Gli esiti fatali occultati

L'ennesimo ottimo servizio di Fuori dal coro

Ci avete segnalato in tanti l’ennesimo servizio di Fuori dal Coro, servizio dal titolo:

Vaccini, così hanno nascosto gli “esiti fatali”

Servizio che è stato seguito da un altro che meriterebbe la nostra attenzione (Covid, “siamo guariti con le cure vietate da Speranza”), ma per ora cerchiamo di concentrarci su quello che ha ricevuto così tante segnalazioni.

Il servizio parte con la citazione di Mario Draghi che già trattammo nel 2021, lo sfondone sfruttato da tutti i contrari ai vaccini per dimostrare che appunto il governo “mentiva”:

Non ti vaccini, ti ammali muori, oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi lui/lei muore

Il servizio poi prosegue con le parole della giornalista Marianna Cané che ci racconta di un documento presentato da FdC in esclusiva e datato 24 febbraio 2021:

Un’altra mail che viene mostrata riporta nel testo:

Oggetto: monitoraggio sui fallimenti vaccinali.

Questa Agenzia intende rappresentare la propria preoccupazione per i casi di positività tra operatori sanitari sottoposti a vaccinazione…

…il fallimento vaccinale rappresenta un evento avverso di primaria importanza.

Tutte cose che vengono presentate dalla trasmissione come se appunto fossero state celate alla popolazione. Da un nostro articolo su BUTAC del 4 gennaio 2021:

reazioni allergiche possono verificarsi anche in soggetti che non ne hanno mai avute in passato ed è per questo che alla somministrazione del vaccino deve sempre essere presente personale sanitario preparato a gestire reazioni avverse.

Ovviamente io non ho nulla contro il monitoraggio delle reazioni avverse, sono perfettamente d’accordo sia importante farlo, ma è altrettanto importante evitare facili strumentalizzazioni e cercare di riportare tutte le informazioni in maniera completa e corretta. E questo non si fa di certo selezionando solo quelle che possono servire a spaventare i proprio lettori e sfruttandole per portarli a dubitare ancora di più della scienza, dei vaccini e della medicina

Sempre da un nostro articolo del 14 gennaio, a firma dottor Pietro Arina, il medico di redazione:

Direi che per fortuna, ancora una volta, la scienza dimostra che non è un dogma, e che i dati vanno sempre interpretati da scienziati con background differenti e indipendenti tra loro, come sta succedendo in questo caso, per andare a evidenziare eventuali criticità e capire come migliorare. Detto questo i dati preliminari di Pfizer, nonostante i limiti, risultano molto promettenti. Il vaccino è ancora l’unica arma su cui possiamo confidare per uscire da questa pandemia, sperando che non si riveli un’arma spuntata.

E sempre da un nostro articolo del 21 gennaio 2021:

anche post vaccino posso contagiare o essere contagiato, la differenza però sta nella forma in cui la malattia può colpirmi. Gli studi dicono che i vaccinati che sono stati contagiati da Sars-Cov-2 sono colpiti in maniera decisamente ridotta dalla malattia, con molti meno rischi per la loro salute. Stiamo parlando di una malattia che ha aumentato il numero medio di morti in Italia del 13% rispetto al quinquennio precedente.

Quindi al 21 gennaio 2021 era noto che anche post vaccino ci si potesse ammalare e contagiare altre persone, fare vedere mail di fine febbraio 2021 con toni da grandi giornalisti che fanno uno scoop è ridicolo. La giornalista di FdC pone l’accento sul fatto che il fallimento vaccinale sia un evento avverso di primaria importanza, ma non è proprio così: come spiegavamo era noto che il vaccino non proteggeva dal contagio, quello che importava era la protezione dalla malattia grave. Protezione che a oggi sembra aver retto abbastanza bene. Certo che l’inefficacia del vaccino è un “evento avverso”, ma perché sia rilevante dovrebbe essere inefficace al punto che non funzioni per niente. Se invece non protegge dal contagio ma dall’aggravarsi della malattia, abbiamo un vaccino che protegge a scartamento ridotto, non un vaccino inutile da evitare.

