Giorgio Bianchi e il DPCM Siccità

Un post basato su illazioni

Ci avete segnalato un post condiviso dal fotogiornalista Giorgio Bianchi sui suoi profili social:

L’acqua quest’estate è poca ma non così poca da giustificare quello che si sta preparando con il DPCM siccità. “Casualmente” l’emendamento 22.6 inserito a gennaio 2022 del pnr prevede che entro luglio 2022 dovrà essere valutata la capacità degli enti locali di gestire il patrimonio idrico e in caso di valutazione negativa dovranno essere coinvolti i privati.

Quello che accadrà è che dopo essere stata razionata l ’acqua tornerà a fluire, grazie alla ” gestione efficiente dei privati” ( come per le autostrade insomma 😉) e la pagheremo molto molto di più, la scusa, a cui molti crederanno, sarà che sta diventando un bene scarso, la realtà un’altra.

Il capitalismo delle merci è morente, quello finanziario annaspa: il controllo di acqua, terra, cibo, informazioni e corpi umani è il nuovo oro.
Per questo chi lo diceva 20 anni fa è stato manganellato a sangue.
In bocca al lupo a tutti.

Vanessa Siebezzi

Non so chi sia Vanessa Siebezzi e credo che ai fini del fact-checking non sia particolarmente importante. Il post che viene condiviso non riporta alcuna fonte, solo quest’affermazione che tanti dei follower di soggetti come Bianchi recepiscono come se fosse oro colato. Purtroppo l’uso dello spirito critico in quelle community è scarsamente praticato, basta leggere un po’ di commenti per rendersene conto:

Erny ad esempio chiede:

Scusate ma spiegatemi il senso di “acqua sprecata”:il ciclo dell’acqua si studia alle elementari…
Se io lascio il rubinetto aperto dal mattino al più mi arriva una bolletta stratosferica ..ma non “consumo” l’acqua! Perché questa arriverà da qualche parte ( bacini idrici, sottosuolo , mare ecc…) per poi riprendere il ciclo…
I fiumi sono in secca perché non piove? Ok vorrà dire che l’acqua è evaporata e ricadrà …
Oppure ditemi dove va a finire l’acqua che si consuma ….!

O Rocinante:

Stamattina nella mia provincia emiliana ho visto canali pieni e pompe irriganti in piena funzione, poi tanti che innaffiano orti e siepi. Ci stanno contando tante balle e le paghiamo tutte di tasca nostra.

Anna:

Di emergenza in emergenza vanno avanti coi loro programmi! Farabutti criminali!!!

Nerone:

Esattamente è la nuova economia possibile solo perché i governanti dei vari stati sono collusi e ci guadagnano molto di più, quindi perché preoccuparsi dei propri cittadini. Appena non sarà più sicuro, fuga ai Caraibi con tanti soldini “guadagnati”… Capisci a me…

E Stefano:

Bisogna tornare agli anni “70 dove, questo ciarpame, aveva timore anche ad uscire di casa. Bisogna tornare ad usare il mirino. Fotografico.

A un certo punto un fulmine squarcia il cielo, e Daniel prova a passare un po’ di razionalità tra questi soggetti:

Al di la’ dei DPCM con cui non mi troverò mai d’accordo.. MA CHE CAZZO STAI DICENDO L’ACQUA NON È COSÌ POCA? Amica sono due anni che non piove!!! Hello! Hello! Ci seiii!! Staccati da Instagram e prendi coscienza tirando fuori la testa dalla finestra di casa! Hai visto piovere più? Io vivo grazie alla pioggia! Ma che cazzo avete da dire tutti provincialotti di città? Non sapete un cazzo ignoranti!! Per voi l’acqua nasce dal rubinetto!!..

Unico commento a ricevere dislike, che ai “provincialotti” che seguono Giorgio girano le scatole se li offendi di petto. Giorgio se ne infischia di quanto condivide, l’unica cosa che conta è fare squadra, dare alla community contenuti che servono a rafforzare l’idea di stare dalla parte dei giusti.

Il problema è che su questa cosa dell’acqua sbagliano alla grande.  Altro che stare dalla parte dei giusti, come spiega appunto Daniel quest’anno ha piovuto pochissimo. Come sa chi legge BUTAC da un po’, io vivo a Bologna, Emilia Romagna, nella nostra zona guardiamo sempre al fiume Po per avere idea di come sta andando la situazione idrica. Il Po è a livelli bassi come non se ne vedevano da tempo. Conta poco se i bacini idrici sembrano pieni: se i fiumi sono in secca il rischio razionamento dell’acqua è dietro l’angolo. Non rendersene conto è sciocco.

Io capisco che uno fatichi a credere ai giornali quando da anni segue chi ammorba i suoi follower sostenendo che i giornalisti raccontano solo bugie (in certi casi sarei pure d’accordo, ma generalizzare fa solo il gioco chi, promuovendo e fomentando questa sfiducia, mette insieme lo stipendio). Il problema è che non solo le testate giornalistiche parlano di siccità e crisi idrica. Ad esempio basta andare sul sito dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per trovare riportate le misure che potrebbero esser messe in atto:

A seguito di quanto emerso dalla seduta dell’Osservatorio crisi idriche odierno l’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica, al fine di sostenere le portate del Po nel tratto di valle per assicurare l’uso idropotabile della Provincia di Ferrara, della Provincia di Ravenna e della Provincia di Rovigo; e per contrastare la risalita del cuneo salino nelle acque superficiali e sotterranee riducendo, al contempo, i rischi di potenziali impatti negativi sullo stato ambientale dei corpi idrici ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, comunica che sono state definite le seguenti misure:

– Riduzione del 20% dei prelievi irrigui a livello distrettuale rispetto ai valori medi dell’ultima settimana;

– Aumento dei rilasci dai grandi laghi alpini (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) pari al 20% rispetto al valore odierno;

– Verifica da parte della Regione Piemonte (con particolare riguardo al bacino del Toce) e della Regione Valle d’Aosta della possibilità di rilasci aggiuntivi giornalieri dagli invasi idroelettrici, in analogia a quanto già effettuato in Regione Lombardia e nella Provincia autonoma di Trento.

Si invitano pertanto le Regioni ad assumere, nelle opportune sedi decisionali, provvedimenti adeguati per l’attuazione delle misure suddette.

Giorgio Bianchi, insieme a Vanessa Siebezzi chiunque lei sia, se ne infischiano del livello del Po o degli altri fiumi, a loro interessa solo il livello d’indignazione dei soggetti che li seguono, e quello è sempre altissimo.

Non crediamo di poter aggiungere altro.

redazione at butac punto it

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