La dieta vegana che cura i tumori

Tumore

 

Dieta Vegana: oggi si parla di un tema scottante, dato che si tratta di un grave caso di disinformazione, per di più diffuso da un’importante rete nazionale!

Sto parlando del curioso caso di Antonio, rappresentato in un servizio contenuto nell’ultima puntata de Le Iene (05/03/2014). Per chi se lo fosse perso, può comodamente guardarlo qui. Il caso di Antonio è particolare, dato che dimostrebbe che una certa dieta abbia il potere di far guarire dal cancro. Vediamo però di riassumere in breve il contenuto del servizio.
Antonio è vittima di un tumore molto aggressivo: originario da un polmone si è succissivamente diffuso creando metastasi al cervello. Anni di terapia sembrano non fare effetto e Antonio si sente -giustamente- scoraggiato.
In modo da trovare una soluzione, uno dei due figli inizia a fare ricerche a riguardo su internet.
Finalmente, sembra aver trovato la tanta agognata cura: una particolare dieta vegana. Antonio, un po’ per disperazione, un po’ perché spinto dalla famiglia, decide di provare la dieta. Per sicurezza, sceglie di contattare la dottoressa Michela de Petris, medico nutrizionista all’Ospedale San Raffaele di Milano, che gli “prescrive” la sopracitata dieta. In pochi mesi, Antonio sembra guarire del tutto, la metastasi è scomparsa ed è più in forma che mai. Che questa dieta sia la cura definitiva per il cancro?
Se fosse vero, sarebbe la notizia migliore del secolo. Ma la realtà sembra diversa.
Innanzitutto, non ci vengono raccontati parecchi dati. Per quanto tempo Antonio ha seguito la radioterapia? Quale dieta specifica ha seguito? È una nota, oppure una scoperta dalla de Petris? In che ospedale o istituto si sono svolte le sedute di radioterapia?
Qui, mi si può dare del puntiglioso, ma capirete perché insisto nella completezza dei dati continuando a leggere.
Una brevissima parte del video -due su 21 minuti di servizio- è dedicata ad una visita di controllo, effettuata presso un’oncologa (la cui identità non ci viene fornita) di un non precisato istituto. La suddetta oncologa ci racconta un fatto importante: la guarigione di Antonio rientra perfettamente nel profilo dei pazienti sottoposti a radioterapia.
Statisticamente,e scientificamente, non è ancora stato provato che una dieta possa far guarire, da sola, dal cancro. Allora qui le possibilità sono due: o Antonio ha iniziato la dieta una volta che la radioterapia era già stata completata, o Antonio ha seguito allo stesso tempo la dieta e la radioterapia. Purtroppo, non sapremo mai la verità, dato che nel video non ci viene mai detto chiaramente quante sedute abbia effettuato Antonio.
La cosa che mi ha colpito è stato il poco spazio dedicato all’oncologa, tra l’altro continuamente messa in discussione dall’inviato Trincia. Tutto il resto del video è composto dall’intervista ad Antonio e da quella alla dottoressa de Petris. Non vengono presentati altri argomenti contro la succitata dieta. In altre parole, nel servizio la dieta viene presentata come una cura. Senza se e senza ma. Cosa grave è che, alla fine del servizio, de Petris sostiene che questa dieta sia efficace su un ampio spettro di malattie, e che possa anche essere applicata al posto, in sostituzione, delle terapie della medicina convenzionale.
Non posso accettare che una fantomatica cura venga pubblicizzata su di una rete nazionale. Soprattutto quando non ci vengono mostrati studi a supporto, e quando non ci viene mai detto che dieta sia.
Però, utilizzando i miei superpoteri di debunker, credo di avere scoperto che dieta sia. Innanzitutto si tratta di una dieta vegana, questo è l’unico particolare chiaro che traspare nel video, ma non una dieta vegana qualsiasi. La menzione dell’acqua alcalina, mi fa pensare che si tratti di una variante vegana delle diete alcaline. Le diete alcaline si basano su di un semplice fondamento: determinati alimenti sono in grado di regolare l’alcalinità del sangue. Regolando l’alcalinità, si riuscirebbero a prevenire, se non addirittura a curare, varie malattie. Peccato che il fondamento di questa dieta sia totalmente errato.
Il ph del sangue umano viene costantemente tenuto a 7.35 attraverso vari meccanismi fisiologici. Nel caso un alimento fosse in grado di rendere alcalino il sangue, esso non ci fornirebbe benefici, ma ci metterebbe in serio pericolo. Se il ph del sangue supera, per più di qualche minuto, un ph oltre 7.4 -ovvero diventa alcalino- c’è il serio rischio di finire in alcalosi, una condizione che porterebbe gravi danni al nostro corpo. Ora, ho cercato di spiegare la situazione in termini molto semplici, se volete un articolo molto più esaustivo, vi consiglio di leggere questo scritto da Dario Bressanini.
Purtroppo, devo etichettare questo servizio de Le Iene come servizio disinformativo. Ci viene presentata una misteriosa cura, senza nessuna argomentazione scientifica a supporto. Peggio ancora, non viene data alcuna voce alla scienza medica provata, etichettandola -semplicemente- come inefficace. Questo è un argomento molto pericoloso da trattare in un servizio diffuso su una rete nazionale, perché si gioca con la salute delle persone. C’è il rischio che migliaia di persone non si affidino sin dal principio alle cure tradizionali, cosa che metterebbe in serio pericolo la loro salute. Rischierebbero di morire quando una possibilità di sopravvivenza c’era. Fortunatamente, non sono l’unico a pensarla così. La comunità scientifica in toto si è schierata contro questo servizio, e anche l‘Ospedale San Raffaele s’è dichiarato totalmente contrario alle affermazioni della dottoressa de Petris, come si può leggere in questa nota.
Vorrei ricordare una cosa però. C’è la possibilità che alcune diete possano aiutare nella prevenzione del cancro e di altre malattie. Prevenzione, non guarigione. Gli studi a riguardo sono innumerevoli, ma si possono riassumere in poche parole: un’alimentazione sana ed equilibrata vi farà star meglio. Se vi rimpinzate di hamburger da mattina a sera, di sicuro non starete tanto bene.
P.s. Di sicuro qualcuno salterà su dicendo “Queste sono verità che le multinazionali ci nascondono per campare sul nostro dolore”. Quest’ipotesi non sta né in cielo né in terra, per un semplice motivo. Se veramente una semplice dieta ha la potenzialità di curare da infinite malattie, le multinazionali della medicina stopperebbero subito tutte le ricerche sui futuri medicinali, nelle quali investono milioni e milioni di euro, e troverebbero il modo di brevettare la dieta, per poi venderla ad un prezzo spropositato. Mi sembra logico, no?
 
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