Ermes l’afghano

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Qui chi ci casca o è sotto ai 15 anni o merita davvero la gogna mediatica:

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L’articoletto che circola è tutto qui, poche righe:

Firenze- Chissà cosa si prova a essere strappati violentemente dallo sguardo della propria madre , a perdersi nel vuoto di un abbraccio di una sconosciuta che ti prende per una gamba, ti solleva, ti scuote stringendoti con violenza e corre verso l’ignoto di un’altra vita. Chissà quale traccia, profonda e dolorosa, rimarrà nella memoria di Paoletto, un neonato di 8 mesi che martedi è stato sequestrato da parte di una nomade nel cuore delle viscere rumorose della città di Firenze. La zingara, presa dall’ansia di essere inseguita e presa ha gettato il bimbo nelle vicinanze di ponte Vecchio. I sub della squadra mobile stanno ancora perlustrando la zona ma per ora nessuna traccia  condoglianze a tutta la famiglia

Le poche righe scritte sono decisamente tragiche, il problema è che sono totalmente inventate. Mentre la foto che le accompagna altro non è che la famosissima Afghan Girl, fotografia del 1984 realizzata da Steve McCurry e che valse la copertina del National Geographic nel 1985.

La giovane ragazza afghana non ha mai saputo della notorietà della foto fino al 2002, ed oggi è tornata sulle pagine di cronaca per ragioni completamente differenti, sembra difatti che sia lei che i suoi due figli siano specializzati nella fabbricazione di documenti falsi…

Come falsa è la notizia della zingara che per non farsi prendere ha buttato nel fiume il piccolo bambino rapito. A cascarci ci vuol proprio un uTonto vista la foto che accompagna il pezzo! La foto difatti è stata votata come la copertina del National Geographic più famosa di tutte. Ed è comparsa negli ultimi 30 anni quasi ovunque. Non accorgersene significa aver vissuto in una grotta tutto questo tempo.

La storia del suo arresto per falsificazione di documenti è piena di dubbi e cose non spiegate, anche se sui giornali italiani la si è riportata tale e quale. Si parla di esser stata arrestata insieme ai suoi due figli maschi. Ma nel 2002 quando McCurry e il National Geographic la ritrovarono i figli erano tre: un bebè, una bimba di tre anni e una ragazza di 13. Da dove saltano fuori questi due figli già adulti?

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Nessuno dei giornalisti italiani che hanno riportato la vicenda era interessato ad indagare tanto la fonte erano testate come il Daily Mail e l’Huffington Post americano, come non fidarsi… Ma sembra che i due figli in realtà non abbiano alcuna relazione con lei, ma siano stati identificati da lei come figli per giustificare i documenti fasulli. Insomma più che una storia di veri crimini si parla di un sistema (sfruttato da tanti) per poter viaggiare tra l’Afghanistan e il Pakistan. Ma questa è un’altra storia…