Ciclisti, banche, social network
...e il fact-checking fatto coi piedi
C’è una storiella che ci avete segnalato in questi giorni e che avevamo già visto circolare durante la pandemia, senza però averla mai trattata.
La storiella, in italiano, è questa:
La bicicletta è la morte lenta del pianeta.
Il CEO di Euro Exim Bank Ltd. ha fatto riflettere gli economisti quando ha dichiarato:
′′Un ciclista è un disastro per l’economia del paese: non compra auto e non prende soldi in prestito per comprarne. Non paga polizze assicurative. Non compra carburante, non paga per sottoporre l’auto alla necessaria manutenzione e riparazione. Non utilizza parcheggi a pagamento. Non causa incidenti rilevanti. Non richiede autostrade a più corsie. Non diventa obeso.
Persone sane non sono necessarie né utili all’economia. Non comprano medicine. Non vanno negli ospedali né dai medici. Non aggiungono nulla al PIL del paese.
Al contrario, ogni nuovo punto vendita di McDonald crea almeno 30 posti di lavoro, fa infatti lavorare 10 cardiologi, 10 dentisti, 10 esperti dietologi e nutrizionisti, oltre ovviamente alle persone che lavorano nel punto vendita stesso“.
Scegli con attenzione: un ciclista o un Mc Donald? Vale la pena pensarci.
PS: camminare è ancora peggio. I pedoni non comprano nemmeno una bicicletta.
Chi ce l’aveva segnalata la prima volta, a dimostrazione del fatto che fosse una bufala, linkava un articolo di “fact-checking” che in realtà era scritto coi piedi da soggetti interessati solo a smentire la storia per i propri fini (difendere le bici e i ciclisti) senza avere la più pallida idea di cosa sia il fact-checking. Stavolta il lettore che ce l’ha inviata ha subito notato la stessa identica cosa, e ci ha scritto:
Alcune pagine in cui viene indicata in effetti come fake sono poco attendibili perché compromesse con le tesi opposte e perché allo stesso modo non offrono riferimenti chiari.
Io voglio capire se esistono davvero persone così bassamente e semplicemente cattive, se questo discorso non sia estrapolato da un contesto più ampio, o se non sia una totale panzana.
Partendo da questo mi sono messo a indagare sulla storiella. Nella versione che ci era stata inviata mancava il nome dell’autore della “parabola contro i ciclisti” ma il nostro lettore ce l’aveva comunque inviato visto che compare in tutte le altre versioni in rete come Sanjay Thakrar, CEO appunto della Euro Exim Bank Ltd.
Trovo in rete dei fact-checking fatti da altri colleghi, in un caso si tratta dei partner di Facebook portoghesi, i giornalisti di Observador. Leggo il loro fact-checking e mi domando quali siano i ciriteri con cui Facebook ha scelto i suoi partner. Non c’è una singola riga dell’articolo dell’Observador che faccia realmente fact-checking, si limitano a riportare fonti senza verificarne l’affidabilità, senza alcuna traccia di spirito critico. E dire che fanno parte di IFCN, l’International Fact-Checking Network, lo stesso di cui fanno parte altri colleghi sparsi per l’Europa.
Vi riporto la traduzione italiana (automatica, non è importante che sia fatta bene, quello che conta è il senso di quanto hanno scritto):
…facendo una ricerca su internet, è chiaro che la pubblicazione è già apparsa in altre lingue ed è stata smentita.
È proprio in altri fact-check che troviamo un nome: Sanjay Thakrar, che compare in pubblicazioni simili all’originale, che circolano sui social dal 2018. La verità è che questo nome non è compreso in Euro Exim Bank Ltd , un istituto finanziario con sede a Londra. Controllando il loro sito web ufficiale, sembra che il CEO sia in realtà Kaushik Punjani. Della squadra di cinque persone presenti sul sito , nessuna è Sanjay Thakrar.
