ENI, il prezzo del gas e la Russia

Quasi un blast from the past (di poche settimane fa)

Ci tocca parlare ancora una volta di ENI e prezzi del gas, perché dopo i due articoli di qualche settimana fa (qui e qui), ora sta circolando un nuovo testo che riporta più o meno le stesse cose in forma differente.

Ammetto che sta diventando noioso vedere gli stessi testi condivisi dalle stesse persone, che riportano in forma lievemente diversa le stesse cose, ed essere costretti ogni volta a ripeterle. Purtroppo questa è la perfetta dimostrazione della teoria della montagna di merda. Ma veniamo a ciò che sta circolando ora, questa splendida grafica che vedete sopra e che viene condivisa principalmente tramite WhatsApp e altri programmi di messaggistica.

L’unica cosa buona è che stavolta almeno a fondo foglio c’è una firma, e sappiamo da chi è partita questa nuova grafica per un vecchio messaggio: Coordinamento Piemonte 2022, ovvero il gruppo di coordinamento provinciale piemontese del gruppo nazionale dei Free Vax – No Green Pass. Il testo cambia di poco dall’altra volta, ve lo riportiamo per chi avesse problemi a leggerlo nell’immagine:

Eni ha *bloccato* il *prezzo del gas* con la *Russia* e tutt’ora è bloccato. Dal 2022 Eni *applica* il *prezzo della borsa* di Amsterdam.

Lo *compra a 2  e ve lo rivende a 30* (*speculazione* attraverso la borsa di Amsterdam).

Con questo meccanismo l’ENI ha avuto un *utile di miliardi nei primi sei mesi* di quest’anno ed ha spostato la sede legale in Olanda (come mai?). L’Eni è una compartecipata statale al 30,62%  di cui 4,411% ca Ministero dell’economia e finanze e 26,213% Cassa Depositi e Prestiti.

Lo *Stato italiano ha avuto utili di circa 7 miliardi*  che non si sa dove sia finito in bilancio ma vi chiede sacrifici mentre *lucra sulle bollette delle imprese e invia armi all’Ucraina*.

La società che in borsa contratta il gas, fatalità è americana paga il 3% di tasse in Olanda e il resto lo porta chissà dove.

Nel contempo però sta *alzando artificiosamente* il prezzo del gas, in modo che i paesi europei siano *costretti* a comprare *il gas americano* al *triplo*.

*Svegliamoci* non è colpa di Putin, non c’entra nulla la guerra, è ciò che vorrebbero farci credere.

I ladri li *abbiamo in casa*!

La prima cosa che vorrei dire è che l’asterisco ha molteplici usi, i più comuni sono:

  1. rimando alle note a piè di pagina
  2. segnalazione dell’omissione volontaria (o della censura) di una parte di testo che viene, per così dire, “criptata”.

Tra i molteplici usi non rientra quello di fare le veci delle virgolette. 


Un nostro lettore, grazie F, ci ha fatto una segnalazione sensata sull’uso degli asterischi, un’ipotesi merita di esser riportata:

…questi signori potrebbero aver pescato il testo da altri che usano (come a me capita spesso di fare) gli asterischi intorno al testo da evidenziare. La cosa è abbastanza popolare (tanto che è possibile chiedere a MS Word di onorare quel tipo di richieste in stile Markdown).

Su Word: Preferences –> Autocorrect –> Autoformat as you type –> “*bold*” and “_italic_” with real formatting


Per il resto non ci sono novità di sorta rispetto ai nostri articoli di settembre 2022, riassumiamo i punti già trattati:

  1. No, ENI non ha bloccato il prezzo del gas, al massimo esiste uno sconto che dovrebbe esser tuttora in vigore, ma che si applica sul prezzo del gas da mercato, e non su un prezzo speciale fatto solo per ENI. Lo sconto non protegge da aumenti di sorta, viene applicato su qualsivoglia sia il prezzo del gas del momento.
  2. No, ENI non ha spostato la sua sede ad Amsterdam, la sua sede legale, come ben evidenziato sul loro sito, è a Roma, in Piazzale Enrico Mattei 1.
  3. L’utile di ENI è normalmente di miliardi; nel 2021 l’utile, a fronte di un fatturato di 77,7 miliardi, è stato di 5,8 miliardi, nel 2022 il fatturato previsto è di 112 miliardi (anche grazie agli aumenti del gas), e l’utile andrà in proporzione.
  4. L’utile semestrale di ENI è stato di 7,3 miliardi, soldi che sono entrati nel bilancio statale e che vengono destinati alle spese correnti e agli investimenti decisi dal governo, non sono soldi che tornano nelle tasche degli italiani, come succede con gli utili di tutte le compartecipate statali.

Analizzare le altre affermazioni servirebbe solo a farci perdere ulteriore tempo, chi crede al volantino di cui sopra non ci leggerà mai o comunque non si fiderà di quanto riportiamo: la verifica delle fonti cliccando sui link non la prendono nemmeno in considerazione.

maicolengel at butac punto it

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