Igor Nikulin e la Nazioni Unite
Una bella intervista a uno che nel corso della sua carriera ha raccontato così tante storie inventate da poterci (letteralmente) riempire un CV
Ci avete segnalato un video pubblicato sulla piattaforma Visione TV, un video realizzato da Franco Fracassi, giornalista iscritto all’Ordine del Lazio dal 1995.
Il video è un’intervista a un russo, tal Igor Nikulin, che si presenta come microbiologo membro della commissione dell’organizzazione delle Nazioni Unite per le armi biologiche. Nikulin dal 2020 sostiene di essere un microbiologo che avrebbe fratto parte della commissione armi biologiche delle Nazioni Unite. Prima della guerra tra Russia e Ucraina, Nikulin faceva parte del gruppo di soggetti che sostenevano di avere le prove dell’originale del virus SARS-COV-2 dal famoso laboratorio di Wuhan. Associated Press ha dedicato a lui, alle sue credenziali e alla teoria del virus fuggito dal laboratorio una parte del lungo articolo sulle varie teorie complottiste su COVID-19.
I fact-checker di Associated Press hanno chiesto alle Nazioni Unite traccia del lavoro svolto da Nikulin negli anni in cui lui ha sostenuto di lavorare per loro (1998-2003) ma nessuno ha trovato nulla, come non esiste traccia del suo essere stato consigliere dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan dal 1998 al 2004. Nikulin si è inventato un curriculum e lo porta avanti conscio che chi segue siti come Visione Tv difficilmente andrà a a verificarlo.
L’unico impiego che è stato verificato che Nikulin abbia avuto è quello di docente presso l’Università statale di Tecnologia di Mosca, università che era inserita nell’elenco delle università inefficienti dal Ministero della Pubblica istruzione. Queste informazioni le trovate su The Insider, progetto di fact-checking russo indipendente già premiato dalla comunità europea negli anni passati. The Insider si è occupata di Nikulin nel 2017, quando sosteneva che gli americani stessero studiando un’arma biologica fatta apposta per colpire i portatori di uno specifico gruppo genetico: i russi. Solo i russi… La domanda che sorge spontanea è: su cosa si sarebbe basata quest’arma? La prima risposta che mi viene in mente è sul quantitativo di vodka nel sangue, che potrebbe essere l’unico fattore che distingue un russo da un tedesco con un certo grado di certezza. Vedete, la biologia non è cosa così semplice, e un’arma come quella descritta da Nikulin non è realizzabile perché abbiamo questa piccola sfortuna: facciamo tutti parte della razza umana, e le differenze tra una popolazione e l’altra sono troppo lievi per riuscire a creare un’arma che possa colpire solo ed esclusivamente un singolo gruppo. A quel punto tanto vale sterminare tutti con l’atomica o con qualche gas nervino sparso sui territori, perlomeno non si rischia che l’arma biologica possa diffondersi anche al di fuori delle zone interessate.
L’intervista di Visione Tv a Nikulin dura 28 minuti, in cui Nikulin racconta di fantomatiche epidemie che avrebbero sterminato i militari russi del Donbass, militari su cui gli americani avrebbero fatto sperimentazioni varie quando erano loro prigionieri. Il racconto varrebbe la pena sfruttarlo per una sceneggiatura di un film, il livello della narrazione è quello. Magari con un buon regista ne viene fuori anche qualcosa di guardabile, ma non di credibile. Quanto raccontato da Nikulin necessita di prove, che lui sostiene di avere ma senza evidenziare quali sarebbero e men che meno mostrarle. Stesso modus operandi del 2017 e del 2020. Perché Fracassi non evidenzia questo dettaglio? Come mai non viene menzionata nessuna delle critiche già mosse al soggetto? Eppure Fracassi è un giornalista professionista, dovrebbe sapere che va bene presentare un personaggio discutibile, ma che la professione del giornalista è fare anche domande scomode, o comunque dare di contorno all’intervista tutte le informazioni che servono per farsi un’idea precisa di quello che stiamo leggendo, vedendo o ascoltando.
I 28 minuti che ho perso per sentire un soggetto inaffidabile fare delle accuse, senza una prova verificabile che sia una, non me li ridarà nessuno.
Se per voi questo è fare informazione mi spiace ma parliamo lingue diverse. Non è possibile fare verifiche sui racconti di un mentitore seriale. Non ha senso farle, perché tanto chi si fida di soggetti così continuerà a farlo: ammettere che sono dei fanfaroni significherebbe ammettere di esser caduto nella manipolazione, con tutte le conseguenze del caso.
La cosa che ci lascia più perplessi è che a condividere il video sui social sia l’ex parlamentare Bianca Laura Granato, già insegnante di liceo, senza menzionare nulla di quanto avete potuto leggere fino a qui. Lo ammetto, spero tanto che i miei figli abbiano insegnanti di liceo differenti.
maicolengel at butac punto it
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