Alexey Reznikov e la dezinformatsiya

Un tizio su TikTok racconta che qulcuno ha comprato qualcosa e pletore di persone gli credono a occhi chiusi. Vediamo come, e vediamo anche perché

Mentre sui giornali italiani tutti parlano di come l’Italia sia il Paese in testa per diffusione di disinformazione sui social media, gli instancabili agenti del Cremlino continuano a diffondere la loro fuffa in rete.

Su X ci avete segnalato un post, questo:

Il post recita:

L’ex ministro della Difesa Alexey Reznikov ha acquistato una villa per 7 milioni di euro a Cannes come piccolo regalo di nozze per sua figlia Secondo dati approssimativi il Min. della Difesa ne riceveva circa 25mila euro all’anno. Quindi ha risparmiato per 280 anni, che bravo.

La genesi del post parte da lontano, o meglio parte da un altro social network, TikTok, dove l’utente vladyslavyashchenko1 (account che ora risulta chiuso) aveva diffuso un video in cui raccontava appunto dell’acquisto di questa fantomatica villa a Cannes.

 

Fonti della notizia? Nessuna, se non l’utente stesso. Nel video veniva mostrata anche una foto della casa oggetto del post, foto che però a un’analisi fatta tramite la ricerca a ritroso delle foto risulta di una villa, tutt’ora in vendita, e del valore di dodici milioni di euro, non sette.

Chi diffonde queste notizie senza avere nemmeno provato a verificarle è chiaramente fazioso e poco interessato ai fatti. A volte perché ha specifici interessi nella diffusione delle fake news, a volte perché fa attivismo politico ed è ben contento di diffondere qualcosa che sa essere falso, ma al contempo sa che farà presa in chi non ha gli strumenti sufficienti per rendersi conto di trovarsi di fronte a disinformazione realizzata col preciso scopo di avvelenare il pozzo contro il governo ucraino.

Il fatto che l’Italia sia uno dei paesi in cui Facebook ha dovuto rimuovere più contenuti ritenuti di disinformazione è anche a causa del fatto che proprio in Italia troviamo i più nutriti gruppi di fan della dezinformatsiya filo-putiniana. Sono compari di quelli che a inizio pandemia facevano video da Mosca dicendo che la andava tutto bene.

Chissà che un giorno qualcuno non si svegli e cominci a sanzionare i diffusori di disinformazione.

maicolengel at butac punto it

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