiero critico.

Peccato.

Matteo Rossi, biologo nutrizionista, sul suo blog NutrizionistaUdine.info conclude così un bell’articolo che tratta la materia:

I professionisti sanitari che seguono i dettami di questa pseudoscienza sostengono che la medicina funzionale si basi su evidenze scientifiche. La verità è che queste evidenze sono molto scarse, poco robuste e difficili da trovare. Una ricerca su pubmed tramite query “functional medicine” non produce risultati; i pochi articoli che si riescono a trovare attraverso ricerche più approfondite sono legati in qualche modo a Bland (inventore della disciplina) o al centro di medicina funzionale dell’Ohio e non sono mai stati pubblicati studi di intervento di qualità che dimostrassero l’efficacia della medicina funzionale.

Per quanto gli studi portati avanti e che ho riportato in bibliografia siano apprezzabili come tentativo di assumere autorevolezza, essi non sono assolutamente sufficienti per validare i dati e soprattutto le tantissime novità che la medicina funzionale pretende di apportare. Magari un domani la medicina funzionale avrà dimostrato incontrovertibilmente ciò che millanta, ma a quel punto non diverrà altro che medicina convenzionale, in quanto scientificamente validata.

Non possiamo che concordare con lui.

redazione at butac punto it

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