La data di scadenza dei vaccini anti COVID-19
Pfizer ha spostato la data di scadenza dei suoi vaccini?
Ci avete segnalato che svariati gruppi antivaccinisti stanno cavalcando la notizia secondo cui Pfizer avrebbe esteso la scadenza dei suoi vaccini anti COVID-19, dimostrazione che in realtà tutte le precauzioni iniziali erano un a boiata. E che quindi il vaccino in generale è una boiata.
Ad esempio ci è stato segnalato un articolo apparso su la Nuova Bussola Quotidiana, a firma Paolo Gulisano, che titola:
Perché spostare la scadenza di un farmaco è pericoloso
L’articolo riporta cose corrette in linea di massima, tutte le avvertenze sul perché un farmaco dopo la sua scadenza possa essere pericoloso sono corrette. Ma riporta anche alcune imprecisioni su cui ritengo sia importante fare chiarezza. Gulisano nel suo articolo esordisce così:
…proprio il colosso dei trattamenti genici, Pfizer, ha trovato una incredibile soluzione per evitare che il suo mitico Comirnaty possa finire nei rifiuti: è stata semplicemente allungata di tre mesi – oltretutto retroattivamente – la data di scadenza del vaccino.
E ancora:
Forse ci sono nuove evidenze scientifiche che giustifichino questa decisione? Nella nota e nel sito dell’azienda non c’è traccia: si può andare a controllare a pagina 30 del Foglio illustrativo di Comirnaty del 25 settembre scorso. Insomma, si direbbe che l’unica giustificazione a questa decisione inaudita nella storia della farmacologia di modificare la scadenza di un farmaco in commercio, sia dovuta unicamente all’esigenza di non buttare le scorte in eccedenza nei centri vaccinali italiani, evitando al Generale Figliuolo e al Ministro Speranza la situazione imbarazzante di chi dovrebbe giustificare ai contribuenti italiani perché sono state sprecate ingenti risorse per dosi in eccedenza e per vaccini della cui scadenza non si è tenuto debitamente conto nella programmazione della campagna.
Ma basta cercare in rete per accorgersi che la situazione italiana non ha nulla a che vedere con la decisione di modificare la data di scadenza del vaccino Comirnaty. E anzi, la notizia di questi giorni è solo che anche AIFA ha approvato l’allungamento, perché all’estero è già da agosto che l’iniziativa è stata approvata, ad esempio da FDA.
Qui un comunicato stampa del 23 agosto, del dipartimento sanitario del Maine, che spiega chiaramente che:
No changes have been made to the vaccine itself to enable extension of expiry dating. This change is based on stability data generated on batches manufactured over approximately the past nine months of COVID-19 vaccine development, from the batches that supplied early clinical trials through the commercial scale batches currently in production.
Ovvero che:
Questo cambiamento si basa sulla stabilità dei dati generati sui lotti prodotti negli ultimi nove mesi circa di sviluppo del vaccino COVID-19, dai lotti su cui si sono fatti i primi studi clinici a quei lotti su scala commerciale attualmente in produzione.
Quindi è vero che non ci sono nuovi studi scientifici. Ma la decisione si basa sull’osservazione di come si è conservato il vaccino, dai primissimi lotti prodotti per la fase 3 fatta nel 2020, a quelli che circolano da dicembre 2020 e che stiamo usando quotidianamente in giro per tutto il globo. Quest’osservazione ha permesso di dire che il vaccino è rimasto stabile (se conservato secondo le indicazioni del produttore) e che quindi può continuare a essere usato fino a tre mesi dopo la data precauzionale scelta in precedenza.
E questa decisione non nasce in casa Pfizer, ma anzi, viene da specifica richiesta fatta prima di tutti dai medici israeliani. Medici che già a giugno avevano chiesto a Pfizer se non fosse possibile estendere la scadenza dei vaccini già in loro possesso. Richiesta a cui Pfizer ha risposto in maniera negativa:
The biotech company told Israel that it does not currently have enough information to ensure that the doses would still be safe beyond their current expiration dates…
Quindi si appanna un po’ l’immagine descritta da Gulisano di azienda cattiva che estende la scadenza dei vaccini per non scontentare i clienti. Pfizer ha messo subito le mani avanti dicendo che non avevano ancora sufficienti dati. Ad agosto quei dati sono stati raccolti e hanno permesso di emettere quell’estensione di scadenza, per prima a FDA. E a seguire nel resto del mondo.
Per approfondire vi rimando all’ottimo articolo di Gianluca Dotti su Wired.
Non crediamo sia necessario aggiungere altro.
La redazione di BUTAC
redazione at butac punto it
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