Bufale, fake news, e elezioni 2018

E finalmente anche quest’elezione ce la siamo levata di torno.

Ci sono però alcune notizie che vanno trattate, per fare chiarezza, e anche perché sappiamo benissimo che le bufale ricircoleranno, lo fanno sempre.

Partiamo da quella più delicata, l’unica che poteva far venire dubbi. La metodologia di voto è cambiata, è arrivato il tagliando antifrode e dobbiamo riconsegnare la scheda al presidente che la inserirà nelle urne.

Addio alla privacy

Un lettore mi scrive:

oggi dopo aver votato un anziano ha posto un quesito al presidente del seggio: se la faccenda che ogni foglio elettorale su cui votare con relativo numero venisse segnata sul registro ed abbinata al relativo elettore non andasse contro il principio del voto segreto, in quanto poi allo spoglio controllando questo numero si potesse sapere chi aveva votato chi…

Dubbio lecito, ma basta un po’ di osservazione. Entro al seggio, mi consegnano due schede dopo che il presidente ha letto i numeri di quelle che mi venivano consegnate, numeri che vengono trascritti sul registro.

Entro in cabina, compro una vocale, gioco il jolly … (cit. Signor Carunchio)

Entro in cabina, voto, esco, consegno le schede al presidente che comunica i numeri delle stesse per verificare siano le stesse che mi aveva consegnato prima, rimuove l’adesivo dalle schede e le inserisce nelle urne. Le mie schede, una volta eliminato lo sticker, diventano anonime come tutte le altre.

Non c’è nessuna violazione della privacy.

Consegnare la scheda al presidente di seggio?

Ma la cosa ancora più interessante, che avevate già rilevato sotto al precedente articolo sul tagliando antifrode, è il fatto che per molti è una novità anche il consegnare la scheda al presidente. Ma in realtà non c’è nessuna novità.

la scheda deve essere restituita debitamente piegata; questa operazione deve essere eseguita dall’elettore prima di uscire dalla cabina (art. 49, secondo comma, del testo unico n. 570/1960). Con la scheda deve essere restituita anche la matita copiativa (art. 49, quarto comma, del testo unico n. 570/1960).

La regola è sempre stata quella, ma siccome sono decenni che vediamo le foto dei politici che votano inserendo la scheda nell’urna ci siamo convinti si faccia così, ma è un errore.

Il presidente deve prenderla, se piegata, se invece si accorge che non l’abbiamo piegata, prima di prenderla deve dirci di rientrare in cabina e piegarla. Nessuna novità.

Passiamo a quelle che sono invece le bufale più mainstream. Che hanno circolato non solo sui social, ma che sono già state identificate dai media e sbufalate.

I falsi exit poll

Nella giornata di domenica attraverso diversi canali (social, Whatsapp e sistemi di messaggistica varia) sono stati condivisi falsi exit poll, da diverse agenzie, anche se sembra che quella da cui ne siano circolati di più fosse quella di cui è presidente Alessandra Ghisleri, Euromedialabs. Tutte le agenzie e i media hanno smentito sui social, chi prima chi dopo, ma è praticamente impossibile fermare l’onda delle condivisioni. Ghisleri ha commentato:

I nostri ultimi sondaggi li abbiamo consegnati ai clienti venerdì, e non abbiamo in programma di farne altri, nè tantomeno gli exit o le previsioni: quella che si sta verificando nelle ultime ore, a partire gia’ da ieri sera, è un’invasione a pioggia sulla messaggistica e su whatsapp di sondaggi finti che la mia società non ha mai realizzato. Si tratta di una ingerenza molto forte che sembra fatta per mobilitare attraverso i social tutto il mondo che gira attorno al voto, media ed elettori compresi: per quanto ci riguarda chiederemo l’intervento del Garante della comunicazione, della polizia postale e daremo mandato ai nostri legali per avere la piu’ ampia tutela da questi illeciti comportamenti.

E niente schede prevotate?

Le 500mila schede del PD

Questa ce l’ha segnalata un collaboratore, ma ancor prima se ne era accorto NextQuotidiano, che domenica ha prontamente segnalato ai suoi lettori l’ennesima bufala:

SICILIA: trovate 500mila schede precompilate con il simbolo del PD. Ne verranno stampate di nuove

La bufala che era appunto stata segnalata anche a noi di BUTAC (ma dal venerdì sera alla domenica siamo offline) l’abbiamo già vista in mille salse, ma la gente continua a cascarci. Next ci spiega:

La “notizia” sostiene che ieri siano state ritrovate 500mila schede elettorali per le elezioni politiche: un plico nei pressi di via Europa a Palermo (ma a Palermo via Europa non esiste) e un altro plico nei pressi del liceo Maurolico a Messina, che invece esiste. Ma che 250mila schede riescano ad entrare in due plichi è un vero miracolo della natura. “Di certo c’è che da quelle parti non si fa mistero su chi sia il partito che i poteri forti vogliono al governo”, scrive ancora l’articolo.

NextQuotidiano è andato oltre, identificando il proprietario del dominio:

llFatto.it è intestato a nome di Giovanni Fornaro e utilizza le stesse formule di altri siti di fake news: altri articoli raccontano di un barbecue a base di cane dei soliti profughi nel centro d’accoglienza e così via. Anche il sito Sky24Ore, che non ha nulla a che vedere con Sky News e pubblica spesso fake news, è intestato alla stessa persona.

Le cose purtroppo non cambiano, come sosteniamo da anni bisogna partire dalla scuola. Dall’educazione al digitale, alla facile condivisione, alla verifica dei fatti. Chissà come andrà col nuovo governo.

Chiunque sia…
maicolengel at butac punto it