HAARP provoca uragani e terremoti?
Ammesso che si possa, per generare un terremoto servono potenze inimmaginabili.
Premettiamo subito
Non abbiamo la presunzione tipica dei “gombloddisdi” di sostenere che “noi sappiamo la verità assoluta”: non pretenderemo quindi di dirvi le ragioni esatte per cui è stato costruito HAARP ma solo riferirne le presumibili ragioni, cioè quelle più plausibili, che con molta probabilità possono quasi certamente essere.
Al contrario però, possiamo dire con assoluta certezza cosa NON può fare HAARP, e questo basandoci semplicemente su elementari concetti di fisica secondo i quali certe dichiarazioni in proposito di presunti complotti,sono assurde: favole metropolitane che sfruttano la non conoscenza di dettagli tecnici per generare creduloneria.
COSA È HAARP ?
È un insieme di 180 antenne, sito in Alaska, che trasmetteva su frequenze in onde corte. Le ragioni più accreditate sostengono che fu fatto costruire nel 1993, dopo che terminò la guerra fredda tra i due blocchi militari, per condurre studi sulla propagazione delle onde nella ionosfera e sulle comunicazioni militari. Cosa secondo noi molto plausibile, dato che come abbiamo spiegato, non avendo accesso alle informazioni riservate USA non possiamo stabilire con esatta certezza le ragioni della sua costruzione, e farlo sarebbe peccare di presunzione.
Va peraltro detto che solo dopo la distensione politico-militare fra USA ed ex URSS l’occidente venne a conoscenza dei dettagli su Duga 3, una enorme installazione metallica costruita nella seconda metà degli anni 60 ed attiva sino al 1989, sita proprio a pochissimi chilometri dalla centrale nucleare Lenin, tristemente famosa per l’incidente nucleare del 1986 noto come “Disastro di Cernobyl”.
E solo dopo il suo spegnimento si acquisirono progressivamente informazioni che confermarono che era un enorme radar. Ma anni prima si sospettava di tutto: dall’interferenza coi fenomeni meteorologici (probabilmente l’origine di una tra le bufale più diffuse oggi) sino addirittura al condizionamento cerebrale (e qua i gombloddisdi andrebbero a nozze).
Anche quindi in serbo a questa situazione, va considerata l’esigenza americana di condurre studi con strutture per irradiazione elettromagnetica in onde corte composte da matrici di antenne interconnesse tra loro.
Quello che è appurato
HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program) è stato SPENTO nel Maggio 2013.
Ed è talmente “segreto” che è perfettamente visibile dal satellite. Addirittura la strada secondaria che dalla Glenn Highway (Route 1) conduce alla struttura, si chiama proprio “Haarp acces road”: un segreto segretissimo… shhhh… mi raccomando! Un segreto segretissimo ma solo per i gombloddisdi!
Tutti possono quindi recarsi in Alaska, nel pressi del piccolo villaggio di Gakona da cui, procedendo sulla citata Glenn Highway in direzione nord ovest per poco meno di quindici chilometri, si arriva ad HAARP, dove muniti di radiogoniometro e uno scanner si possono misurare le effettive emissioni radio e la loro provenienza.
Emissioni radio che, nel periodo di attività, erano comprese nello spettro di frequenze di 3-10 MHz con una potenza massima di 3.6 MW (fonte Wikipedia); è possibile dimostrare che gli effetti di queste potenze sulla ionosfera (poniamo a 100 km di quota) siano circa equivalenti a 30 mW/m2, cioè come quelle del vostro telefonino mentre state telefonando. Vogliamo ora provare a produrre un uragano o un terremoto con un telefonino?
Il problema è che il complottista queste cose non le sa: basterebbe che s’informasse e capirebbe che ha peccato di ingenuità.
Supponiamo tuttavia di avere una “macchina magica” che produca un’energia miliardi e miliardi di volte superiore, fino al punto da far effettivamente surriscaldare vaste zone della ionosfera. Ma i fenomeni meteorologici avvengono tutti nella troposfera e nella stratosfera cioè negli strati più bassi dell’atmosfera terrestre, ben lontani da satelliti e stazioni orbitanti che sono siti proprio nella ionosfera. Come si può “sparare” a quota 100 km per dare efficacia a quota 3, 5, 10 o 15 km ?
