Il grano importato dall’estero…
Sul sito I Nuovi Vespri a inizio dicembre 2019 era stato pubblicato un articolo con questo titolo:
Olè: un milione di quintali di grano estero – canadese e turco – è arrivato nel porto di Bari!
Più d’uno di voi nel corso dell’ultimo mese me l’aveva segnalato, senza che avessi avuto il tempo di scrivere qualcosa. Purtroppo noto che la notizia continua a circolare, ed è giunto il momento di fare un po’ di chiarezza (per l’ennesima volta).
La fonte della notizia è l’associazione Grano Salus, che sul suo sito pubblica, l’8 dicembre, un articolo che titola:
A Bari grano canadese e turco per circa un milione di quintali nel silenzio di Coldiretti
L’attacco è tutto contro Coldiretti stavolta, ma la denuncia alla popolazione è seria, basta leggere la chiusura d’articolo:
… bisogna rispettare gli accordi di filiera con Casillo… La salute degli italiani può attendere.
La sottolineatura è mia, per mettervi bene in evidenza che l’articolo di Grano Salus, pur non parlando mai di questioni riguardanti la salute umana o la pericolosità del grano, dopo aver fatto un elenco di tutte le aziende che andranno a lavorare questo grano d’importazione (quasi una lista dei cattivi da punire), spaventa il lettore con quel monito finale.
Qui su BUTAC sappiamo benissimo a cosa fanno riferimento, sono anni che Grano Salus allarma sul grano che arriva da altri Paesi, in particolar modo dal Canada. Una battaglia che li ha visti finora sempre affiancati da Coldiretti e dai tanti blog della galassia dell’estremismo di destra (curiosa come cosa, non trovate anche voi?). Ad oggi tutti i blocchi navali e successivi controlli fatti non hanno portato a evidenziare irregolarità particolari. I carichi hanno passato i controlli sanitari e sono stati regolarmente introdotti nel nostro Paese. Grano Salus vuole spaventare, vuole convincere il governo a introdurre misure restrittive per queste importazioni, preferendone evidentemente altre. Sì, perché vedete, il problema è che pur essendo l’Italia uno dei maggiori produttori di pasta al mondo – e anche il maggior coltivatore europeo di grano duro -, non ne produciamo abbastanza per quanto ne usiamo. Siamo costretti a importarne. Come riportava ANSA a giugno 2018:
… l’Italia è il primo produttore mondiale di pasta (1 piatto di pasta su 4 in Europa è prodotta in Italia), il primo produttore europeo di grano duro ed è al primo posto anche nella classifica dell’export (con 1,9 milioni di tonnellate) viene aggiunto che produciamo 3,36 milioni di tonnellate di pasta (anno 2017), ma che la produzione media annua italiana copre solo il 70% del necessario costringendo il settore a importare dall’estero il 30% o il 40% del totale.
Boicottare l’importazione avrebbe senso se in Italia se ne producesse a sufficienza, ma per il momento tutto questo serve solo a convincere gli italiani che il grano che arriva dall’estero sia più pericoloso del nostro.
Giusto per concludere in bellezza, Grano Salus (e amici di Coldiretti) da anni hanno in corso una battaglia contro il glifosato (o glifosate) che secondo loro contamina in maniera pesante il grano canadese. Ma ho visto dare poco o nessun risalto alla notizia che l’avvocato che per primo ha vinto una causa contro la Monsanto per il glifosato è stato arrestato con l’accusa d’aver tentato di estorcere 200milioni di dollari a un’azienda produttrice di un prodotto chimico d’uso comune. Non si sa ancora molto su chi siano gli attori coinvolti in questa causa, ma resta curioso il fatto che pochissimi in Italia ne abbiano parlato, tra i tanti giornali che invece osannavano l’avvocato in questione quando ha vinto la causa contro la Monsanto.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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