I rifugiati ucraini in Russia

Malainformazione in odore di propaganda

Sul blog di Nicola Porro, a firma Bianca Leonardi (giornalista iscritta all’ordine dal 2 settembre 2020), è apparso l’8 agosto 2022 un articolo con questo titolo:

Sorpresa: gli ucraini stanno fuggendo in Russia

L’articolo è stato subito diffuso dai vari canali pro-Cremlino su Telegram, permettendo così al blog di Nicola Porro un aumento di click e visualizzazioni. Lo evidenziamo perché è con quelle che un blog aumenta le proprie entrate economiche.

Il dato

Bianca Leonardi, senza linkarlo, riporta il dato per come viene presentato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, ed è un dato corretto. In Russia, al momento, secondo UNCHR si trovano quasi due milioni di rifugiati provenienti dall’Ucraina. Non ci sono dubbi in merito. Ma questo significa che i civili ucraini stanno coscientemente scegliendo la Russia come rifugio invece che altri Paesi europei? Se guardassimo solo la prima tabella ci verrebbe quel dubbio, visto che si parla di un totale di circa 3 milioni e mezzo di rifugiati, ma quelli sono solo i rifugiati nei Paesi vicini all’Ucraina, non il totale. Il totale dei rifugiati al momento è un po’ superiore ai sei milioni, di quelli un po’ meno di un terzo sono in Russia, ma due terzi sono sparsi per tutta l’Europa.

Quindi non è il caso di dare a intendere, come abbiamo visto fare da alcuni dei condivisori dell’articolo sul blog di Porro, che la maggior parte dei rifugiati vada appunto in Russia. E questo è quanto si può dire semplicemente leggendo la pagina di UNCHR, che Bianca Leonardi non ha linkato.

Considerazioni che vanno fatte

La questione però non può limitarsi a questo, perché pur essendo corretto quel numero basta cercare in rete per accorgersi che nel corso di questi 160 giorni di conflitto Putin ha fatto specifiche offerte ad alcuni rifugiati perché andassero appunto a cercare rifugio nel suo Paese, a quanto riportano le cronache. Un esempio? Mariupol, dove – mentre l’artiglieria russa colpiva la città riducendola in macerie – il presidente russo offrì 10mila rubli a tutti i cittadini che avessero lasciato la città per “rifugiarsi” in Russia. Soldi che, sempre secondo le cronache, a luglio ancora non erano arrivati. Come riportato da RadioFreeEuropa:

Svetlana Tikhomirova, giornalista di San Pietroburgo che si offre volontaria per aiutare i rifugiati ucraini, ha affermato di recente che circa il 90 per cento di coloro che sono arrivati ​​nella regione di Leningrado – che circonda la città di San Pietroburgo ma non la include – devono ancora ricevere il pagamento promesso.

La promessa di quei denari ha sicuramente spinto alcuni dei cittadini di Mariupol a spostarsi verso la Russia invece che verso altre destinazioni meno sicure e vicine. Specie visto che lo stesso esercito russo si occupava via via di far sfollare la gente, ovvio che per tanti andare in Russia fosse la scelta più facile e sicura, invece che attraversare zone in cui si sparava e bombardava.

FONTE BBC – https://www.bbc.com/news/world-europe-60604876

Sempre secondo RadioFreeEurope – che ricordiamo, perché è importante specificarlo, non è un organismo internazionale ma un media controllato dal governo americano – i rifugiati presenti in Russia sono:

…pensionati finanziariamente vulnerabili e donne con figli, in parte perché molti degli uomini nelle parti della regione ucraina del Donbas che erano trattenute dai separatisti sostenuti dalla Russia molto prima dell’invasione di febbraio, sono rimasti, volenti o nolenti, a combattere.

Quindi tra i quasi due milioni di rifugiati ci sono le famiglie di chi è rimasto in Donbass a combattere, rifugiati convinti con l’illusione di aiuti monetari, e per finire anche bambini che secondo il governo di Kiev sono stati strappati alle loro famiglie per farli entrare nel circuito delle adozioni in Russia. A riprova di questo ci sarebbe anche Reuters, che ha documentato come esista una rete di russi che stanno aiutando rifugiati ucraini a lasciare la Russia, come narrato in quest’articolo dell’11 maggio 2022 ad oggi mai smentito.

Concludendo

Come ho spiegato più volte in occasioni precedenti, è difficile poter dire di aver fatto sufficiente verifica dei fatti su notizie che provengono da zone di guerra o Paesi sotto dittatura e con scarsa libertà di stampa. Compito di un bravo giornalista (o blogger) sarebbe di riportare tutti i dati che trova da fonti verificabili, e lasciare che il lettore possa farsi la sua idea. Nell’articolo di Bianca Leonardi troviamo frasi come:

È interessante sicuramente il lavoro svolto dalle Nazioni Unite che mediante questa analisi ci spinge a mettere in discussione la visione di una Russia come principale nemica dell’Ucraina.

E ancora:

quei dei (sic) due milioni di ucraini che hanno trovato riparo dal cattivissimo ultimo imperatore infastidisce (sic) qualcuno: motivo per cui anche un documento targato Nazioni Unite diventa carta straccia.

Noi di BUTAC speriamo di aver fatto del nostro meglio nel raccontarvi la situazione, viste le informazioni in più che siamo riusciti a reperire.

maicolengel at butac punto it

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