Cercasi “gombloddisdi” atti all’uopo!
Ammettiamo di averne trovato uno che dimostri tutto questo (oggi siamo magici come Otelma): scaldare una zona dell’atmosfera è una cosa, creare un uragano o una perturbazione è un’altra. Infatti, anche ammesso di scaldare a dovere una regione dell’atmosfera per ottenere un uragano, servono condizioni ben precise, in primis che si alimenti di vapore acqueo. Provate a creare un uragano in Kazakistan, lontani da grandi mari caldi, se siete capaci. E poi per l’uragano, oltre a grandi mari caldi, servono le correnti fredde che condensino il vapore acqueo. Le acque del Golfo Persico e anche le coste circostanti sono tra le più calde sulla terra, ma lì non accadono uragani. E anche se io riuscissi a crearlo, dovrei poi pilotarlo con opportune correnti d’aria esattamente poste alla quota del ciclone. Insomma… non scherziamo per favore. Se qualsiasi meteorologo sorride all’ipotesi di creare e pilotare artificialmente precipitazioni distruttive non sarà certo perché è in combutta con qualche non-meglio-specificata forza governativa segreta.
Va ancora peggio a chi sostiene che HAARP crei terremoti. Ho visto un “bel” video, talmente disinformativo al punto che ciò è la prova più eloquente che l’autore voglia palesemente mentire. Lo troviamo sul sito Hackthematrix, un sito dal nome davvero molto pittoresco, che parla… di meteorologia? Sismologia? Tettonica? Scienze applicate? Fisica? Macché! Parla di controllo globale del pensiero, parla del pericolo delle… wireless e delle microonde (non della corruzione o delle guerre), parla del Nuovo Ordine Mondiale dove certamente verranno tirati in ballo gli Illuminati e il gruppo Bilderberg, parla degli Ufo in Messico (e come potevano mancare loro?) e infine ci dà la notizia del secolo, ovvero le proprietà dell’uovo di quaglia, cosa che tutti gli scienziati al mondo, dal Cern al Fermilab, sono in trepidante attesa di conoscere.
Voi capite che un tal sito non poteva non rivelare i segreti più segreti di Haarp, ciò che nessuno al mondo conosce tranne loro.
Ed ecco un bel video fuffa 100% (vorrei dire 110% ma non avrebbe senso).
Guardatelo solo se avete tempo da buttare; tra le varie cose è singolare notare come si parli di HAARP che irradia onde ELF (Extreme Low Frequency) cioè onde con frequenza compresa tra i 3 e 30 Hz. Chiunque conosca i fondamenti della fisica sa benissimo che dette frequenze sono chiamate anche onde subsoniche perché sono sotto la gamma udibile, cioè al di sotto dei 20-30 Hz. A queste frequenze, difficilmente udibili con le orecchie, è più facile “ascoltare” con i polmoni: vi siete mai messi davanti ad un potente subwoofer? Avrete così sentito le vibrazioni a bassa frequenza dell’aria, quindi con una fortissima lunghezza d’onda, farvi vibrare la cassa toracica? Ecco, immaginate di aumentare milioni e milioni di volte detta intensità. Vi romperete probabilmente i timpani e la cassa toracica e si creperanno pure i muri di casa vostra, data l’enorme variazione di pressione a cui verrebbe sottoposta l’aria. Cioè vere e proprie onde d’urto, con una frequenza (dell’onda d’urto) pari alla frequenza trasmessa (5 10 o 20 volte al secondo).
E adesso vogliamo parlare dell’antenna trasmittente? La fisica dice che la lunghezza d’onda λ è il rapporto tra la velocità con cui si propaga l’onda e la frequenza. Nell’atmosfera la velocità è circa “c” cioè +/- 300.000 km/sec. Per cui la lunghezza d’onda di una frequenza di 10 Hz sono 30.000 km. Ma le antenne (riceventi e trasmittenti) sono costruite con dimensioni di mezza lunghezza d’onda (1/2 λ) e anche con opportuni dispositivi che simulino un’antenna “caricata” al fine di accorciarne le dimensioni, andiamo sempre a finire su dimensioni assurde. Infine queste frequenze richiedono una fortissima energia elettrica per trasmetterne pochissima in antenna.
