Agamben e lo scudo penale

...facciamo chiarezza sulla responsabilità di eventuali effetti avversi

Ci avete segnalato un video, che viene sempre dalle audizioni in Senato sul Green Pass. Stavolta a parlare è Giorgio Agamben.

La sua audizione al Senato comincia con questa affermazione:

…voi sapete che il governo, con un apposito decreto legge il numero 44 del 2021 detto scudo penale ora convertito in legge, si è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 del decreto in questione menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del codice penale che si
riferiscono alle omicidio colposo e ai decreti e alle lesioni colpose…

Non ho onestamente intenzione di trattare tutto l’intervento di Agamben, ma solo questa intro, perché chi comincia così purtroppo ha già dimostrato di non essere particolarmente interessato a riportare i fatti.

Perché lo scudo penale non esonera dalle responsabilità “lo Stato” o “il governo”, bensì i medici. Riporto da Sanità Informazione, che riassumeva così il decreto :

…esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti Sars-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute…

Questo non significa affatto esentare lo Stato dalle possibili responsabilità. Si esentano i sanitari che devono inoculare il vaccino da responsabilità che non derivino dalla loro condotta professionale. Per evitare che ogni reazione avversa di qualsivoglia genere possa farli finire nel registro degli indagati, come invece potrebbe avvenire senza quello scudo. La legge serve solo a questo, a permettere agli operatori sanitari di agire in maniera serena. Senza evitare possibili responsabilità governative, e senza evitare agli operatori sanitari di rispondere di condotte sbagliate da parte loro.

Agamben è un filosofo di 79 anni, laureato in Giurisprudenza nel 1965, credo che sia perfettamente in grado di leggere il Decreto legge come abbiamo fatto noi.

Purtroppo Agamben non è l’unico a sostenere che quel decreto esonerasse lo Stato da eventuali indennizzi, ma già Pagella Politica a settembre 2021 aveva spiegato la questione al meglio.

Perché vedete, è vero che la legge 210 del 1992 che parla di indennizzi fa preciso riferimento alle vaccinazioni obbligatorie, ma, come appunto spiegava Pagella Politica:

Già a distanza di pochi anni dall’entrata in vigore della legge, la Corte costituzionale ha infatti chiarito che la norma è incostituzionale là dove non prevede che l’indennizzo spetti anche ai soggetti danneggiati da vaccini non obbligatori ma incentivati.

Nel 1998 i giudici costituzionali si sono occupati in particolare di vaccino contro la poliomielite e hanno stabilito che non c’è ragione di differenziare il caso «in cui il trattamento sanitario sia imposto per legge da quello in cui esso sia, in base a una legge, promosso dalla pubblica autorità». E neppure «il caso in cui si annulla la libera determinazione individuale attraverso la comminazione di una sanzione, da quello in cui si fa appello alla collaborazione dei singoli a un programma di politica sanitaria».

Il vaccino anti Covid è chiaramente incentivato, lo Stato ne risponde direttamente. Agamben ha esordito al Senato affermando una cosa non corretta.

Non abbiamo intenzione di aggiungere altro, ma siamo al terzo articolo su queste audizioni al Senato, la domanda sorge spontanea: quali sono stati i criteri con cui è stata selezionata la gente invitata a parlare?

L’intervento di Agamben era stato trattato anche dall’amico Puente su Open qualche giorno fa.

La redazione di BUTAC

redazione at butac punto it

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