Il cimitero delle auto elettriche a Parigi…

...e la gente che non approfondisce!

maicolengel butac 15 Giu 2022
article-post

Sono stati svariati, nei giorni scorsi, ad averci segnalato post diversi ma tutti con le stesse fotografie in allegato, post che in qualche modo denigrano le auto elettriche a seguito della decisione del Parlamento Europeo di vietare la produzione e vendita delle auto a benzina dal 2035. Decisione che comunque può ancora essere rovesciata dal Consiglio europeo.

Il testo di uno dei tanti post che ci avete segnalato:

Il “cimitero” delle auto elettriche a Parigi.
Hanno tutte la batteria esaurita,
e costa troppo cambiarla rispetto auto nuova.
Nessuna discarica le accetta.
Quando vi renderete conto del prezzo altissimo in termini di sostenibilità ambientale,
il danno sarà già enorme.
E SIAMO SOLO ALL’INIZIO

Al post è allegata questa foto:

Il post racconta una bugia, le foto non mostrano un “cimitero delle auto”: la storia è meno semplice di quanto riportato e non ha nulla a che vedere con le batterie esaurite delle auto che vedete nell’immagine. Cerchiamo di fare velocemente chiarezza sui fatti, senza entrare nella polemica elettrico vs benzina, che non è il fulcro della discussione.

La foto mostra il il parco macchine di Autolib, azienda francese di electric car sharing che nel 2011 ha aperto i battenti a Parigi, e nel 2018 ha chiuso. Quelle che vedete sono le “bluecar” dell’azienda, macchine disegnate apposta per il servizio di car sharing e prodotte in “tiratura limitata”. In sette anni le circa quattromila auto hanno percorso nel complesso svariati milioni di chilometri. Nella foto si vedono le vetture che dopo la chiusura dell’azienda non sono state vendute, in rete si parla di circa un migliaio di vetture, e dalle foto è abbastanza evidente come quelle che vediamo siano vetture danneggiate. Ma è documentato che molte altre sono state vendute tra il 2018 e il 2020 a prezzi anche decisamente convenienti, tramite aste dove le vetture sono letteralmente andate a ruba. Quelle in foto non sono state abbandonate perché la batteria è troppo costosa da cambiare, bensì perché danneggiate a un punto tale che non conviene ripararle. Pertanto sono state collocate in uno spazio simile a quello di uno sfasciacarrozze.

Solo attorno a Bologna dove vivo ci sono almeno tre sfasciacarrozze, ognuno occupa un’area discretamente grandicella, con un numero di auto simile a quello che si vede nelle foto francesi:

Come se io facessi circolare un post come questo:

Il cimitero delle auto termiche di Bologna, dopo che il Parlamento europeo ha deciso di bandirle, migliaia di patentati le hanno abbandonate impossibilitati a rivenderle…

con questa foto:

Qualcuno che la condividerebbe indignato ci sarebbe sicuramente, ma sarebbe disinformazione.

Le auto danneggiate si fatica a venderle, specie quando sono vecchie di sette anni e hanno tutte un discreto numero di chilometri sulle spalle.

Comunque le foto risalgono a marzo 2021, e su ActuParis spiegavano che era in corso un progetto per sfruttarle visto che le carrozzerie erano pesantemente danneggiate mentre gli interni di molte erano ancora utilizzabili.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.

Posizioni degli eserciti, zone d’interesse, confini che vengono “reinterpretati”. Le mappe sembrano essere diventate un’ossessione per il Cremlino. Questa paranoia, come già spiegato da Open, si è trasformata in un vero e proprio tentativo di censura da parte delle autorità moscovite nei confronti di un sito web italiano. All’inizio di novembre 2025, infatti, l’autorità russa […]

Beatrice | 16 dic 2025

Riprendiamo qui la trattazione della Rivoluzione Ungherese del 1956 iniziata nel precedente articolo, e in particolare di come essa venne riportata da alcune testate italiane. La foto in copertina è stata scattata da Erich Lessing. Potete trovare altre sue foto in questo articolo. Nella prima parte ci siamo soffermati su ciascuna delle fonti prese in […]

RC | 16 dic 2025

Era da tanto che non ci occupavamo di un servizio di Fuori dal Coro, ma la storia della famiglia del bosco ha portato alcune segnalazioni, tra cui un servizio di Raffaella Regoli che ci ha subito incuriosito. La trama pare la stessa di Palmoli: una famiglia che come unica colpa avrebbe quella di voler vivere […]

maicolengel butac | 05 dic 2025

Qualche giorno fa sul Times britannico si è parlato della famiglia di Palmoli. Lo si è fatto con questi toni: Italy gripped by family’s fight to live a simple life in the woods Nathan Trevallion and Catherine Birmingham were raising their three children quietly off-grid in Abruzzo. The dream went wrong when they ate poisonous […]

maicolengel butac | 04 dic 2025