Diritti umani, cavilli e disinformazione

L'ennesima sentenza "che cambia tutto" per gli antivaccinisti (ma che non cambia niente nella realtà dei fatti) - Queensland edition

Su molti siti e testate vicine ai movimenti antivaccinisti sta venendo condivisa la notizia che la magistratura del Queensland ha deciso che poliziotti e infermieri che non si erano vaccinati durante la pandemia non possono essere licenziati.

Vediamo circolare titoli di questo genere:

“Violati i diritti umani”, l’obbligo era illegittimo: “Una sentenza storica”. Cosa succede adesso

Ma siamo di fronte al solito sistema (mal)informativo a cui certi soggetti ci hanno abituato da tempo. Se invece che fidarsi di chi, faziosamente, cerca di portare acqua al proprio mulino si andassero a leggere le sentenze e i commenti degli esperti si capirebbero meglio i fatti.

L’esperta del Guardian

Il Guardian britannico ha chiesto alla professoressa di diritto Sarah Joseph della Griffith University, che ha spiegato che si è trattato di una violazione “procedurale” e non sostanziale. Pertanto la decisione di questo singolo magistrato australiano non è una sentenza storica, bensì una decisione basata semplicemente su dei cavilli procedurali più che su “violazioni dei diritti umani”.

Sempre la professoressa Joseph, alla domanda del Guardian se tutti gli obblighi vaccinali andassero considerati illegali sulla base di quella sentenza:

Sicuramente no.

In realtà la Corte ha esplicitamente stabilito il contrario.

La sanità del Queensland ha imposto per molto tempo ogni sorta di obbligo di vaccinazione al proprio personale. Infermieri, medici, paramedici e anche volontari sanitari devono essere vaccinati contro varie malattie, dalla tubercolosi alla pertosse, per mantenere il loro lavoro. Lo fanno ancora e queste regole sono ancora tutte legali.

Il cavillo sta nel fatto che nel decidere di imporre il vaccino contro Covid-19, proceduralmente, non si è tenuto conto delle leggi sui diritti umani esistenti nel Queensland, ma questo non significa che siano state violate, bensì che i dirigenti che hanno scelto di imporre la vaccinazione e il licenziamento per chi non si fosse sottoposto alla stessa, nella discussione sulla scelta non hanno dibattuto anche dell’Human Rights Act vigente in Queensland. Lo so, sembra di spaccare il capello in quattro, ma è un cavillo procedurale, e un cavillo è per l’appunto una sottigliezza.

Semplifichiamo

Cerco di esporre in maniera più chiara la faccenda. Se, nello scegliere di imporre il licenziamento per chi non si fosse vaccinato, avessero chiesto la consulenza di un esperto che prendesse in considerazione la questione della legge sui diritti umani vigente in Queensland, e alla fine si fosse comunque arrivati alla scelta di approvare il licenziamento per i non vaccinati, il magistrato non avrebbe detto nulla: la procedura sarebbe stata quella corretta. Invece non si sono rivolti a un esperto, non hanno preso in considerazione quella legge, ed è questo il cavillo che ha portato alle due sentenze in merito.

Concludendo

Le sentenze vengono cavalcate come una vittoria epocale, ma in realtà sono appunto basate principalmente su cavilli; può anche essere che sia fatto ricorso e non è detto che la questione non venga ulteriormente ribaltata. Chi omette questi dettagli sta malinformando, perché non è interessato ai fatti ma solo a manipolare la percezione del proprio pubblico. Arriverà, spero, il giorno che alcuni si renderanno conto di quanta disinformazione gli è stata fornita per fatti conclamati, quel giorno non vorrei essere nei loro panni. Purtroppo ho paura che succederà sempre troppo tardi.

maicolengel at butac punto it

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