Giorgia Meloni e le fasi della sperimentazione

Il nuovo farmaco miracoloso per le terapie domiciliari contro COVID-19

ARTICOLO AGGIORNATO DOPO UNA PRECISAZIONE DELL’AUTORE DELL’ARTICOLO SU INSIDE OVER CITATO POCO SOTTO

Il 14 agosto la leader di Fratelli d’Italia scriveva su Facebook questo post:

Dopo l’ultima importante impennata di contagi lo Stato di Israele ha deciso di potenziare le cure domiciliari, puntando su un farmaco sperimentato di recente, basato sul plasma iperimmune. È esattamente dall’inizio della pandemia che Fratelli d’Italia chiede al Governo di potenziare l’assistenza domiciliare, di andare oltre il protocollo “tachipirina e vigile attesa”. Centinaia di medici hanno curato il Covid con diversi farmaci, da mesi chiedono a Speranza di studiare la loro esperienza clinica per stilare un protocollo nazionale in grado di bloccare la malattia nella fase precoce, ma il Ministero della Salute ha eretto un vero e proprio muro di gomma. Ora basta perdere altro tempo, Speranza esca dal letargo, ascolti le esperienze dei medici impegnati a combattere il Covid e provveda ad organizzare e potenziare una rete territoriale di assistenza domiciliare.

Quanto scriveva veniva dalla lettura di un articolo pubblicato su Inside Over del 13 agosto, a firma Andrea Muratore, dove si parlava del suddetto farmaco, studiato a quanto pare per potenziare le cure domiciliari. La prima cosa che ritengo sia interessante riportare è che proprio in questi giorni è uscito uno studio che ha affermato per l’ennesima volta che l’uso del plasma iperimmune in pazienti con sintomi precoci non mostra alcun beneficio significativo. Tutte cose che noi, come molti altri, avevamo già riportato più volte, ma che Giorgia Meloni, come anche Matteo Salvini e i loro parlamentari, evitano di riportare, avendo più  volte difeso gli studi del povero dottor De Donno.

De Donno, Salvini: “Lega chiede medaglia al valor civile”

Perché nessuno chieda conto a Meloni e Salvini di queste cose è una domanda che mi pongo spesso. Sono sicuro che tra gli elettori di entrambi gli schieramenti ci siano anche medici seri e competenti, davvero preferiscono tifare per la squadra invece che fare chiarezza?


AGGIORNAMENTO – MESENCURE

Poco sotto parlo di Allocetra, perché mi era sembrato che fosse quello il farmaco a cui si faceva riferimento, mentre invece l’articolo del Jerusalem Post cita due farmaci in fase di sperimentazione, uno è appunto l’Allocetra l’altro è quello a cui si fa riferimento su Inside Over, il Mesencure. Anche in questo caso siamo di fronte a un farmaco che è da poco passato nella FASE 2 della sperimentazione. Fase in cui sono stati messi sotto osservazione minimo 50 pazienti, per confermare sicurezza ed efficacia del farmaco. All’11 agosto testato su un gruppo di 10 pazienti riporta il Jerusalem Post:

The data showed a 40% decrease in lung inflammation from treatment – from 55% to 15%, as seen in chest X-rays, in the first five days after treatment. One month later, lung inflammation reached 1%.
Additionally, patients showed significantly improved respiratory function, with blood oxygen saturation increasing to 95% and lung functioning returning to almost entirely normal levels after only one month.

Andrea Muratore inoltre riporta che:

…il direttore del programma di vaccinazioni del governo di Tel Aviv in un’intervista a IO (https://it.insideover.com/scienza/qui-in-israele-ce-la-quarta-ondata-con-la-terza-dose-over-60-protetti.html),: nel mio articolo ipotizzo lo scenario secondo cui la ricerca di un protocollo di cura in grado di accelerare la de-ospedalizzazione possa essere la base per un potenziale protocollo di cura domiciliare ma che al tempo stesso questa è una visione comune del governo di Tel Aviv per cui Arnon Shahar ha parlato dell’opportunità di “fornire una terapia anche per i malati gravi non in ospedale, ma in casa, con unità mobili in grado di fornire ossigeno, anticoagulanti, cortisone e perfino monoclonali”, sfruttando una vera e propria “riserva strategica” di sanità territoriale in grado di fornire un’assistenza di base ben strutturata.

Dall’intervista a Arnon Shahar aggiungo queste altre righe:

Il futuro sarà questo: usare la forza e la potenza della comunità per restare a casa e, così facendo, non intasare gli ospedali. È una cosa complessa ma è un rischio che bisogna calcolare e dirigere. Secondo me non possiamo guardare al passato. Questo sarà il futuro e sarà così anche dopo il Covid-19.


Siccome anche Allocetra è in fase due non ritengo necessario eliminare la prossima parte dell’articolo originale.

Israele – Allocetra

Ma procediamo oltre: possiamo confermare che in Israele si sta studiando un farmaco chiamato Allocetra, farmaco basato sugli anticorpi dei pazienti guariti dalla COVID-19. Ma si tratta di  uno studio che è appena entrato nella fase IIB, per ora testato su 21 pazienti. Un po’ poco per gridare al miracolo e parlare di potenziamento delle cure domiciliari, non trovate? Specie quando giusto un mese fa alcuni senatori di Fratelli d’Italia firmavano un testo, presentato al Senato in maniera altisonante, in cui lamentavano che il vaccino non aveva terminato la fase 3 e quindi non fosse sufficientemente sicuro. E ora abbiamo la loro leader che applaude qualcosa che la fase 3 ancora non l’ha nemmeno iniziata? Davvero non vi sentite presi per i fondelli?

Oltretutto il farmaco in fase sperimentale per ora è stato somministrato su 10 pazienti critici e 11 gravi, tutti erano ricoverati in ospedale, altro che cure domiciliari. La fase IIB sta avvenendo su un campione di 152 pazienti tra Israele e Europa – quindi in collaborazione con EMA, ma anche questo non fa gioco alla narrazione della leader di FDI quindi si evita di spiegarlo. Inoltre il farmaco non è una “cura per la COVID-19”, perché non prende di mira il virus, ma solo il principale effetto collaterale del virus, l’insufficienza respiratoria. Quindi non è una cura, ma una terapia per migliorare le condizioni dei pazienti gravi e critici dando loro più possibilità di sopravvivenza. Tutte informazioni che sarebbe bastato leggere i media israeliani per capire, e volendo approfondire. Ma come spesso succede nel nostro Paese ci si basa sui tramite, in questo caso Inside Over, che riassumono, magari senza competenze specifiche, quello che hanno compreso dalle fonti che hanno letto.

Io onestamente fatico a comprendere la cieca fiducia di chi difende queste testate e questi politici.

Non credo sia necessario aggiungere altro, se non che sono ormai due settimane che taggo sia il profilo ufficiale di FDI che i firmatari del testo che ho citato poco sopra, nessuno che mi abbia degnato di una singola risposta. Forse, se tutti voi che avete letto fino a qui li taggate su Twitter, potrebbero sentirsi in dovere di spiegarsi meglio.

@GiorgiaMeloni @isabellarauti @AntonioIannone @FrancoZaffini @calandriniLT @ClaudioBarbaro @ciriani_luca @AdeBertoldi @GioFazzolari @FDI_Parlamento @FratellidItalia (ps lo stipendio ve lo pagano anche le nostre tasse)

Non tratterò il fiato, ma chiedere è lecito, rispondere è cortesia.

maicolengel at butac punto it

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