La bozza del nuovo DPCM e i bufalari
Sta circolando su svariate testate (anche di quelle vere, registrate al Tribunale) una bozza del nuovo DPCM, che dovrebbe essere approvato e presentato oggi.
La bozza che è stata fatta circolare nei giorni scorsi però è un falso, in cui sono purtroppo caduti in tanti (anche tra i miei contatti). Un falso che è stato messo in circolazione il 10 ottobre e poi, da alcuni, rimosso. Uno dei primi posti dove pare sia apparsa la bozza è Cuneo24, che però appunto poi l’ha rimossa.
Altre testate invece ci hanno scritto sopra fiumi di parole, indignati per delle misure che non si sapeva in alcuna maniera se sarebbero coincise con quanto contenuto nel DPCM che ancora doveva essere approvato. Ma che importa, l’unica cosa che conta per alcuni è disinformare, in malafede, consci che stanno scrivendo su un documento di cui ancora non sanno realmente nulla.
Anche tra i miei contatti ho visto soggetti parlare di feste di capodanno con controlli a sorpresa e altre amenità simili. Ma sono illazioni basate su un testo che non è stato fatto circolare dal governo, bensì da qualche astuto bufalaro. Sarebbe bello che le testate che l’hanno ricevuto e pubblicato comunicassero la fonte che gliel’ha inviato, così da poter sanzionare il simpatico bufalaro. Ma sappiamo bene che chi pubblica un testo non verificato mai e poi mai racconterà da chi l’ha ricevuto. Figuriamoci se si bruciano una fonte così utile ai loro scopi.
Tra le testate che hanno pubblicato questa bozza di DPCM senza alcuna prova che sia reale abbiamo Il Giornale, Il Primato Nazionale, Libero Quotidiano, poi a scendere abbiamo il gotha della disinformazione italiana: VoxNews, ImolaOggi, Scenari Economici, StopCensura, e così via.
Ma davvero ci sono testate registrate che pubblicano qualsiasi cosa gli venga inviata, basta che attacchi l’attuale governo? (Spoiler: sì.) La cosa più triste da rilevare è che l’OdG pare non fare nulla per limitare quest’infodemia fuori controllo.
Nella giornata del 12 ottobre anche AgenParl, l’agenzia di stampa del Parlamento, è stata costretta a far circolare una smentita in merito a questa bozza di decreto.
Quando in un altro articolo ho scritto che chi diffonde questo genere di disinformazione andrebbe sanzionato, alcuni simpatici bufalari mi hanno accusato di essere un fascista, di voler reprimere la libertà d’espressione.
Ma vedete, io subisco querele per diffamazione ogni anno, dal 2014 a oggi addì 13 ottobre 2020 (per fortuna), i magistrati hanno sempre ritenuto avessi ragione o il fatto non sussistesse. Io non voglio nulla di diverso per i bufalari. Non voglio vietare la libertà d’espressione, solo vorrei che fosse chiaro che libertà d’espressione non significa libertà di sparare balle.
Capisco che per alcuni questo concetto sia arduo da comprendere, immagino quelli che ogni tanto arrivano nei commenti a chiedermi “perché dovrebbero credere a me invece che agli stupidoni”…
La domanda dimostra la vostra poca attenzione. Nessuno vi chiede di fidarvi di me, anzi, amo quando mi fate le pulci. Non sono un oracolo, cerco le fonti di quanto tratto e ve le linko, quelle sono la “verità” sui fatti che narriamo. A volte quelle fonti possono a loro volta sbagliare, o sono io che posso non averle capite al meglio.
Non smetterò mai di linkarvele, perché non è di me che dovete fidarvi, non è a me che dovete credere.
Tutto il resto è noia.
maicolengel at butac punto it
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