La Lousiana e il populismo elettorale

Su alcuni canali italiani legati alla controinformazione in salsa populista da qualche giorno sta circolando la notizia che la Lousiana stia “fuggendo” dall’OMS, dal World Economic Forum e dalle Nazioni Unite. Notizia che viene raccontata e commentata su canali video dei tanti sovranisti spuntati come funghi durante la pandemia e che oggi cercano di mantenere il proprio Status Quo grazie alla disinformazione costante con cui riempiono il web.

The Bill SB133

Partiamo dall’inizio, il Disegno di Legge a cui si sta facendo riferimento esiste veramente, si tratta del DdL SB133, si occupa di regolamentazioni relative a specifiche organizzazioni internazionali, dovrebbe entrare in vigore l’1 agosto 2024, ed è una proposta presentata da membri del partito repubblicano. Al momento, il disegno di legge è stato trasmesso al Comitato della Camera per gli Affari Governativi per ulteriori considerazioni.

Il DdL SB133, che potete leggere nella sua interezza qui, stabilisce che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le Nazioni Unite e il Forum Economico Mondiale non avranno alcuna giurisdizione o potere all’interno dello stato. Inoltre, nessuna regola, regolamento, tassa, politica o mandato di queste organizzazioni sarà applicato o implementato dallo stato della Louisiana o da qualsiasi sua agenzia, dipartimento, consiglio, commissione, sottodivisione politica, entità governativa, parrocchia, municipalità o altra entità politica.

La domanda che sorge spontanea a un fact checker è l’unica che andrebbe fatta:  prima di questo Disegno di Legge OMS, WEF e ONU avevano qualche giurisdizione negli affari interni della Lousiana? La risposta è molto semplice: no, OMS, WEF e ONU non avevano alcuna giurisdizione sulla Louisiana, come non l’hanno su altri paesi comunque membri di queste organizzazioni internazionali. Il DdL presentato è un classico caso di fumo negli occhi degli elettori: dare a intendere al proprio elettorato di aver fatto qualcosa che possa rafforzare a sovranità dello stato riguardo a politiche e normative interne.

Tutto molto semplice.

Perché ora?

E molto importante inserire nel contesto storico e politico attuale questo disegno di legge, perché guardando i fatti dall’esterno, appare evidente cme siamo di fronte a un tentativo, da parte dei repubblicani, di consolidare la propria fanbase politica composta in Louisiana da un elettorato molto populista.  L’uso di un gesto simbolico come questo DdL è in sintonia con le  preoccupazioni degli elettori, convinti dalla disinformazione, che ogni cosa che va male sia da attribuire a ingerenze esterne.

Viene quasi da fare un parallelo con disinformazione simile che abbiamo trattato recentemente legata in qualche modo alle prossime elezioni europee.  Un parallelo in quanto anche gli Stati Uniti sono prossimi a delle importanti elezioni presidenziali e i partiti che sono legati a sovranismo e populismo, stanno cercando di fidelizzare il più possibile il  proprio elettorato.

Il fatto che nello stesso, nello stesso disegno di legge, vengano utilizzate parole come sovranità, libertà, indipendenza, mostra chiaramente a che tipo di pubblico sia indirizzato. L’idea è quella di evocare forti sentimenti patriottici: la difesa dell’identità statale e nazionale.

Concludendo

Il Ddl SB 133 è quindi più un gesto simbolico che pratico, creato appositamente per riuscire a convincere il proprio elettorato che si sta facendo qualcosa nei confronti di queste organizzazioni internazionali, viste come il male legato a il nuovo ordine mondiale, i poteri forti. Tematiche care all’elettorato che ha portato Trump al successo.

In conclusione, il DdL SB133 della Louisiana rappresenta un chiaro esempio di come la disinformazione e la narrazione politica possano essere intrecciate per servire specifici interessi, sottolineando l’importanza critica del fact-checking e dell’educazione mediatica nel contrasto alla disinformazione.

maicolengel at butac punto it

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