Il servizio prosegue con un altra mail, stavolta la data è dei primi di marzo, ci viene raccontato:

…è il 4 marzo 2021, 10 giorni dopo l’allarme dell’AIFA arriva un allarme dalla Toscana: “abbiamo riscontrato 5 schede di segnalazioni di inefficacia del vaccino”. La Toscana chiede di classificare questa reazione come grave ma l’AIFA dice di no: “In mancanza di una definizione non riteniamo opportuno inserire “Farmaco inefficace” e il relativo upgrade di gravità.”

Un giornalista si preoccuperebbe di spiegare quanti vaccini erano stati fatti sul territorio italiano, per inquadrare al meglio il dato dei 5 casi di inefficacia, ma la redazione di FdC preferisce insistere nel proprio racconto. Peccato, perdono l’occasione di raccontare i fatti. A marzo 2021 i vaccinati in Italia erano circa 8 milioni di soggetti: 5, ma anche 10 o 20, o 40 o 100 casi di inefficacia vaccinale, su una popolazione di 8 milioni su cui invece la risposta c’è stata, non rendono il farmaco inefficace.

La giornalista sostiene che la stessa risposta sia stata data a Liguria e Puglia, poi sostiene che così hanno evitato di segnalare i fallimenti vaccinali. Ma è una bugia, le reazioni avverse e i non responder sono tutti stati regolarmente segnalati, si è solo scelto di non definire inefficace un vaccino sulla base di una percentuale di soggetti che si sono positivizzati da Covid pur vaccinati. Ma come spiegavamo già a gennaio 2021 era una caratteristica nota di questo vaccino.

Poi viene intervistato un farmacista ospedaliero, Fabio La Falce, che racconta ai microfoni di FdC:

Io ho fatto le due dosi di vaccino nel gennaio 2021, dopo di ché ho iniziato ad avere forti dubbi sulla sicurezza di questi vaccini, fino a quando non mi sono ammalato con la COVID-19 e sono successivamente guarito.

La giornalista ripete quanto detto, continuando a mettere enfasi sul fatto che il dottore si sia infettato dopo la seconda dose di vaccino. Ripeto, al 21 gennaio 2023 la cosa era nota, la maggioranza dei medici seri e aggiornati (se non anche i giornalisti colleghi della Cané) sapeva che quel vaccino non avrebbe protetto dal contagio ma principalmente dall’aggravarsi della malattia.

A questo punto si salta a un altro argomento, e si parla delle vaccinazioni ai ragazzi, e di altre preoccupazioni da parte di qualche funzionario AIFA. Viene mostrata un’altra mail:

A quanto pare l’AIFA non era preoccupata solo dei fallimenti vaccinali, ma anche degli effetti della vaccinazione sui ragazzi. Lo dimostra quest’altro documento interno [sempre una mail a cui viene censurato il mittente, chiamarla “documento interno” però fa più fico ndmaicolengel] che vi mostriamo stasera in esclusiva. È il 1 luglio, da un mese era stata approvata la vaccinazione Pfizer agli adolescenti dai 12 anni in su, una funzionaria vuole pubblicare un grafico per dimostrare che non dà effetti gravi. Nel grafico (o meglio infografica visto che quello che ci viene mostrata è quella che vedete qui sotto ndmaicolengel) vengono indicate le reazioni avverse di lieve entità come la febbre, dolori muscolari, brividi e dolori nel punto di inoculo.

