Alterazioni genetiche stabili su riviste scientifiche importanti

Qualche considerazione sull'ennesimo studio in preprint

Ci è arrivata una segnalazione che, pur mantenendo anonima, vi riporto:

Occorrerebbe verificare il contenuto dell’articolo recentemente pubblicato su La Verità e riguardante un presunto studio della Thomas Jefferson University su alterazioni genetiche provocate dai sieri (più propriamente dai componenti vettori dei vaccini mRna) La rivista sulla quale tale ricerca sarebbe pubblicata (o sulla quale si sta facendo la revisione per to peer) è prestigiosa quindo la cosa mi incuriosisce…
La Verità, come sapete, purtroppo è da sempre dietro a un paywall. L’articolo, che è a firma Patrizia Floder Ritter, circola online, ma anticipo subito che non farò fact-checking dello studio, non lo farò perché oggi è ancora in preprint, in attesa di revisione. Parlare di uno studio che da mesi è fermo in fase di modifica e approvazione è una perdita di tempo, potrebbe essere che venga ritirato, o che le modifiche portino a risultati diversi, che oggi non sono mostrati. Parlarne prima della sua pubblicazione definitiva è quindi tempo perso. Un po’ come fare la recensione di un film dopo aver letto la sceneggiatura che è arrivata agli studios. Purtroppo la notizia ha una sua viralità e quindi, in attesa che venga aggiornato il preprint, la tratteremo partendo non dall’articolo de La Verità, bensì da come è stata raccontata sul sito di Radio Radio, riportando i riferimenti al materiale di cui parlava la segnalazione.
Ma quindi perché la trattiamo? Perché su Radio Radio a parlarne è il professor Frajese, di cui è riportato questo virgolettato, che è evidentemente alla base anche della segnalazione che ci è arrivata:
Questo studio era disponibile in pre-print da un po’ di tempo. La rivista che lo ha pubblicato è importante, non di basso livello. Il dato è un po’ più complesso di come viene presentato nei titoli, però come sapete ho sempre fatto una critica anche abbastanza feroce sulla metodologia che è stata utilizzata nello sdoganare questi prodotti. Ho sempre avvertito sul fatto che non sono stati fatti gli studi di cancerogenicità e genotossicità. Dopo lo studio dell’Università di Lund effettuato su linee cellulari – questo invece riguarda topi – si tratta di un ulteriore indizio che va in quella direzione.Non è uno studio che si può ignorare, ma ne parleremo in maniera approfondita prossimamente, o non faremmo un buon servizio.
Il grassetto è di Radio Radio. La rivista che ha pubblicato in pre print lo studio è Plos Pathogens. L’impact factor di Plos Pathogens è di 7.464, è una rivista scientifica che esiste da 17 anni. Quindi non una testata antica e autorevole, ma relativamente giovane e con un impact factor basso. Per capirci, Nature ha un impact factor di 69.5, The Lancet di oltre 200. Avere un IF di 7,464 non li pone tra le testate importanti. Perché Frajese abbia scelto di definirli così mi sfugge.
Ma, cosa ancora più importante, le conclusioni dello studio si concentrano su questioni diverse da quelle su cui si sono pronunciati Patrizia Floder Ritter su la Verità e Fabio Duranti insieme al Prof. Frajese – il quale, ricordiamo, ci ha già denunciato una volta per diffamazione – su Radio Radio :
…i nostri dati mostrano che la somministrazione di mRNA-LNP inibisce le risposte umorali a una seconda dose di vaccino per almeno diverse settimane: questa scoperta è altamente rilevante dal punto di vista della salute umana in quanto suggerisce che una seconda dose di un vaccino mRNA può essere più efficace se fornito in un momento successivo e in una posizione diversa da quella attualmente utilizzata. Questa conclusione è fortemente supportata da recenti studi sull’uomo che suggeriscono che effettivamente il ritardo della seconda dose del vaccino Pfizer/BioNTech porta a una migliore risposta umorale e cellulare. In secondo luogo, il nostro studio suggerisce una protezione eterologa alterata contro le infezioni fungine e virali da parte della piattaforma mRNA-LNPs. In terzo luogo, il nostro studio mostra anche la capacità di questi vaccini di trasmettere protezione transgenerazionale, supportando così il concetto di eredità lamarckiana nei mammiferi.
La alterazioni genetiche di cui si parla sarebbero (a quanto pare) positive per la nostra lotta contro la pandemia, e non, come sembra dare a intendere la giornalista de La Verità, negative e tremende.
maicolengel at butac punto it
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