Ancora strumentalizzazioni sul terremoto
In questi giorni abbondano le notizie che non sono notizie…
Questo terremoto non ha fatto impennare solo i sismografi dell’INGV ma anche il nostro lavoro.
Cosa c’è di meglio che trasformare delle normali informazioni assolutamente prive di nota in un fantastico fanta-scoop giornalistico? La nostra black list abbonda di siti fuffa e giornalettisti vari, ed è proprio di una nostra vecchia (decrepita) conoscenza che oggi parliamo: meteoweb.
Non è la prima volta che questi signori ci urlano la fine del mondo, ovvero che l’acqua è bagnata, pardon che Pasqua viene sempre di domenica: una circostanza incredibilmente incredibile.
La realtà è ben diversa e chi ci segue con regolarità lo sa bene: si inventa di tutto per rendere un normale fatto una notizia sconvolgente, anzi shock, ovvero la fine del mondo.
L’articolo lo potete leggere in originale qua e dice che:
Terremoto, INGV: in Italia attesi sismi 30 volte più potenti di quello di Amatrice
Terremoto: ecco l’allarme lanciato dal sismologo Antonio Piersanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In Italia i sismologi si aspettano terremoti con energia 30 volte più forte di quello di Amatrice. Non si può sapere quando, né dove di preciso, ma di sicuro avverranno. L’allarme arriva dal sismologo Antonio Piersanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “I terremoti degli ultimi anni hanno portato in sé delle grandi tragedie, con un elevato numero di vittime, ma purtroppo la Terra ci sta dando degli avvertimenti – rimarca Piersanti all’Adnkronos – perché in Italia avverranno dei terremoti più forti di questo. Abbiamo la certezza che arriveranno a magnitudo 7, che equivale a un fattore + 30 di energia liberata rispetto a una magnitudo 6.0 come quello di Amatrice“. I sismi che sono attesi “saranno, per intensità simili a quello dell’Irpinia nel 1980, al sisma di Messina e Reggio Calabria nel 1908” spiega ancora Piersanti che, a fronte di queste evenienze, lancia un monito “bisogna essere preparati adeguatamente in termini di qualità dell’edificato“. In Italia, del resto, si perde facilmente la memoria. “Il fatto che dal terremoto dell’Irpinia del 1980 a quello di Colfiorito del 1997, non ci sono stati sismi molto forti – aggiunge – se da una parte è stata una fortuna, dall’altra ha fatto sì che si sia persa la memoria in un momento in cui l’economia italiana cresceva molto e si facevano investimenti. Dal 1997 invece i terremoti di una certa intensità si sono ripetuti con una maggior frequenza, nel 2002 San Giuliano di Puglia, nel 2009 L’Aquila, nel 2012 l’Emilia Romagna e quest’anno il terremoto di Amatrice“. Quanto alla zona di Norcia, che pur essendo equidistante dall’epicentro rispetto ad Amatrice e Accumoli, ha subito pochi danni, il sismologo conferma che ciò è dovuto “di sicuro alla qualità del costruito ma è possibile che a Norcia ci siano stati fenomeni più favorevoli (tecnicamente la direttività e gli effetti di sito) e quindi hanno prodotto danni minori“. Questi parametri, che in qualche modo vanno a influenzare la distruttività di un terremoto, però possono essere studiati successivamente, alle volte occorrono settimane e quindi, per ora “sono solo ipotesi che andranno confermate“. A Norcia, d’altra parte, la qualità del costruito è migliore in virtù dei processi di adeguamento e di ricostruzione successivi ai terremoti della Val Nerina del 1979 e di Colfiorito del 1997. Un modello a cui guardare è sicuramente il Giappone. “Un obiettivo difficile da raggiungere – dichiara infine Piersanti – ma è importante puntare verso quella meta. Anche se è chiaro che il patrimonio edilizio del Giappone era ed è diverso e magari per loro, è più semplice“.
Scusate, ma dov’è la notizia? Questo è catastrofismo: lo sanno tutti che una magnitudo 7 (M7) è possibile qua da noi e che probabilmente accadrà nei prossimi decenni. Ma questo non lo dice ne il mago né meteoweb: lo dicono le statistiche (fonte: 6aprile.it).
Il sismologo Piersanti è un uomo di scienza: egli non deve accalappiare ascolti e click. Egli deve solo studiare i numeri e dare i risultati delle sue ricerche. E naturalmente ci dice cose tutto sommato abbastanza note: l’Italia è un paese a rischio sismico tra i più elevati d’Europa, e un evento molto distruttivo (superiore a M 6.5 – 7) prima o poi è dato per certo. Se guardate la tabella sopra, vi accorgerete che non passano più di cento anni senza che vi sia una scossa di tale potenza. Ordunque, se si sono sempre verificate, per quale motivo non si dovranno ripresentare?
La cosa più criticabile sono i toni dell’articolo, volutamente tenuti alti. Si sbandiera ai quattro venti la certezza di un evento distruttivo trenta volte più potente di quello amatriciano come se si volessero amplificare i toni a soli fini di audience, quando invece basterebbe dire che l’evento in questione potrebbe essere di magnitudo 7. Infatti tra una magnitudo e l’altra la potenza del sisma si moltiplica circa per 30: questo significa che un evento M 7 sprigionerà oltre 30 volte l’energia di un M 6 e un evento M 8 avrà circa 1000 volte l’energia di un M 6.
L’uomo di scienza, il sismologo Piersanti, parla in maniera appropriata, esprimendosi nel linguaggio corretto che misura i sismi in magnitudo. È il giornalista che invece cambia il metro di misura per dover trasmettere più paura: 30 è molto più grande di 6 o 7 e voi capite bene che fa più impressione anche se le due definizioni sono equivalenti.
Sul web ci sono molti siti che puntano alla notizia eclatante e urlata: devono dare dati da strabiliare il lettore. Se no chi li legge, questi articoli? Chi li condivide su Facebook? Senza lettori e senza condivisioni lor signori non campano!
Ecco perché spesso, troppo spesso, le notizie sono inconsistenti: perché non dicono nulla, oppure dicono talmente poco che se non le si droga un po’ non sono notizie.
Chissà se oltre alla droga comune, si metterà al bando anche la droga nelle notizie? Un’informazione senza doping: il mio sogno, un’utopia.
Anzi no: noi di Butac ne siamo un esempio! E lo diciamo con profondo orgoglio!
Lola Fox
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