D’altra parte, come spiegato dal sito web Ay Upp o dal fact-checker PIB Fact Check oltre che da Boatos.org, esiste un altro istituto finanziario con un nome simile: Export-Import Bank of India. In questo caso la banca non è europea, ma indiana. Quindi, dopo una nuova ricerca, anche il nome del presunto banchiere non compare nell’organo amministrativo di tale banca né in nessun altro settore. Il CEO è, sì, David Rasquinha dal 2017. Il suo profilo lo trovate su Linkedin o su pagine di testate internazionali come Bloomberg .
Non è vero che l’amministratore delegato di Euro Exim Bank Ltd ha fatto un discorso critico nei confronti dei ciclisti, che non apportano nulla di positivo all’economia di ogni Paese. Il nome che compare su alcune testate (Sanjay Thakrar) non è sui siti ufficiali delle istituzioni finanziarie in questione. Questa pubblicazione è stata precedentemente negata.
L’unica cosa su cui potremmo concordare è che Sanjay non è l’amministratore delegato della banca, ma non possiamo nemmeno accettare la spiegazione data da Observador (e da altri): la banca esiste realmente, non ha solo sede in UK, ma come specificato molto chiaramente sul sito in UK ha una sede di rappresentanza, mentre la sede legale si trova nel La Place Creole Building, a Rodney Bay, Gros Islet, St. Lucia, West Indies. Si tratta di un isolotto che fa parte del Commonwealth e si trova tra il Mar dei Caraibi e l’oceano Atlantico.
Tutto ha un dolce odore di fuffa, dalla banca al CEO, che però come vi avevamo detto ha un profilo LinkedIn, dove sostiene di essere l’Head of Global Operations dell’Euro Exim Bank. Solo che nel suo profilo dice di esserlo da dicembre 2021, e prima (dal 2015 al 2021) avrebbe lavorato come Trade Financial Consultant. Sempre dal suo profilo ci viene raccontato che avrebbe studiato in due università private: la United States International University Europe e l’European International University Paris, della prima sappiamo che ha chiuso i battenti per fallimento nel 1990, la seconda è ancora aperta, anche se onestamente non ci sembra una seria istituzione universitaria ma più un posto dove fare brevi corsi estivi, magari per imparare meglio le lingue.
Il problema è che online trovo post come questo del 2017, dove Sanjay Thakrar viene definito CEO dell’Euro Exim Bank Limited, quando appunto anche lui sul suo profilo dice di lavorare con loro solo dal 2021, e il suo profilo invece che quello di un distinto consulente d’investimenti sembra quello di un 50enne buongiornissmo caffè. Guarda caso il post del 2017 anch’esso riporta una storiellina con la morale. Altro problema è che su LinkedIn il suo profilo ha ben 33mila follower, non pochissimi.
Il dubbio che viene è che il profilo LInkedIn sia un fake realizzato apposta per condividere sciocchezze e tirare su like. Ma non abbiamo certezze su questo, e fare come i colleghi portoghesi, o altri indiani, che siccome sul sito della banca il nome di Thakrar manca allora è tutto falso, perdonatemi, ma è sbagliato.
Anche se è fake l’autore della storiella, se anche fosse un personaggio fittizio, ciò non trasforma il racconto economico in un falso, al massimo in qualcosa scritto da un anonimo.
Quello che possiamo dire è che la storiella, di suo, è una riflessione grossolana su fatti su cui chiunque può dibattere. Poco importa che sia il CEO di una sconosciuta banca o un anonimo utente dei social.
Quello che possiamo dire è che la parabola anti-ciclisti è comparsa in rete nel 2018 e da allora viene tradotta in tutte le lingue, in Francia a inizio giugno 2020, Germania e Austria giugno 2021, in Croazia è appena arrivata, Spagna agosto 2020, Serbia agosto 2021 e potremmo andare avanti a lungo nel cercare, ma credo che possa bastare quanto fatto fino a qui.
Questo per noi è fact-checking, sicuramente tempo perso vista la scarsa importanza della notizia, ma comunque un’analisi di fonti e nomi, invece che gli sbrigativi articoli fatti da colleghi sulla carta più blasonati di noi – loro però prendono fondi UE e aiuti da Meta, noi solo le vostre donazioni.
Non crediamo di dover aggiungere altro.
redazione at butac punto it
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