Completamente differente è invece il campo in cui esse vennero realmente impiegate: la comunicazione coi sommergibili. Il perché è ciò che fa la differenza: l’acqua anziché l’aria! Siccome la velocità di propagazione dell’onda in acqua è notevolmente inferiore rispetto che in aria (o nel vuoto), ecco che le misure delle antenne diventavano umane e le trasmissioni su queste frequenze possibili.
Nel video si mostra anche un semplice esempio di come sia possibile far spostare un sasso in bilico su granelli di sabbia, sollecitato da onde a bassa frequenza. Peccato che il video dimostri che l’acqua… sia bagnata. Cioè non dimostra nulla. Infatti tutto quello che viene mostrato è effettivamente coerente con la realtà: io tramite vibrazioni (dell’aria) faccio scivolare un oggetto in bilico su granelli mobili, come le vibrazioni (sempre dell’aria) ti fanno vibrare i polmoni davanti ad un subwoofer.
Però bisogna aggiungere che per trasformare questo esempio veritiero in un vero terremoto serve innanzitutto una possibile faglia che risponda perfettamente alle sollecitazioni fornite (un caso molto specifico quindi) ma soprattutto serve indirizzargli l’onda con la giusta frequenza, attraverso gli strati tettonici, a 7 o 10 o 15 km di profondità. E per fare “vibrare” qualcosa a tali profondità che “vibrazione” in superficie devo fornire? Cioè il terremoto me lo procuro io ancor prima che me lo crei la faglia da me opportunamente stimolata.
E se mi trovassi in assenza di faglie in procinto di “scattare” per generare terremoti? Non tutte le zone geologiche sono pronte per uno “scatto” di placca. Anzi, tante zone non lo sono e non lo saranno mai. E comunque sia, servono secoli di movimenti tettonici per accumulare l’energia che serve a generare il sisma. Come si fa a sapere quali placche potrebbero essere pronte allo “scatto” indotto da Haarp?
E l’energia in gioco ?
Vediamo un po’…
Questa (E) è strettamente legata alla magnitudo (M) della scala Richter del sisma, dall’equazione log(E) = 4,8 + 1,5M ovvero E = 101.5xM+4.8. Siccome i numeri ci affascinano, siamo andati a fare quattro calcoli spiccioli, solo per curiosità: la scossa che il 20 maggio 2012 alle 4 di notte ha colpito l’Emilia aveva una M di 5.9 (pari a circa 44.6 TJ). Siccome 1 Kwh (il kilowattora è quello per cui pagate i consumi al vostro gestore di energia elettrica) = 3.6 MJ, avremo che la nostra scossa sia stata equivalente a circa 12.39 GWh. In termine di paragone, citiamo che il consumo elettrico annuo dell’Italia intera è circa 300 TWh, ovvero “solo” 24 mila volte maggiore della nostra scossa.
Ma se volessimo un terremoto davvero distruttivo, per esempio di M = 8 cioè poco più di quello avvenuto in Nepal nell’Aprile 2015, saltano fuori 63.000 TJ cioè 63 PJ corrispondenti a 17.5 Twh, ovvero 1/17 del consumo annuo nazionale.
Attenzione però: 17.5 Twh consumati in 20 secondi (e non in un anno) sono sinonimo di una potenza di ben 17.5 Twh *3600/20 sec. = 3.150 TW !
Lo sapete che per avere questa potenza, alimentandola per esempio ad altissima tensione (poniamo a 500 KV) avremmo bisogno di una corrente di 6.3 GA (!!!)? E badate bene, abbiamo considerato il rendimento del nostro generatore di sisma del 100%, rendimento puramente teorico.
Ohè… 6.300.000.000 Ampere, quando un fulmine ne ha circa 10.000 – 200.000 !
Non so se vi rendete conto…
Se qualcuno può fare una macchina che converta tanta energia elettrica in onde sismiche credo si possa candidare al premio Nobel per la fisica.
Lola Fox
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