Coaguli nel sangue…

...(ovviamente) delle persone vaccinate!

La segnalazione stavolta arriva da svariati lettori di BUTAC, ed è curioso, perché evidentemente il breve video che state per vedere sta diventando virale in questi giorni invece che quando è stato trasmesso da TeleColor.

 

Il video è un frammento di un intervento più lungo, ma è la parte cruciale, in cui il dottor Franco Giovannini, iscritto all’Ordine dei Medici di Mantova, mostra la sua scoperta. Nel video il dottore racconta di aver appena pubblicato un lavoro su 1006 casi, presentato a Sarzana. In altre occasioni il lavoro pubblicato viene definito “studio pubblicato”. Al momento l’unico luogo dove mi pare sia stato pubblicato è il sito web di Marco Tosatti dove però si parla di circa 200 casi e si precisa che “nel pubblicare questo primo stralcio del nostro Studio Osservazionale, si è ritenuto opportuno selezionare e presentare solo alcuni di questi”. In tutto, quattro.

Il lavoro di cui parla il dottor Giovannini nel video dimostrerebbe che nei pazienti vaccinati vi siano coaguli nel sangue, coaguli che confermerebbero la presenza di grafene nei vaccini.

Noi di grafene nei vaccini abbiamo già parlato svariate volte, oggi ci limitiamo a riportare la risposta della Commissione Europea in merito:

Graphene oxide is not used in the manufacture or formulation of any of the COVID-19 vaccines or other medicines, so it would not be present at manufacturing facilities and there is no obvious way that it could get into the vaccines. Quality control testing and quality assurance review, by the vaccine manufacturers and OMCLs responsible for batch release, confirm that each batch met all quality standards prior to release. No product complaints have been received for the batches mentioned in the paper. The presence of graphene or graphene derivatives in the vaccines therefore are not plausible.

The Commission and EMA do not consider that any further actions are necessary at this stage.

Che tradotto:

L’ossido di grafene non viene utilizzato nella produzione o formulazione di nessuno dei vaccini COVID-19 o di altri medicinali, quindi non è presente negli impianti di produzione e non c’è modo che possa entrare nei vaccini. I test di controllo della qualità e la revisione della garanzia della qualità, da parte dei produttori di vaccini e degli OMCL responsabili del rilascio dei lotti, confermano che ogni lotto ha soddisfatto tutti gli standard di qualità prima del rilascio. Non sono stati ricevuti reclami sui prodotti per i lotti menzionati nel documento. La presenza di grafene o derivati ​​del grafene nei vaccini non è quindi plausibile.

La Commissione e l’EMA non ritengono che siano necessarie ulteriori azioni in questa fase.

Onestamente ritengo che scomodare il nostro dottor Arina sia inutile. Nel video vengono mostrate immagini sostenendo che siano la prova provata che si tratti di grafene, o di coaguli di materia simile al grafene.

Cercando quelle immagini in rete se ne trovano di simili, ma la spiegazione di quanto si vede è completamente diversa: si parla infatti di globuli bianchi che combattono infezioni. Cambiano solo i colori di quanto mostrato.

Quelle che vedete però non sono le stesse immagini presenti nel lavoro pubblicato sul sito di Marco Tosatti, non è chiaro perché vengano usate immagini differenti su TeleColor, magari era solo la fretta di andare in onda, ma quelle mostrate qui sono comunque quelle commentate dal dottor Giovannini durante la trasmissione. Per le foto contenute nello “studio” abbiamo chiesto un commento al dottor Arina che ci ha spiegato come le didascalie non siano chiare nell’indicare cosa le foto rappresentino, visto che hanno descrizioni generiche quali “Immagine esemplificatrice della organizzazione cristallino/lamellare. Le forze aggreganti sono guidate dal contesto entropico” e che gli autori sembrano non aver prestato particolare attenzione alla metodologia. Infatti non solo non vengono indicati punti di riferimento per la scala (necessario quando si tratta di immagini ingrandite) ma nemmeno vengono indicati chiaramente i riferimenti numerici tra la foto e la didascalia: nel caso numero 2, ad esempio, sono presenti 3 didascalie che sembrano fare riferimento a 5 immagini, ma di immagini ce n’è una sola. Un po’ poco, e molto caotico, di certo non sufficiente per dimostrare alcunché, figuriamoci un’affermazione grave come i coaguli nel sangue causati dal grafene.

Ma non ci interessava commentare le immagini, solo analizzare quanto affermato, ovvero che il lavoro presentato mostrasse la presenza di ossido di grafene nei vaccini anti-COVID. Non è così, lo studio (non pubblicato) non dimostra la presenza di ossido di grafene nei vaccini, presenza che è stata smentita dall’EMA e dalla comunità scientifica internazionale, che da ormai due anni ha sottomano i vaccini in questione.

Studi affidabili pubblicati su riviste scientifiche peer-reviewed, per ora, non ne sono visti con le firme di cui sopra, nell’attesa non credo sia possibile aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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