Greta, le manette che non c’erano e il bias di conferma

Thunberg viene rimpatriata e si mostra all'aeroporto di Parigi con le mani dietro la schiena: stava fingendo di avere le manette o era solo una posizione da umarell?

Quanto segue non è un articolo pro Greta Thunberg, pro Hamas o altro. Quanto segue è un breve articolo a favore della corretta informazione e contro l’analfabetismo funzionale che permea certi social network, anche grazie al solito tifo da stadio con cui, in questo Paese, facciamo tutto: dal voto politico alla cacca.

Circolano post che mostrano un’immagine di Greta Thunberg – quella che avete visto in apertura – composta da tre scatti in cui la si vede scortata dalla polizia francese all’aeroporto di Parigi. Nel primo Greta cammina normalmente, con le braccia dritte lungo i fianchi; nelle altre due assume la classica posa da umarell, con le mani dietro la schiena.

Secondo alcuni post, i due scatti con le mani dietro sarebbero la prova che stava “facendo finta di avere le manette”, e quindi via libera a epiteti come:

…cialtrona, mitomane, invasata…

La cosa che mi fa un po’ specie – oltre alle offese gratuite rivolte a una ragazzina che, per molti dei suoi critici, potrebbe essere addirittura più una nipote che una figlia – è che alcuni tra quelli che condividono queste scemenze seguono noi e altre pagine di fact-checking. Inutilmente, verrebbe da dire, visto che in questo frangente ragionano come i complottisti che tanto si divertono a prendere in giro.

In questo esempio da manuale vediamo in azione il meccanismo del bias di conferma: vediamo solo ciò che rafforza le nostre convinzioni, ignorando tutto il resto. Se pensiamo che Greta sia una mitomane, ogni foto in cui viene ritratta diventa una prova, una conferma dei nostri pregiudizi. Anche quando non lo è affatto.

Bastava guardare uno qualunque dei video girati dai tanti giornalisti presenti: Greta Thunberg non sta affatto simulando di avere le manette. Parla coi giornalisti, muove le braccia, gesticola. A volte, semplicemente, le tiene dietro la schiena mentre discute, esattamente come fanno altre persone quando parlano o camminano. A volte le ha davanti, a volte lungo i fianchi, a volte dietro.

Nessuna evidente intenzione di simulare alcunché.

Bastava davvero poco per capirlo. Ma a qualcuno si è chiusa la vena: talmente accecati dall’odio per Greta Thunberg o per la Palestina da non aver nemmeno provato a verificare se quelle immagini raccontassero i fatti o fossero solo l’ennesima proiezione dei propri pregiudizi.

OItretutto, come è noto, Thunberg rientra tra coloro che hanno un disturbo dello spettro autistico, condizione che, come è noto, causa un’alterata propriocezione (cioè la percezione della posizione del proprio corpo nello spazio), che può portare a tenere le braccia in modo non usuale quando si cammina o si parla. Ma credo che sia inutile spiegarlo, quelli che la odiano non smetteranno di detestarla e di certo non rimuoveranno i loro post. Quando si parla di discorso d’odio, generalmente il motivo per vomitare odio non sta nell’odiato, ma nell’odiatore…

BUTAC non sta con Greta, così come non sta con Hamas. BUTAC sta con i fatti.
Voi che avete scelto di condividere quelle immagini con quel testo, no.

maicolengel at butac punto it

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