L’obbiettivo è di tranquillizzare i ragazzi e farli vaccinare. Ma a quanto pare all’AIFA non sono così convinti [e ci viene mostrata un’altra mail senza che sia chiaro chi è il mittente, specifico: il fatto che il dominio del mittente sia aifa.gov.it non significa che quello sia il parere generale dell’Agenzia, può essere di un qualsiasi funzionario interno ndmaicolengel]:

Della mail che viene mostrata si legge solo questa frase:

…per gli adolescenti non vogliamo spingere sulla loro vaccinazione…

La giornalista continua col tono da scoop investigativo:

Ma come mai l’AIFA non vuole spingere sulla vaccinazione? Eppure in quel periodo fioccavano gli appelli a vaccinare i ragazzi.

Il perché, secondo la giornalista, non volessero spingere non viene palesato, ma solo sottinteso, in compenso viene omesso che anche su quella questione la comunità scientifica, quella più seria e aggiornata, aveva già detto tutto a giugno, basta leggere ad esempio Scienza In Rete che il 9 giugno titolava:

Vaccinare gli adolescenti, ma con giudizio

Articolo nel quale è chiaro il perché non avesse così senso spingere sulla vaccinazione degli adolescenti tout court. Ma anche questo Cané evita di raccontarlo, perché cadrebbe il costrutto dello “scoop” di Fuori dal Coro.

…stasera vi mostreremo anche altre informazioni che l’AIFA ha voluto tacere cancellandole dal rapporto di sicurezza dei vaccini. Guardate questo documento: è la bozza del quinto rapporto di sicurezza.

Al momento c’è incertezza sulla frequenza delle reazioni ad esito fatale nei soggetti dopo la seconda dose…

Lo screenshot viene mostrato per pochissimo, ma se si blocca l’immagine è possibile leggere anche il resto:

…rispetto alla prima. I dati preliminari (da valutare con cautela dal momento che ci sono eventi per i quali non è disponibile l’informazione relativa alla prima o seconda dose) sembrano confermare che non ci siano grosse differenze tra prima e seconda dose, forse con l’eccezione di moderna per il quale il tasso dopo la seconda dose sembra essere più alto rispetto alla prima dose. Si tratta sempre di eventi rari e spiegabili dalla particolare fragilità della popolazione che ha ricevuto questo vaccino. Con l’aumento del numero di somministrazioni anche in questo caso il tasso è in diminuzione e la forbice tra prima e seconda dose sembra comunque ridursi.

Ma la giornalista tutta questa parte la omette, ed evidenzia solo che tra i commenti al testo uno riporta:

Il dato è preoccupante

Peccato che guardando lo screenshot con attenzione sia evidente la frase completa:

Lo toglierei, il dato è incerto e preoccupante (forse senza motivo)

Che cosa intendeva dire? Che per uno spettatore senza gli strumenti per interpretare la frase, parlare di reazioni fatali senza avere dati certi può essere motivo di preoccupazione, ma che siccome si tratta appunto di dati incerti forse ha più senso eliminare il dato per evitare di causare preoccupazione, probabilmente senza motivo. Questo però non significa, ovviamente, che nel quinto rapporto sulla sicurezza vaccinale non siano state incluse le reazioni fatali, è stata solo eliminata una frase. Peccato che Cané concluda il suo servizio con queste parole:

In fatti nella versione finale del rapporto degli esiti fatali non vi è alcuna traccia.

Questa è quella che in gergo possiamo definire bufala totale, perché basta aprire il rapporto, che trovate qui, andare a pagina 22 e trovare il capitolo dal titolo:

Casi con esito fatale dopo vaccinazione Covid-19

E trovare tutti i casi di esiti fatali, come è giusto che sia:

In Italia, al 26 maggio 2021, sono state inserite 328 segnalazioni con esito “decesso” con un tasso di segnalazione di 1/100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal nesso di causalità…

La giornalista evidentemente non ha letto il rapporto (e allora ci domandiamo chi abbia confezionato il servizio), o se l’ha fatto ha scelto di omettere consciamente questo dato. Comunque sia il servizio è servito allo scopo insinuare nello spettatore – che mai leggerà siti come il nostro – informazioni false.

maicolengel at butac punto it

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