L’indice delle farfalle

Perché cercare di boicottare le iniziative per il ripristino degli ecosistemi spargendo disinformazione? Cui prodest?

Un’amica ci ha segnalato che nel corso della trasmissione TV di Nicola Porro si sia parlato di una legge approvata a fine febbraio dal Parlamento europeo. Sul blog di Porro di questa legge hanno parlato il 28 febbraio con un articolo dal titolo:

Ripristino delle paludi e “indice delle farfalle”: l’Ue approva la mazzata ai trattori

Nell’articolo troviamo riportato:

Le norme prevedono il ripristino delle paludi – bonificate grazie al sacrificio di generazioni e generazioni fin dall’antichità – la rimozione di argini e dighe da 25mila chilometri di fiumi e ancora l’abbandono da parte degli agricoltori della coltivazione dei campi qualora non venisse rispettato “l’indice di farfalle della prateria”.

Siamo andati a cercare le norme a cui si fa riferimento per capire se sia vero che prevedono questo “indice delle farfalle” come criterio per la decisione di abbandonare determinati terreni da parte degli agricoltori.

L’articolo in italiano sul sito del Parlamento europeo che presenta il piano per la legge sul ripristino della natura spiega che:

Il regolamento mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE, contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.

…Per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i paesi dell’UE dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati. Dovranno anche adottare misure per migliorare l’indice dell’avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.

Quindi, sì, è vero che è stata approvata una legge che prevede di usare, tra gli altri, l’indice delle farfalle comuni come indicatore dello stato di biodiversità di un terreno. Ma sul blog di Porro, e immaginiamo anche in trasmissione, troviamo anche riportata questa affermazione:

La legge sul Ripristino della natura approvata dal Parlamento Ue rientra nella sfera degli interventi mirati a danneggiare il sistema produttivo.

Che invece è la classica sciocchezza populista a uso e consumo di chi segue un giornalista come Nicola Porro. Basta leggere sempre nel testo linkato poco sopra:

…la legge prevede un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’UE.

Quindi, no, la legge non nasce affatto per danneggiare il sistema produttivo, ma per migliorare l’ecosistema. Dare a intendere diversamente, omettendo quanto spiegato, è disinformare.

redazione at butac punto it

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