Il cellulare esploso e le fonti che si nascondono

Le fonti sono sempre le regine del fact-cheking, ma le fonti purtroppo a volte non bastano, vedremo a breve perché.

Su Il Giornale (ma sicuramente la notizia arriverà su altre testate italiane) il 30 settembre è apparso un articolo dal titolo:

Cellulare esplode mentre dorme: 14enne morta sul colpo

Fonte della notizia è il Mirror britannico. Il Giornale la riporta così:

Il cellulare è esploso alle prime luci dell’alba, dopo essersi surriscaldato a causa della carica e la sua morte è stata riportata dal Mirror Online come una “Tragica fatalità”. La marca del device non è stata resa nota anche per non destare falsi allarmismi, mentre sui social tuttti gli amici di Alua hanno espresso il loro rammarico per la perdita della compagna di scuola. In particolare la sua migliore amica Ayazhan Dolasheva scrive su Instagram: “Ci conoscevamo fin dall’infanzia. Sarà dura andare avanti senza di te”.

La prima cosa da dire è che anche senza citare nome e marca del telefono il facile allarmismo lo fanno comunque. Ma è abbastanza chiaro che l’unico motivo per cui si pubblica questa roba sono i click. Non esiste alcun allarme nel mondo sui telefonini che esplodono perché, se usati secondo le regole riportate sui manuali, i telefonini non esplodono. Quando ci sono stati casi del genere o erano ben precisi difetti di fabbricazione (e quindi il numero di device fallati era alto e l’allarme era sensato), o era incuria o manomissione da parte dell’utente finale. Da solo, un normale smartphone non scoppia. Il cellulare si surriscalda una volta che ha raggiunto il massimo della carica, questo è vero, ma esistono al suo interno precisi chip di controllo che lo staccano dalla carica appena è piena, proprio per evitarne il surriscaldamento. Non fosse così di notizie simili a questa ne avremmo tutti i santi giorni.

Le fonti

Ma andiamo a studiare la cronologia della notizia, per prima sembra apparire su una testata della zona in cui sono avvenuti i fatti. La cosa curiosa però è che pur essendo un’agenzia di stampa Kazaka (Tengri News) non ci sono foto di alcun genere a coprire la storia. L’altra cosa curiosa è che lo stesso Tengri News riporta la notizia come data da un loro corrispondente, senza nessuna verifica autonoma sui fatti. Questo il 28 settembre 2019. Il 29 la storia viene ripresa da altre testate che la fanno circolare, ed evidentemente qualcuno cerca immagini per condire gli articoli, immagini che vengono subito fornite da un’agenzia di stampa di cui si fatica a seguire le tracce, East2West News Agency.

L’agenzia, se così la possiamo chiamare, compare sul web sin dal 2010, o meglio le foto dell’agenzia sembrano venire vendute sin da allora. Qui potete vederne una pubblicata nel 2010 su ShutterStock. La cosa curiosa è la descrizione della foto su Shutterstock, viene attribuita a Jamie Wiseman per ​Associated Newspapers, ma nella descrizione viene invece riportata come foto di Will Stewart usata per un articolo sul Daily Mail.

L’autore dell’articolo

Lo stesso nome appare come firma nell’articolo del Mirror che parla della ragazza morta per lo scoppio del telefonino. Will Stewart pare essere l’unico dipendente e responsabile dell’agenzia East2West, non si trova un sito internet, non esistono profili di altri dipendenti dell’agenzia. In compenso è possibile trovare tante foto che accompagnano articoli classici da acchiappaclick quasi tutte le settimane sul Daily Mail, come anche sul Mirror e sul Sun. E ovviamente quelle foto vengono riprese tali e quali dai giornali nostrani.

Alcuni dei titoli italiani dedicati alla storia del cellulare esploso, ma l’hanno ripresa davvero in tanti!

La cosa che mi ha lasciato più amaro in bocca è vedere i giornali italiani riprendere la storia, sfruttando le foto dell’agenzia East2West, senza però citarla. La cosa fastidiosa è che viene mostrato un cellulare bruciato, come prova provata dei fatti, peccato che quella foto di cellulare bruciato circoli in rete dal 2016.

Su tineye si vede come quella foto messa nella copertina di tanti degli articoli di questi giorni sia in realtà in circolazione dal 2016

 

Chi è Will Stewart?

Perché firma articoli del Mail se è un dipendente di un’agenzia di stampa? O se ne è il fondatore? Che attendibilità ha East2West come agenzia di stampa? Perché non si trovano siti di alcun genere che diano dei riferimenti? Su Reddit esiste una discussione aperta cinque mesi fa. Un ragazzo cercava informazioni su quest’agenzia, come me era arrivato a Will Stewart senza trovare null’altro. Come me si domanda perché si accetti di pubblicare robaccia che non ha fonti precisate o verificabili.

L’unico genere di notizie che sembrano trattare è acchiappaclick, roba di morti ammazzati in modi strani, notizie splatter, tutte storie da zone dove difficilmente è possibile fare vere verifiche dei fatti. Eppure East2West ha sempre foto e materiale con cui “arredare” gli articoli che poi vengono ripresi dai tabloid come il Daily Mail. A nessun altro viene qualche dubbio sull’affidabilità di queste notizie?

Ancora fonti…

Io ho cercato su Instagram e VK, ho trovato profili coi nomi delle due ragazze che sono ritratte nelle foto fornite da East2West, ma non ho avuto molto successo. Ci sono profili con quei nomi, ma senza le foto distribuite ai giornali, ci sono profili chiusi e altri privati, ma da nessuna parte trovo le stesse foto. Qui però il punto non è solo se questa notizia sia vera, ma se lo siano tutte quelle per cui East2West ha fornito testi e immagini, da dieci anni a questa parte…

Qualche esempio di storie di Will e East2West:

In alcuni Will è citato come autore dell’articolo, in altri le foto riportano il loghetto East2West, ma tutte hanno in comune il venire da Paesi dell’est, in zone dove è decisamente difficile fare verifiche.

Concludendo

Sarebbe bello vedere qualche giornalista serio mettersi al lavoro su Will e questa fantomatica agenzia di stampa.

Ma basta vedere come all’estero molte testate abbiano scelto di usare il nome Will Stewart come autore degli articoli mentre in Italia quasi tutte le testate, pur avendo fatto solo semplici traduzioni (a volte direttamente con Google Translator, probabilmente) hanno eliminato Will Stewart, sostituendolo di volta in volta col nome del giornalista che ha tradotto il pezzo (anche se sono tutti uguali fra di loro). Credo che questo basti a farci capire che non c’è alcun interesse nello sbugiardare una fonte che dà materiale per articoli acchiappaclick a migliaia di testate in tutto il mondo.

Non credo di dover aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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