Cosa ha detto il Consiglio d’Europa sui lasciapassare?

...sono discriminatori? Li ha bocciati? E che significa? Boh, l'articolo è dietro paywall, limitiamoci al titolo...

Il 5 febbraio sul Fatto Quotidiano, dietro paywall, è apparso un articolo che è stato subito ripreso (senza alcun approfondimento, molti probabilmente senza averlo nemmeno letto proprio a causa del paywall) su tutti i siti che diffondono complottismo e negazionismo sulla pandemia.

Titolo dell’articolo del FQ:

Il Consiglio d’Europa boccia i lasciapassare: “Sono discriminatori”

Una ricerca multilingue sul web non porta purtroppo altri risultati, ovvero solo in Italia si è scelto di usare un titolo simile nell’ultimo mese parlando di opinioni interne al Council of Europe, che non è la Commissione Europea.

La cosa più curiosa è che ANSA (in inglese) parlando dello stesso identico rapporto, titola in maniera decisamente differente:

Covid: Council of Europe urges considering vaccine mandate

I fatti sono che il Consiglio d’Europa si è riunito a fine gennaio per il rapporto sulla pandemia, e tra le altre cose si è discusso appunto di passaporti vaccinali. Passaporti di cui si discute al Consiglio d’Europa fin da prima che ci fossero i vaccini, proprio per cercare di trovare sistemi utili al controllo della pandemia senza che fossero discriminatori.

Riporta ANSA:

L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha invitato i parlamenti dei suoi Stati membri a discutere l’introduzione di un mandato di vaccinazione (quindi obbligatoria ndmaicolengel) per tutti i cittadini, ad eccezione di coloro che non possono essere vaccinati per motivi di salute e dei minori, fino a quando non sarà garantita la piena sicurezza ed efficacia dei vaccini ad essi destinati. La richiesta è contenuta nel rapporto sul Covid approvato giovedì a larghissima maggioranza, con 86 voti favorevoli, 13 contrari e 10 schede bianche.

E ancora:

La proposta di raccomandare ai governi di considerare l’uso di pass e certificati  vaccinali per accedere a servizi non essenziali è stata respinta. La maggior parte dei parlamentari ha votato a favore di un emendamento che specifichi che “i certificati di vaccinazione dovrebbero essere utilizzati solo per monitorare l’efficacia dei vaccini e i loro potenziali effetti avversi”.

Quindi, per chiarire, il Consiglio d’Europa ha votato a favore dell’uso dei pass vaccinali, ma non del loro uso per accedere a servizi non essenziali. Il voto del Council of Europe però non è vincolante per nessuno degli stati che ne fanno parte. Si tratta solo di indicazioni generiche. Tali e quali a quelle che erano state votate a maggio 2021 sempre dallo stesso Consiglio d’Europa, che riportava:

…la lotta all’attuale pandemia dipende soprattutto dai maggiori sforzi per produrre e somministrare vaccini, con particolare attenzione alle persone in situazioni di vulnerabilità, quindi che le restrizioni alle libertà individuali e le costrizioni imposte possono essere progressivamente riviste man mano che la popolazione acquisisce maggiore immunità, tenendo conto delle conoscenze scientifiche acquisite.

Nell’articolo del Fatto solo nella parte dietro al paywall vengono spiegate le cose – e questo è a mio avviso un disservizio su un tema di questo genere -, e i toni di tutto l’articolo sembrano soffrire di un pesante pregiudizio politico. In tutto l’articolo ad esempio si omette completamente di raccontare cosa invece si stia discutendo all’Unione Europea, ovvero l’estensione del Certificato Covid fino al 2023. E che la stessa Commissione europea ha spiegato molto chiaramente che:

The domestic use of EU Digital COVID Certificates remains a matter for Member States to decide. The EU legislation on the EU Digital COVID Certificate neither prescribes nor prohibits the domestic use of EU Digital COVID Certificate (such as for access to events or restaurants).

Sul Fatto si preferisce citare uno dei tanti avvocati antivaccinisti, e le denunce presentate dal suddetto insieme ad altri legali europei verso soggetti come Bill Gates e Anthony Fauci presso la Corte dell’Aja dovrebbe farci capire che tipo d’informazione viene passata al lettore finale. Su quanto riportato dalla Commissione Europea (e che è vincolante) invece si è preferito il silenzio.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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